Ex dirigente di Sotheby’s fonda società che crea i giusti incontri tra sponsor e musei
Joe Dunning ha fondato la Dunning & Partners, società che mette in contatto aziende e istituzioni culturali, sviluppando un modello di business che permetta a entrambi di beneficiare della collaborazione. Condividendo visione ed etica
“Siamo qui per ideare e realizzare progetti creativi su misura a beneficio di tutti i soggetti coinvolti: aziende, organizzazioni artistiche e pubblico”. Con queste parole viene presentata la mission di Dunning & Partners, società nata dall’esperienza di Joe Dunning, già dirigente alla casa d’aste Sotheby’s, che si pone come obiettivo quello di creare i giusti abbinamenti tra sponsor e musei musei. Da dove nasce l’idea di porsi come intermediari tra aziende e istituzioni culturali? Capita spesso che andando a una mostra si noti su un banner lo sponsor che ha permesso di realizzare l’evento, e di osservare come quella determinata azienda abbia una visione distante rispetto ai temi spesso battuti dal mondo dell’arte e della cultura. Un caso eclatante tra tutti è quello della British Petroleum (BP), la cui sponsorship prima alla Tate e poi al British Museum ha ricevuto e continua a ricevere critiche da parte di attivisti ed esponenti del mondo della cultura.
AZIENDE E ORGANIZZAZIONI CULTURALI. COME CREARE UNA PARTNERSHIP?
Come ovviare quindi a eventuali incompatibilità di visione tra sponsor e organizzazione culturale, e anzi sviluppare un modello di business che permetta a entrambi di beneficiare della collaborazione? “Si tratta di abbinare il giusto business e la fonte di fondi con il progetto giusto”, spiega Joe Dunning ad artnews. “Le aziende dovrebbero smettere di pensare che supportare l’arte sia una cosa bella ma non necessaria, e iniziare a concepirla invece come parte del loro piano di ripresa e strategia di crescita. Le aziende devono ristabilire la relazione con i propri clienti in modo autentico ed emotivo, e il modo per farlo è dimostrare i propri valori e supportare qualcosa a cui tengono”. Aspetto, questo sottolineato anche sul sito web Dunning & Partners, e in cui il pubblico – sia delle aziende sia della cultura – ricopre un ruolo centrale: “le arti attirano un pubblico giovane e diversificato; lo stesso pubblico, dicono gli economisti, il cui potere di spesa relativo crescerà nei prossimi dieci anni. Lo stesso pubblico che, secondo gli studi, spenderà di più in brand che riflettono i loro valori e supportano le cause a cui tengono: giustizia razziale, futuro sostenibile, diversità e pari opportunità. L’espressione artistica e le organizzazioni che la promuovono possono aiutarci a identificare l’ingiustizia, dare voce alla sofferenza che provoca e immaginare un mondo senza di essa”.
– Desirée Maida
https://dunningandpartners.co.uk/
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