Da Castellani a Guttuso, risultati sbalorditivi per la casa d’asta Il Ponte
Nella cornice della casa d’asta milanese, le vendite relative all'arte moderna e contemporanea totalizzano oltre 5 milioni di euro. Ecco i risultati nel dettaglio.
Una chiusura d’anno da ricordare per Il Ponte, che, per quest’ultima sessione dedicata all’arte moderna e contemporanea il 15 e 16 dicembre, può andar fiera di un venduto per lotti superiore al 95% e un sale total di 5,2 milioni di euro (erano 7 nel 2019, nel mondo senza Covid-19 però). Premiate le stime pre-asta, che erano apparse da subito misurate e attrattive e che i risultati raggiunti hanno rivalutato del 240%. Sono stati inoltre più di 1000 i bidder in collegamento, da più di 50 nazioni oltre agli Stati europei, tra Cina, Taiwan, Corea del Sud e Hong Kong, Russia, Canada, Brasile, Israele, con il 70% di nuovi utenti.
“Quella a cui abbiamo assistito è stata un’asta davvero sbalorditiva e, considerato il periodo, ha superato di gran lunga qualsiasi aspettativa”, sono le parole a buon diritto entusiaste di Freddy Battino, Capo Dipartimento per l’Arte Moderna e Contemporanea al Ponte, a commento di una due giorni da “tempesta perfetta” per rilanci e aggiudicazioni di rilievo.
I TOP LOT
A guidare la sessione i lotti di Enrico Castellani, Karel Appel e Renato Guttuso, a conferma di quel bilanciato equilibrio tra arte italiana e internazionale che caratterizzava in modo significativo il catalogo raccolto dalla casa milanese.
Superficie bianca n. 1 del 1967 di Enrico Castellani è il risultato più alto della sessione, con un totale di € 387.500, seguito da Karel Appel con Angoisse del 1960 a € 287.500, tra gli highlight internazionali insieme a Sam Francis, Senza titolo (Yellow splashes) del ‘56, € 212.500 e Senza titolo di Cy Twombly, € 137.500. Sul podio anche Renato Guttuso: Passaggio pedonale del 1957 è la terza migliore aggiudicazione, con una performance straordinaria che vede l’opera raggiungere quota € 225.000, ben oltre la stima di € 15.000-25.000. Attesa ripagata anche per Alighiero Boetti, tra i nomi di punta della selezione offerta. Nei giorni in cui si ricorda e si festeggia l’ottantesimo anniversario della nascita, Aerei del 1983 passa di mano a € 212.500.
GLI ALTRI RISULTATI
Trovano una buona ricezione anche i grandi nomi del Novecento italiano, con Giacomo Balla, Forze pessimiste e ottimiste, del 1922, aggiudicato a € 93.750; Natura morta con orcio del 1927 di Carlo Carrà, € 60.000, Massimo Campigli, Figure del 1959, che supera la stima pre-asta di € 30.000-40.000 e si attesta a € 92.500.
‒ Cristina Masturzo
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