Le bottiglie di Barolo en primeur con l’etichetta disegnata da Giuseppe Penone
Quando arte e vino convergono: Barolo en primeur chiama Giuseppe Penone a disegnare la propria etichetta.
Un vino a regola d’arte, Barolo en primeur rappresenta un esempio riuscito di come la qualità e i risultati nel mondo del vino possano essere raggiunti in maniera efficace quando le Langhe fanno sistema. L’asta coordinata da Christie’s è stata un reale successo: 600.000 gli euro, con una media di 125 euro a bottiglia, sono stati infatti raccolti il 30 ottobre durante la prima edizione dell’evento, svoltasi nel Castello di Grinzane Cavour. Le barrique di Barolo sono da collezione e le 300 bottiglie circa che saranno ricavate da ognuna avranno un’etichetta che è ben più di una designazione: consiste in un’opera d’arte pensata e realizzata da Giuseppe Penone (Garessio, 3 aprile 1947), artista dalla sensibilità eccezionale, scultore che asseconda le forme della natura coagulando nell’arte bellezza, semplicità, concetto. Obiettivi che è riuscito a raggiungere anche in questo caso, ragionando ad hoc sul contesto e sulle peculiarità del Barolo. Barolo en primeur è stato promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, in collaborazione con la Fondazione CRC Donare e con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. L’asta che è avvenuta in collegamento diretto con New York ha visto molti bidder internazionali in lotta per aggiudicarsi ben 14 barrique di Barolo Gustava dell’annata 2020, ad ogni barrique è stato abbinato un progetto solidale, la solidarietà sociale e il mondo non-profit erano quindi le vere star nascoste dietro la partita.
BAROLO EN PRIMEUR. I PROGETTI FINANZIATI
Tra i 14 progetti ce ne sono alcuni direttamente correlati al mondo artistico: il progetto di educazione attraverso l’arte e la ricerca dell’uguaglianza di genere in Cina del Forum filantropico Est-Ovest (EWPF); il progetto di avvicinamento all’arte contemporanea e alla sostenibilità per bambini e famiglie promosso dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea; quello di restauro e valorizzazione del Cantinone del 1600 di Villa Arconati, alle porte di Milano, da parte di Fondazione Augusto Rancilio – ente con finalità di studio e ricerca nei campi dell’Architettura e Design-; il progetto di promozione e recupero dei saperi e del paesaggio dell’Alta Langa del Parco Culturale Alta Langa.
Il 14 novembre, durante l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, invece sempre grazie all’expertise di Christie’s e con live streaming da Hong Kong si terrà l’ultima gara di solidarietà, la location sarà la stessa, il Castello di Grinzane Cavour: il ricavato verrà devoluto alla charity internazionale “Mother’s Choice” che dal 1987 opera per supportare i bambini orfani e le giovani donne in difficoltà.
ETICHETTA DI GIUSEPPE PENONE SUL BAROLO
Il Barolo Gustava 2020, frutto di un vigneto di quasi 4 ettari ai piedi del Castello di Grinzane Cavour e parte di un territorio Patrimonio Unesco, darà vita a circa 300 bottiglie per ogni barrique a partire da gennaio 2024, al termine del periodo obbligatorio di affinamento. Quest’ultime verranno vestite dall’etichetta creata in esclusiva da Giuseppe Penone: il disegno riporta “una foglia di vite (il vegetale) unita alla mano (l’umano), sintesi visiva che esprime l’intimo legame tra il vino e il suo produttore” in modo da suggerire gli elementi fondamentali “per creare qualità: l’intelligenza, il coraggio e l’amore”. Si dice infatti nel mondo del vino che non è semplicemente la vigna a fare il buon vino ma la cantina e soprattutto la dedizione, l’esperienza, la capacità ineguagliabile del produttore che aderisce ad una missione: raggiungere un gusto superbo e unico nel suo genere, un’identità che sia indistinguibile tra altri mille calici.
Inoltre per ogni barrique verrà incluso un NFT (Non Fungible Tokens), certificato di autenticità digitale garantito tramite blockchain. Il conio di questo sigillo verrà eseguito da Antonio Galloni, celebre critico enologico di fama mondiale e CEO di Vinous. A battere “l’asta” è stato invece Cristiano De Lorenzo, direttore di Christie’s Italia.
– Giorgia Basili
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