Tutti i record di Christie’s. Online il report annuale sul 2021
Si è aperta in questi giorni la sessione di primavera tra Shanghai e Londra con la serie di vendite della 20th/21st Century Art. E Christie's rilascia il report sull'anno appena trascorso
Fatturato e vendite aggregate, record, innovazione digitale, sostenibilità ambientale. Sono solo alcuni dei temi protagonisti del report annuale per il 2021 appena rilasciato da Christie’s, che, in base ai dati raccolti e ora diffusi in dettaglio, restituisce i risultati più che positivi della casa inglese e fa partire con il giusto slancio la nuova stagione di aste in corso tra Shangai e Londra. Un ritratto di intatta attrattività ed energia propositiva che impatta tutte le tipologie di beni – dall’arte moderna e contemporanea a quella del passato e dell’Oriente e fino al mondo del lusso – ed emerge, attraverso le performance di sala in sala da New York a Hong Kong, da Londra a Parigi.
LE ASTE DI CHRISTIE’S: “UN ANNO MEMORABILE”
“Il 2021 resterà un anno memorabile per Christie’s”, esordisce il CEO Guillaume Cerutti. E che questo anno appena trascorso avesse segnato performance notevoli per i giganti degli incanti era piuttosto chiaro già lo scorso dicembre. Ad aver funzionato, sembra essere la combinazione di soluzioni efficaci in aree particolarmente strategiche e in primo luogo la capacità di implementare mondo fisico e sfera digitale e di presidiare in modo tempestivo i nuovi ambiti di interesse collezionistico, NFT su tutti. Insieme anche a un nuovo approccio rivitalizzante, con dipartimento dedicato, all’arte del XX e XXI secolo, così come all’attenzione per le nuove generazioni di collezionisti e alle vendite private.
CHRISTIE’S: I RECORD E NUMERI DEL 2021
Un anno da ricordare, dunque. Sono i dati a restituirne il peso, primo su tutti il totale di vendite di 7,1 miliardi di dollari, che è il più alto degli ultimi cinque anni, con un tasso di venduto dell’87%. La categoria 20/21 per l’arte di Novecento e anni Duemila è quella che ha ottenuto le migliori performance nella storia della casa, con fatturati di oltre 5 miliardi di dollari (+57% rispetto al 2020), grazie a risultati che includono il record per il lotto più costoso del 2021, la Femme assise près d’une fenêtre (Marie-Thérèse) di Pablo Picasso, aggiudicata a maggio a New York a $ 103.4 milioni, o la vendita white gloves della Cox Collection per oltre 330 milioni di dollari.
CHRISTIE’S: NFT, DIGITALE, VENDITE ONLINE E COLLEZIONISTI MILLENNIAL
Prima casa d’aste ad aver proposto all’incanto un’opera digitale basata su NFT (Not Fungible Token), quell’EVERYDAYS: THE FIRST 5000 DAYS di Beeple che ha fruttato oltre 69 milioni di dollari, Christie’s ha raggiunto vendite per 150 milioni di dollari nel segmento, al centro delle attenzioni soprattutto delle generazioni più giovani di collezionisti. La presenza, l’innovazione digitale e le vendite online, più in generale, restano di certo la leva strategica imprescindibile, con risultati aggregati per oltre 7 miliardi di dollari, e la capacità di conquistare nuovi target di clienti a loro agio nel mondo digitale, millennial su tutti.
CHRISTIE’S: IL DIPARTIMENTO 20/21 E LE VENDITE PRIVATE
Nel 2021, il nuovo dipartimento dedicato all’arte del’900 e del 2000, che ha visto l’integrazione delle aree già singolarmente rilevanti di arte impressionista, moderna e post-war, è stato un altro momento significativo di riposizionamento e cambiamento di approccio, premiato dai risultati che lo hanno incoronato come mercato leader per la casa inglese e da parecchi record memorabili, da Picasso a Basquiat, con l’impegno per il 2022 a una maggiore attenzione alla diversità degli artisti e delle artiste in catalogo. Non arriva a sorpresa poi l’aumento delle vendite private, un canale che ha registrato un aggregato di quasi 2 miliardi di dollari e un incremento del 108% rispetto al 2019. Le armi vincenti, anche in questo caso, si sono rivelate da un lato le innovazioni tecnologiche, e quindi app di realtà aumentata e showroom in 3D, e dall’altro un palinsesto di mostre reali pop-up in diverse location chiave in grado di intercettare le rotte dei collezionisti, da Southampton a Monte Carlo.
CHRISTIE’S: LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
Infine, appare chiaro anche dal report appena rilasciato, nessun player dell’arte consolidato può oggi venir meno all’impegno sui temi della sostenibilità ambientale e Christie’s non fa eccezione. La casa ha infatti annunciato l’obiettivo di emissioni zero per il 2030, dopo aver già ottenuto a dicembre quello di una significativa riduzione dell’impronta di carbonio e, prima casa d’aste a farlo, la validazione della Science Based Targets Initiative (SBTi), che guida “le aziende nella definizione di obiettivi ambiziosi di mitigazione del cambiamento climatico per garantire che la propria Climate Action sia in linea con gli obiettivi scientifici”. E allora pochissima, se non nessuna, carta stampata, migrazione digitale, nuove modalità di trasporto ed efficientamento energetico degli edifici diventano i nuovi strumenti e paradigmi del futuro, anche per restare competitivi.
– Cristina Masturzo
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