Il famoso banditore e art dealer Simon de Pury lancia un nuovo modello d’asta online
Lo storico banditore e art dealer, a capo di Phillips fino a qualche anno fa, lancia una serie di aste i cui proventi andranno direttamente a beneficio di artisti e gallerie
Il mercato dell’arte, a volte, è soggetto a fenomeni speculativi che determinano prezzi esorbitanti per alcune categorie di artisti. Questo scenario ha avuto corso, a ritmi alterni, anche nelle aste dell’ultimo anno, specialmente in riferimento alle nuove leve e a quei nuovi artisti giovanissimi arrivati a costare cifre a molti zero in modo repentino e pur essendo agli esordi delle carriere. Al fine di contrastare questo fenomeno, Simon de Pury, esperto banditore, imprenditore e art dealer, lancia ora attraverso la nuova società de PURY, una serie di aste online curate con opere consegnate direttamente da artisti e gallerie, che saranno anche i beneficiari del 100% del prezzo di martello. A questo si aggiunge poi un +18% di commissione, il cui 3% circa, sembrerebbe, andrà a sostenere scopi ed enti benefici individuati di volta in volta, a seconda dell’oggetto dell’asta proposta.
LE ASTE DI SIMON DE PURY. WOMAN: ART IN TIMES OF CHAOS
La prima delle aste in programma è WOMAN: Art in Times of Chaos, che si terrà virtualmente il prossimo 25 agosto, con tanto di avatar di Simon De Pury, in fase di realizzazione, a guidare gli incanti. Come suggerito dal titolo dell’asta, dal significato fortemente identitario, tutte le opere in catalogo, realizzate negli ultimi due anni e mezzo e presentate in anteprima da una mostra online prevista per il 5 agosto, sono frutto del lavoro di giovani artiste i cui nomi sono ben noti al mercato: Genieve Figgis, Chloe Wise, Minjung Kim e Allison Zuckerman, giusto per fare qualche esempio. In questo caso una percentuale del ricavato andrà a sostegno dei programmi dell’UN Woman, l’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere.
DE PURY: UN NUOVO MODELLO DI ASTA
Stabilendo che il 100% del prezzo di aggiudicazione vada a beneficio di artisti e gallerie, quello che si propone è un modello di aste innovativo, che prova anche a trovare strade alternative alla preponderanza acquisita dalle case d’asta globali. “La crescente domanda di lavori di giovani artiste è la motivazione alla base di questa nuova iniziativa”, sostiene De Pury, “il nostro approccio con questa nuova serie è che gli artisti, così come i dealers che difendono il loro lavoro, siano i principali beneficiari finanziari”.
LE NORME ANTI – FLIPPING DI DE PURY
E nuova e di un certo rilievo potrebbe essere considerata anche l’attenzione esplicita e dichiarata da de Pury ai rischi della deriva speculativa sempre più diffusa nel mercato dell’arte. Per contrastarla, o arginarla almeno in questa sede, ai bidder sarà così richiesto l’impegno a non rivendere le opere acquistate per un periodo di almeno tre anni per tutelare una crescita più organica delle carriere degli artisti.
– Antonio Mirabelli
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