Il ritorno della casa d’aste Sotheby’s a Singapore
Dopo quindici anni di assenza dall’isola, la casa d'arte torna nella città-stato proponendo un ampio catalogo di arte moderna asiatica e contemporanea internazionale. Il 28 agosto il lancio. Singapore la nuova Hong Kong?
Singapore torna sulle scene dell’arte globale con l’ambizione di diventare, seguendo l’esempio di Hong Kong, uno dei centri nevralgici del mercato asiatico. Anche per questo, dopo quindici anni di assenza, Sotheby’s torna nella città-stato proponendo un ampio catalogo di arte moderna asiatica e contemporanea internazionale. Forti i progetti sviluppati in campo artistico e culturale dal governo locale, investimenti che hanno portato al lancio della Biennale di Singapore, in corso dal 2006, all’apertura nel 2015 della National Gallery e all’istituzione della Singapore Art Week, appuntamento molto atteso per i collezionisti del Sud-est asiatico. A questo si aggiunge anche una florida crescita economica, fonte di un mercato reattivo che sempre più, negli ultimi anni, si è interessato ai beni di lusso e alle opere d’arte. Sotheby’s ha intercettato il fervore culturale di Singapore e lo scorso 28 agosto ha proposto un’asta di arte moderna e contemporanea dall’ampio catalogo che ha compreso sia i masters dell’arte orientale, sia le avanguardie più spiccatamente contemporanee, totalizzando un risultato complessivo di SGD (dollari di Singapore) 24.459.120 (circa €17.500.000).
I MASTERS DELL’ARTE ASIATICA
Top lot della serata è stato il dipinto Tierfabel (Animal fable) (1928) del pittore di origini russe Walter Spies, molto noto nel sud-est asiatico vista la sua prolifica attività pittorica che ha avuto corso nell’isola di Bali, dove si trasferì dalla Germania nel 1923. L’opera ha trovato un nuovo proprietario per ben SGD 4.032.000 (circa € 2.890.000). Degno di nota anche il risultato raggiunto dall’artista olandese Willem Gerard Hofker, anch’esso trasferitosi nelle colonie olandesi nel 1936 dove, lasciandosi permeare dalla cultura del luogo, impresse il suo segno artistico raffigurando le scene della vita esotica dell’arcipelago indonesiano. L’opera Melis, composition featuring Ni Dablig with Ni Gemblong with a boy behind the gender music instrument (1939) è passata di mano per SGD 2.268.000 (più di un milione e mezzo di euro). Il nutrito gruppo di otto dipinti dell’artista vietnamita Le Pho ha riscontrato un notevole successo, trovando nuova collocazione ben sopra la stima alta, cosi come ottimi riscontri hanno avuto le tre opere di Mai Thrung Thu, collega di Le Pho ed appartenente alla sua stessa scuola d’arte, l’Ecole des Beaux-Arts di Hanoi.
LE AVANGUARDIE INFORMALI E I GIOVANI CONTEMPORANEI
Non sono mancate le spinte contemporanee ad animare la sessione. L’opera Untitled (1962) dell’artista giapponese KazuoShiraga, fondatore del movimento Zero-Kai, ha raggiunto gli SGD 819.000 (circa € 585.000) e, sempre rimanendo in orbita nipponica, è andata molto bene Yayoi Kusama che con la sua Red Nets (1966) ha sfiorato il milione di dollari di Singapore. Ha polverizzato la stima bassa di SGD 350.000 l’opera dal tono graffitista o.T. (collaboration Nr. 8) (1999) dell’artista Michel Majerus, passata di mano oltre il milione di SGD (circa € 790.000), così come un discreto successo lo hanno ottenuto le opere della pattuglia di giovanissimi artisti presenti in catalogo: Rafa Macarrón, MR., Javier Calleja e Christine Ay Tjoe, passate a nuovo proprietario mantenendo la stima media. In totale sono stati soltanto due gli invenduti, mentre quasi tutte le opere in catalogo sono state aggiudicate sopra la stima alta. Un bel risultato e un ritorno di rilievo per quello che potrebbe diventare uno dei nuovi punti di riferimento del mercato asiatico.
– Antonio Mirabelli
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