“Larry Gagosian ha venduto le sue gallerie alla LVMH di Bernard Arnault”
La notizia non è confermata, anzi. Tuttavia ormai anche i commentatori più autorevoli la danno per fatta. Il più grande gruppo del lusso al mondo avrebbe acquistato il colosso dell’arte contemporanea Gagosian
Sembrerebbe molto di più di un rumor quello che vedrebbe il colosso delle gallerie Gagosian acquisito dalla LVMH. Cosa è LVMH (che si pronunzia “elveemasc”)? Sostanzialmente la più grande conglomerata del lusso al mondo. Suoi i marchi Louis Vuitton, Moet&Chandon, Christian Dior, Fendi, Bulgari, Pucci, Loro Piana, Tiffany, Kenzo, Céline, Sephora e mille altri. D’altra parte, il fondatore e presidente monsieur Bernard Arnault non è nuovo all’arte contemporanea, essendo mecenate, collezionista e anche alla testa della Fondazione Louis Vuitton che sfoggia a Parigi la sua sede disegnata da Frank O’ Gehry.
GAGOSIAN IN VENDITA? COME NASCE L’INDISCREZIONE
A lanciare l’indiscrezione in Italia è stato il 24 ottobre il sito Dagospia, raccogliendo le voci che davano il secondo uomo più ricco del mondo secondo Forbes, in trattativa con Larry Gagosian, il principe dei mercanti californiano di origini armene, nato nel 1945 a Los Angeles, per l’acquisizione della mega-galleria, nata anch’essa a Los Angeles nel 1980 e che ad oggi conta ben 19 sedi e due shop in tutto il mondo di cui ben sei a New York, e gli altri sparsi tra l’Europa e l’Asia, con insegne a Parigi, a Londra, a Roma e ad Atene. Subito era arrivata la smentita da parte di Larry Go-Go, così soprannominato per il suo grande fiuto e scaltrezza negli affari, riportata dal sito Artnews. “Non c’è assolutamente alcuna verità nella voce e la società non è in vendita”, avrebbe commentato mentre la voce continuava a circolare in occasione della settimana dell’arte parigina tra gli stand della nuova fiera Paris+.
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IL POST SU IG DI KENNY SCHACHTER
Eppure, stando a Kenny Schachter, critico d’arte, curatore, delear, la notizia non solo sarebbe vera, ma la trattativa sarebbe firmata e bella che conclusa. “Ultime notizie!”, scrive infatti a mezzo Instagram l’autorevole commentatore. “La Gagosian Gallery è stata venduta a LVMH di Bernard Arnault. La mercificazione dell’arte come solo altro accessorio di moda da collezione e oggetto di lusso è ora completa”, affiancando al sarcastico post un inequivocabile ritratto di Gagosian intento, in ginocchio a far calzare una decolleté ad una ignota dama. Se la notizia fosse confermata, aprirebbe numerosi scenari. Il primo è senz’altro quello suggerito da Schachter: dopo la nascita delle megas, che già avevano assestato notevoli scossoni al mercato dell’arte, è la prima volta che una galleria, seppur di notevoli dimensioni, diventa parte di una multinazionale, peraltro che tratta preponderantemente il settore del lusso rendendo inequivocabile l’associazione tra opera (seppur realizzata da ben oltre 100 artisti di caratura internazionale) e prodotto. Il secondo scenario ha invece a che vedere con lo spostamento dell’asse, già reso evidente (e incoraggiato) dall’approdo di Art Basel con Paris+ e l’emigrazione di importanti eventi come l’Italian Sale, tradizionalmente a Londra, dal mondo anglosassone a Parigi che riconquista la centralità persa negli anni ’60.
GAGOSIAN & LVMH. E ADESSO COSA SUCCEDE
Solo che oggi a dettare gli equilibri sembrerebbero più i sistemi di relazione e i grandi centri del potere, che la fortunata compresenza in un dato periodo storico, in un dato luogo di energie, artisti e opere. Mentre si attendono le probabili conferme definitive o ulteriori smetntite molti interrogativi restano sospesi: quanto incasserà il quasi ottantenne Larry dalla vendita? Cosa farà con tutti quei soldi? Cosa diventerà il network di gallerie di Gagosian nelle mani di Arnault? Come cambierà il business? E come verrà integrato con gli altri business del gruppo? Non ultimo: come risponderanno gli altri magnati che percorrono da sempre i territori di confine tra lusso e arte come, primo tra tanti, monsieur François Pinault? Proprio quest’ultimo, da oltre vent’anni proprietario della casa d’aste Christie’s (tanto per dire che i legami strettissimi tra lusso e arte non sono cosa di oggi) fece qualche tempo fa una cosa simile: Christie’s acquisì l’allora potentissima galleria d’arte Haunch of Venison, le cose andarono avanti qualche anno (dal 2007 al 2013) fino a che la galleria scomparve, divorata dal colosso Christie’s…
Santa Nastro
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