Kim Kardashian ha acquistato in asta da Sotheby’s la croce Attallah della Principessa Diana
Il prezioso gioiello amato da Diana Spencer è stato aggiudicato in asta a un rappresentante di Kim Kardashian dopo una accesa battaglia al doppio della stima di partenza
È stata Kim Kardashian ad aggiudicarsi in asta da Sotheby’s a Londra la preziosa croce Attallah, il gioiello amatissimo dalla Principessa Diana. Nella contesa tra quattro offerenti per il pendente in ametiste e diamanti, a spuntarla è stato infatti un intermediario dell’attrice e imprenditrice americana per 163.800 sterline, il doppio rispetto alla stima di partenza. “È un gioiello audace per dimensioni, colore e stile, che non può che costituire una dichiarazione vibrante, che si tratti di fede o di moda, o di entrambe”, ha commentato Kristian Spofforth, capo del Dipartimento di Gioielleria di Sotheby’s Londra.
LA ATTALLAH CROSS AMATA DALLA PRINCIPESSA DIANA
Amatissimo da Diana Spencer, il gioiello è stato tra i protagonisti dell’asta Royal and Noble, che da Sotheby’s a Londra il 18 gennaio ha presentato un catalogo variegato di oltre duecento oggetti provenienti da diverse collezioni aristocratiche. La croce Attallah, creata nel 1920 dai gioiellieri di corte Garrard, non è stata mai posseduta davvero da Diana Spencer, ma era tra i preziosi favoriti della principessa, che lo indossò di certo a un gala di beneficenza nel 1987 e in moltissime occasioni sia pubbliche che private.
IL GIOIELLO IN ASTA DA SOTHEBY’S A LONDRA
La croce Attallah in oro, argento, ametiste e diamanti non fu quindi mai effettivamente di proprietà dell’ex consorte di Carlo d’Inghilterra, ma le era spesso prestato da Naim Attallah, famoso gioielliere di Regent Street a Londra, amministratore delegato di Asprey & Garrard e amico di Lady Diana, che lo aveva acquistato da Garrard negli anni ’80. Alla principessa, infatti, quel pendente piaceva molto e lo ha indossato per anni, facendone una dichiarazione di stile audace, coraggiosa, distante dalle scelte precedenti di gusto più romantico, a incarnare un sofferto e necessario percorso di indipendenza e autonomia.
Cristina Masturzo
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