Arte Fiera 2023 a Bologna. Ecco come è andata secondo i galleristi
La più antica delle fiere italiane si è appena conclusa, dandosi un bello scossone da un'ultima edizione tutta in salita e riconquistando una parte del suo appeal, oltre che la sua sede e le date tradizionali. Abbiamo raggiunto i galleristi per sapere come sono andate le vendite e la fiera di Bologna
L’accoglienza della luce naturale nei padiglioni 25 e 26 è stato il primo segnale incoraggiante per la nuova edizione di Arte Fiera a Bologna. La più storica delle fiere italiane si è presentata pronta all’appuntamento 2023 riuscendo a costruire una rassegna compiuta da visitare con serenità, grazie a un numero adeguato di espositori, percorsi chiari e ariosi da attraversare e sezioni ben scandite e a fuoco, anche nei casi di raddoppi di stand per gli stessi espositori (mentre c’è qualcosa da aggiustare su alcune presentazioni del settore moderno).
ARTE FIERA 2023 A BOLOGNA
Il polmone dell’area dedicata alla performance, realizzato in partnership con Fondazione Furla e affidato al collettivo Public Movement, ha contribuito all’obiettivo comune di rimettere al centro la qualità della manifestazione, introducendo una pausa nel discorso e facendo respirare tutto a un ritmo diverso. A offrire motivazioni aggiuntive per essere a Bologna in questi giorni, il public program in città, con alcuni buoni progetti, non tantissimi, ma in qualche caso di grande spessore storico-artistico e critico (da rivedere, in futuro, gli orari di apertura che in alcuni casi non hanno previsto ingressi in mattinata).
Stando sui risultati più concreti, la luce naturale sembra aver reso tutto più facile agli espositori, anche le trattative. Le vendite ci sono state, prova ne sia che abbiamo visto cambiare più volte i display delle gallerie. E la fiera ha riconquistato il suo tono di voce corretto, la postura che l’ha sempre connotata come un buon marketplace, efficace nell’essere punto di incontro tra domanda e offerta, che è esattamente ciò che una fiera – una fiera, non una biennale o un grande evento espositivo – deve saper fare.
I RISULTATI DI ARTE FIERA 2023
Sono così tutti piuttosto positivi i riscontri che abbiamo raccolto dagli espositori raggiunti in occasione di Arte Fiera 2023. Che ci hanno raccontato di un pubblico numeroso sin dall’apertura – il comunicato stampa a fine evento ne ha contati oltre 50mila – con la presenza di collezionisti vecchi e nuovi, di interlocutori piuttosto aggiornati e trattative portate a termine. A cominciare da una delle principali gallerie in città, P420, che anche nella sua sede ha riportato, per tutti i giorni di fiera, un numero notevole di visitatori: “Il riscontro della fiera è assolutamente positivo con un nuovo e ritrovato entusiasmo per la manifestazione bolognese. L’intervento di Enea Righi è stato efficace e incisivo. Sotto l’aspetto delle vendite siamo decisamente soddisfatti sia per il solo show di Pieter Vermeersch a Pittura XXI (prezzi 8.500-50.000 €, Iva esclusa) che per lo stand in Main Section dove è stato apprezzato in particolare il dialogo tra Filippo de Pisis e Stephen Rosenthal”. Sold out al primo giorno per Shafei Xia e Francis Offman e grande interesse anche per Merlin James (13.500-15.000 €, Iva esclusa), Rodrigo Hernández (7.500-18.000 €, Iva esclusa) e Adelaide Cioni (range dai 3.000 € per le sue opere su carta fino ai 13.500 per quelle su tela).
Soddisfazione anche per la Galleria Poggiali, che presentava in un ampio stand della Main Section sia artisti established come Claudio Parmiggiani, Arnulf Rainer ed Erwin Wurm, che di altre generazioni come Goldschmied & Chiari, Basil Kincaid, Luca Pignatelli e Fabio Viale, con un progetto di display in fiera che separava “modalità e spazi espositivi per valorizzare ciascun linguaggio”. “Siamo molto soddisfatti di come abbiamo avvicinato, dissociandoli, artisti così eterogenei, rispettando i loro lavori e – al tempo stesso – proponendo una chiave di lettura inedita”, dichiarava Lorenzo Poggiali al termine della prima giornata, per poi concludere: “Abbiamo notato un tentativo di migliorare molto evidente, e come ogni sforzo va accolto con indulgenza. I passi da fare sono ancora tanti ma questa edizione ci ha donato molta fiducia per il futuro. L’affluenza è stata di una portata eccezionale, e per questo dobbiamo ringraziare la Fiera, il direttore e tutto lo staff”. Buona dunque l’accoglienza di pubblico e critica alle opere presentate, e il parere sui padiglioni, con spazi “perfettamente adeguati” che hanno consentito aperture e realizzazioni di trattative per le opere (range di prezzi tra 15.000 e 220.000 euro).
LE SEZIONI E LE VENDITE AD ARTE FIERA 2023
Dalla sezione Pittura XXI curata da Davide Ferri arriva anche il buon feedback della galleria Monitor di Paola Capata, in fiera con un solo show di Andrea Respino (1976) che ha riscontrato “buon successo di pubblico e attenzione da parte di stampa, collezionismo e curatori. Abbiamo venduto diversi lavori con un price range tra gli 8.000 e i 3.000 (Iva esclusa)”, mentre l’opera Fontana II del 2022 si è aggiudicata il Premio Lexus. Così come di Continua, che per la parte di Pittura ha venduto le opere di Marta Spagnoli del 2022-2023 (15.000 euro) e, nello stand in Main Section, quelle di Rudi Ninov e Ornaghi e Prestinari (le cui personali sono in corso nella sede di San Gimignano, range di prezzi dai 5.000 ai 15.000 euro). Presente sia nella Main Section che in quella dedicata alla Fotografia e immagini in movimento la bolognese Galleria Studio G7, con due stand che si fronteggiavano per accogliere le opere di Jacopo Mazzonelli (range 2.500-7.000), Caterina Morigi (1.500-7.000), Anne e Patrick Poirier (18.000-60.000) e quelle di Marilisa Cosello (1.800-6.000) e Davide Tranchina (1.500-8.000). “Energia rinnovata, pulizia, voglia, entusiasmo, bel pubblico”, questo il bilancio a fine fiera, insieme a vendite concluse per tutti.
“Credo di riportare un’impressione condivisa se dico che Bologna ci ha restituito una fiera finalmente brillante, rispondente, con una buona frequentazione sin dall’apertura e che ci ha permesso di incontrare anche nuovi collezionisti”, ha commentato con noi The Gallery Apart. La galleria romana ha venduto opere di tutti e tre gli artisti che esponeva, “con un grande successo per Bertille Bak e le sue opere legate alla sua mostra in Fondazione Merz, Mineur Mineur, del 2022 (range di prezzi dai 6.000 ai 18.000 euro). Buoni i riscontri anche per la giovane artista romana Federica Di Pietrantonio (prezzi per le sue tele e per i video tra 3.000 e 6.500 euro) e per Dominik Lang, in fiera con opere in ceramica (range tra 3.500 e 8.000 euro)”, che ripercorrevano le tre mostre dell’artista in galleria ed erano segnalate dal nuovo format di Artefiera Percorso, l’itinerario suggerito da Artefiera tra gli stand della Main Section e focalizzato in questa occasione sulla ceramica.
LE VENDITE DEGLI ESPOSITORI DI ARTE FIERA A BOLOGNA
Buona l’accoglienza per la Galleria Umberto Di Marino, soddisfatta per le vendite di Carlos Amorales (12.000- 20.000 euro), Francesco Jodice, Eugenio Tibaldi e Alberto Tadiello (prezzi tra 5.000 e 14.000 euro), in stand insieme ai lavori di Peter Böhnisch, Eugenio Espinoza, Luca Francesconi e Ana Manso. Da Vistamare, che portava in fiera Mario Airò, Joana Escoval, Armin Linke, Joseph Kosuth, Mimmo Jodice, Ettore Spalletti, ci hanno segnalato: “Il livello sembra tornare verso gli ‘anni d’oro’ di Arte Fiera. Confidiamo sul fatto che tale trend prosegua anche per le prossime edizioni”. Anche Ribot torna con un bilancio positivo, con vendite realizzate nello stand che ospitava una mostra personale di Lorenza Boisi (prezzi dai 700 ai 14.000 euro), così come Z2O Sara Zanin Gallery, secondo la quale “la fiera si conferma ben organizzata nella logistica, con un’affluenza di pubblico considerevole all’interno dei vecchi padiglioni; la presenza di collezionisti internazionali e italiani ha contribuito a sostenere lo sforzo della direzione artistica e dei galleristi tutti, portando vendite e una rete di contatti rinnovata/accresciuta”. Al booth trattative concluse per le opere inedite di Tomoe Hikita e Beatrice Pediconi (prezzi rispettivamente tra 1.000-4.000 euro e 3.000-7.000 euro). Si è aggiudicata il Premio The Collectors.chain di Art Defender Maha Malluh in stand da MLZ Art Dep, che esponeva anche le opere di IOCOSE (il collettivo in mostra anche nella sede della Palazzina dei Giardini di Fondazione Modena Arti Visive), di cui è stata venduta una scultura della serie Planet X per 2.500 euro e il più recente progetto di The Cool Couple, nello stesso range di prezzo.
LE GALLERIE DI ARTE FIERA 2023
E pollice alto per la fiera, infine, anche dal Padiglione 26, più concentrato sull’arte storicizzata. Da Mazzoleni ha funzionato il dialogo tra i maestri del Secondo dopoguerra come Casorati e de Chirico (1.100.000 euro per il suo Archeologi degli anni Trenta) o Bonalumi (tra 300mila e 350mila euro) e gli artisti contemporanei, con vendite per Marinella Senatore (tra i 50.000 e i 65.000 euro il range per le sue sculture luminose più recenti) e Andrea Francolino (da 14 a 30 mila euro per i suoi Percorsi). Mentre da ABC-ARTE forte interesse per Nanni Valentini con vendite per un range tra 40 e 50mila euro, Tomas Rajlich (10-20mila euro), Michele Zaza (6-12 mila euro) e diverse opere di Jerry Zeniuk acquisite da nuovi collezionisti. “Un bel riscatto rispetto allo scorso anno”, ha osservato Lunetta11, in fiera insieme a Galleria d’arte Niccoli con la mostra Abbraccio Elastico e opere di Fausto Melotti a confronto con il mondo pittorico di Ismaele Nones (Trento, 1992) e un testo critico a cura di Leonardo T. Manera. Vendite “oltre le aspettative”, ci hanno detto i galleristi, con le opere di Nones sold out, anche quelle di grande formato con range di prezzo tra i 10 e i 15mila euro. Le opere di formato più piccolo non perdono in incanto e costano invece tra 2.500 e 5.000.
Cristina Masturzo
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