CirculArt Economy: la collezione di banconote d’artista sbarca sul metaverso

Cosa succede quando una collezione d’arte viene lanciata sul metaverso? Lo abbiamo chiesto al collezionista Edoardo Marcenaro e a Francesco Cascino e Gianvirgilio Cugini, ideatori del progetto MetaMuseo

Da Salvador Dalí a Keith Haring, passando per nientemeno che Andy Warhol: CirculArt Economy, la collezione di banconote d’artista di Edoardo Marcenaro, è davvero unica. Non solo: oggi parte della collezione è visitabile nel metaverso grazie al progetto MetaMuseo. Con la collaborazione dell’art consultant Francesco Cascino e la supervisione strategico legale di Gianvirgilio Cugini, MetaMuseo propone un metaverso che non sia una sostituzione della realtà, ma un suo approfondimento didattico e divulgativo. Ne abbiamo parlato con le tre menti del progetto.

Banconota firmata da Andy Warhol. Courtesy CirculArt Economy by Edoardo Marcenaro

Banconota firmata da Andy Warhol. Courtesy CirculArt Economy by Edoardo Marcenaro

INTERVISTA A EDOARDO MARCENARO

Con il progetto CirculArt Economy, hai deciso di creare una collezione decisamente non convenzionale: da cosa nasce l’idea di collezionare banconote d’artista?
L’idea nasce da un vero e proprio “baratto” tra collezionisti: un bozzetto di un grande artista della Transavanguardia italiana mi viene “pagato” un dollaro. Ma non è un semplice dollaro, essendo stato firmato da Andy Warhol alla fine di una sua qualche festa alla Factory, affinché tutti i partecipanti tornassero a casa con un pezzo di Pop Art. Rimango colpito non tanto dalla firma di Andy Warhol (che indubbiamente ha un suo perché), quanto dall’iconografia della banconota americana; inizio così a fare ricerca trovando altri artisti che nel corso degli anni hanno lavorato sul denaro; in parallelo distribuisco un dollaro ai vari amici artisti che stanno al gioco e realizzano un’opera sulla banconota, sempre rigorosamente originale.

Arte e denaro sono spesso considerati mondi che non dovrebbero dialogare: la tua collezione, riscontrando analogie tra essi (a partire dal comune concetto di “valore”), dimostra il contrario. Puoi parlarcene?
Ho detto che gli artisti stanno al “gioco” proprio perché trasformare il denaro in arte è un divertissement ispirato dall’ironia e dal cambio di prospettiva che il situazionismo degli Anni Sessanta chiamava détournement. Cambiare la destinazione d’uso di una banconota significa cambiarne il valore convenzionale (derivante dalla firma della banca emittente) in valore artistico (derivante dalla firma dell’artista). Al riguardo, Marcel Duchamp docet.

In che modo la scelta di rendere CirculArt Economy visibile al pubblico sul metaverso, piuttosto che attraverso vie più tradizionali, rispetta l’identità della collezione?
L’identità e soprattutto lo spirito di CirculArt Economy, nel momento in cui è visibile sul metaverso, vengono pienamente rispettati e direi ulteriormente valorizzati: il valore nominale, che diventa valore artistico, che diventa valore condiviso grazie all’accesso alla mia collezione tramite l’invio di un semplice link. Ora sto lavorando per “circolare” ulteriormente i miei NFD (da intendersi come Non–Fungible Dollars) facendoli diventare NFT. Chissà quale sarà la prossima fase di détournement

Screenshot di MetaMuseo. Courtesy Metastelva e Cascino Progetti

Screenshot di MetaMuseo. Courtesy Metastelva e Cascino Progetti

PAROLA A FRANCESCO CASCINO

L’interesse che il mondo dell’arte ha mostrato nei confronti del metaverso non è indifferente, producendo esempi virtuosi ma anche banalità figlie della moda del momento: secondo te, in quale direzione bisogna muoversi affinché il metaverso sia effettivamente uno strumento utile per il settore culturale?
La partnership tra MetaMuseo, Metastelva e Cascino Progetti inserisce in ambiente metaverso processi, opere, prodotti, ambienti, luoghi particolari e collezioni curati e arricchiti di filosofie ed heritage management culturali. Siamo convinti che il metaverso sia informazione immersiva, non esperienza né sostituto dell’esperienza reale, che rimane quella in cui la trasmissione di informazioni genera crescita neuronale ed emotiva. Informazione è un concetto molto diverso da esperienza: significa che il metaverso spiega meglio quello che stai vedendo perché ci entri con Oculus o altro visore, con l’obiettivo, però, di incentivare anche la visita dal vivo.

In che modo il metaverso può valorizzare una collezione come CirculArt Economy di Edoardo Marcenaro?
Secondo quanto dicevo prima e secondo quanto scritto dallo stesso Marcenaro, il MetaMuseo di CirculArt Economy, essendo una collezione di banconote, riflette esattamente la natura del denaro, che rappresenta un tesoro a garanzia ma non è quel tesoro, è solo il suo valore. Per cui, entrare in CirculArt Economy in modalità metaverso è un cortocircuito divertente, stimolante e informativo unico al mondo: stai entrando in un museo virtuale dove ci sono banconote reali che rappresentano un valore virtuale dato per reale. Meglio di così non poteva essere ideato. Ed è stato un lavoro di squadra fantastico; il collezionista Marcenaro è particolarmente lucido e visionario e noi ci siamo molto divertiti a tradurre le sue visioni.

Nel 1935, nel fortunatissimo saggio L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Walter Benjamin parlava di una componente a suo avviso fondamentale dell’incontro con l’opera d’arte (da lui definita “aura”), che nella fase della sua riproduzione andrebbe perduta. Quanto credi sia attuale la concezione di Benjamin, che certamente non poteva immaginare l’avvento del metaverso?
Direi che Benjamin si sbagliava, e l’ho detto più volte; l’arte non si guarda con gli occhi ma con la ghiandola pineale. Il valore di un’opera non è fisico ma metafisico, e sta tutto in quanta intelligenza emotiva riesce a darti. L’aumento di senso critico, la meraviglia della scoperta e lo stupore di una verità inedita rivelata che si fa strada tra mille convenzioni e mille convinzioni arrugginite e date per scontate non ha prezzo. Per tutto il resto c’è il metaverso, la virtualità, l’habitat digitale, il Web3 che servono a informarti, non a formarti.

Screenshot di MetaMuseo. Courtesy Metastelva e Cascino Progetti

Screenshot di MetaMuseo. Courtesy Metastelva e Cascino Progetti

PAROLA A GIANVIRGILIO CUGINI

Ogni nuova tecnologia dalle promesse dirompenti porta con sé la necessità di elaborare nuove strategie. In che modo il metaverso (e più in generale tutto ciò che ricade sotto il termine Web3) può avvalersi dell’arte in modo utile?
Per facilitare la mia risposta richiamo la figura di Adriano Olivetti, il quale applicando il concetto di Art Thinking perseguiva responsabilità sociale ma soprattutto culturale, produceva benessere ma anche conoscenza, valorizzando l’uomo attraverso l’arte e il lavoro intesi come una sola cosa. Nella fabbrica Olivetti operai e scienziati, elementi fondanti dello sviluppo reale, erano affiancati dagli artisti presenti sugli impianti per valorizzarne le pratiche immaginifiche. L’arte è il ceppo originario di ogni esperienza; la mente ragiona per immagini, da qui si comprende quanto l’arte sia fondamentale.
In questo senso il metaverso, che noi consideriamo un’evoluzione di Internet, ci permette di realizzare progetti culturali in un mondo a tre dimensioni, promuovendo esperienze interconnesse che vanno al di là della realtà virtuale come la conosciamo oggi e modificando l’approccio a molti settori a partire dall’educazione.
Quello dell’istruzione, infatti, è un settore di grande importanza sia dal punto di vista sociale che economico: con il metaverso beneficiamo della divulgazione di progetti realizzabili con risorse limitate, eliminando le forti disuguaglianze e moltiplicando la loro fruibilità. La collezione di Edoardo Marcenaro che abbiamo realizzato ne è un fulgido esempio; oggi in tutto il mondo è possibile visitarla nel metaverso, stimolando la voglia di esperirla dal vivo, aprire relazioni, approfondire.

Alberto Villa

https://www.francescocascino.com/index.asp

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Alberto Villa

Alberto Villa

Nato in provincia di Milano sul finire del 2000, si occupa di critica e curatela d'arte contemporanea. Si laurea in Economia e Management per l'Arte all'Università Bocconi con una tesi sulle produzioni in vetro di Josef Albers e attualmente frequenta…

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