La storia dell’arte italiana è grande grazie ai collezionisti privati. Una rassegna a Roma

Entra nel vivo la nuova edizione della rassegna 'Al centro di Roma', ideata dalla direttrice dell’Istituto VIVE (ovvero Vittoriano e Palazzo Venezia) Edith Gabrielli, con un percorso dedicato al Mercato dell'Arte

Quaranta appuntamenti nel cuore di Roma per conoscere i protagonisti del mondo dell’arte, dell’architettura, dell’archeologia e della musica: questo il programma della grande rassegna Al centro di Roma dell‘Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia per il 2023. La nuova edizione dell’iniziativa, ideata dalla direttrice dell’Istituto, Edith Gabrielli e avviata lo scorso 17 gennaio, prevede un fitto programma di conferenze per ampliare l’offerta culturale del VIVE e contribuire al rilancio dell’area di piazza Venezia come luogo di incontro e socialità. Cinque i cicli di incontri della rassegna nella Sala del Refettorio di Palazzo Venezia – tutti a ingresso libero, anche se è consigliata la prenotazione su questo sito –, tenuti da docenti universitari e specialisti: uno dedicato alla storia, uno all”arte, uno all’architettura, uno alla stessa Piazza Venezia e uno, in avvio proprio in questi giorni, dedicato al mercato dell’arte e al valore apportato all’arte italiana dai collezionisti privati.

IL CICLO DI INCONTRI SUL MERCATO DELL’ARTE DELL’ISTITUTO VIVE DI ROMA

Il ciclo dell’Istituto VIVE dedicato al Mercato dell’Arte – il cui nome intero è Passioni private. Vivere circondati dalla bellezza. Contesti del collezionismo a dialogo con antiquari ed esperti – è focalizzato sul collezionismo privato come storico motore della produzione di opere d’arte, anche e soprattutto quelle destinate a cambiare il corso della storia. Le conferenze, curate dallo storico dell’arte Costantino D’Orazio con l’Associazione Antiquari d’Italia, illustrano infatti il modo in cui il mercato ha saputo riconoscere in ogni epoca gli artisti di maggior talento, aprendo loro le porte per realizzare grandi opere pubbliche. Partendo da questo presupposto, D’Orazio incontrerà cinque antiquari ed esperti in altrettanti incontri (consultabili a questo indirizzo) per indagare le più interessanti storie ed esperienze del collezionismo privato, che permetteranno di approfondire diversi contesti storici tra il XIII e il XIX secolo. Con Alessandra Di Castro e Franco Leone si esploreranno le arti decorative della Roma del Grand Tour; ci si immergerà poi nel mondo delle armi bianche in Europa con Gherardo Turchi e Glauco Angeletti; con Alessandro Cesati e Mario Scalini si approfondirà il collezionismo del ferro a partire dalla Collezione Pace; Bruno Botticelli e Simone Chiarugi illustreranno quindi la moda ottocentesca di ricostruire ambienti rinascimentali, soprattutto attraverso la raccolta di mobili intarsiati alla Certosina; e per finire si osserverà l’arte dei manufatti laccati, in cui i veneziani per secoli avevano maturato un’abilità pari agli artigiani cinesi, come racconteranno Tomaso Piva e Clara Santini.

L’IMPORTANZA DEL COLLEZIONISMO NELLA STORIA DELL’ARTE

Il mercato ha tradizionalmente avuto un ruolo centrale nel sistema artistico per la circolazione delle opere e per l’orientamento del gusto”, ricorda la direttrice dell’Istituto VIVE Edith Gabrielli, ideatrice della rassegna. “Nella Roma del Grand Tour settecentesco penso al ruolo svolto da mercanti d’arte britannici come James Byres e Thomas Jenkins, oppure, stavolta fra Otto e Novecento, da Giuseppe Sangiorgi, in contatto con i più bei nomi del collezionismo internazionale. Eppure, il mercato dell’arte è stato a lungo vittima di un malcelato moralismo ed escluso, almeno in Italia, dal circuito degli studi. Il ciclo, grazie alla collaborazione dell’Associazione Antiquari d’Italia e alla cura di Costantino D’Orazio, intende dare voce ai protagonisti, alcuni dei più noti del panorama nazionale, per superare, attraverso la conoscenza, pregiudizi e falsi miti e aprire la strada a una sempre più proficua collaborazione con le istituzioni pubbliche”. Le fa eco il curatore e storico dell’arte Costantino D’Orazio, che sottolinea come “senza la passione e il desiderio dei collezionisti, gli artisti non avrebbero realizzato la maggior parte dei propri capolavori. Ci sarebbe mai stata la Cappella Sistina senza la passione sfrenata di Giulio II? E l’Eros e Psiche di Canova? Non esiste opera senza un mecenate che l’abbia desiderata. Ascolteremo storie di mercanti, artigiani, geniali artisti e capolavori che hanno fatto il giro del mondo. Sono storie italiane, che parlano del nostro genio creativo e della nostra capacità imprenditoriale. In questo ciclo rivivremo le storie di straordinari collezionisti, che si sono circondati di pezzi eccezionali, utili oggi a comprendere il gusto di un’epoca”.

Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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