Apre la nuova sede di Phillips a Hong Kong. Yayoy Kusama e Yoshitomo Nara in asta

Tutto pronto per il grand opening della nuova sede di Phillips a Hong Kong: un nuovo quartier generale di oltre 50mila metri quadrati nella WKCDA Tower di Herzog & De Meuron. E sono già fissate le prossime aste di arte contemporanea, gioielli e orologi

Ve l’avevamo anticipato per tempo, nel 2021, quando Phillips annunciava lo sbarco a Hong Kong. E ora è tutto pronto per il grand opening il 18 marzo della sede Asia nella WKCDA Tower di Herzog & de Meuron: un headquarter nuovo di zecca di 52,000 mq nel West Kowloon Cultural District, proprio di fronte al M+ Museum. Già in agenda le aste di primavera: 20th Century & Contemporary Art il 30 e 31 marzo, Jewels Online dal 17 al 29 e Watches Online dal 28 al 4 aprile. E intanto il giorno dell’inaugurazione sarà anche l’occasione per presentare per la prima volta al pubblico una collezione di oggetti dell’ultimo imperatore Qing.

Il Patek Philippe Reference 96 Quantieme Lune e i Dialoghi di Confucio dell'imperatore Aisin-Giro Puyi. Courtesy Phillips

Il Patek Philippe Reference 96 Quantieme Lune e i Dialoghi di Confucio dell’imperatore Aisin-Giro Puyi. Courtesy Phillips

LA COLLEZIONE DELL’ULTIMO IMPERATORE DA PHILLIPS A HONG KONG

Pochi oggetti in grado di incarnare da soli un capitolo di storia. In associazione con Bacs & Russo, infatti, Phillips esporrà dal 18 al 31 marzo diversi manufatti appartenuti ad Aisin-Gioro Puyi, l’ultimo imperatore della dinastia Qing che salì al Trono del Drago quando non aveva nemmeno tre anni (a lui è dedicato il celebre film di Bernardo Bertolucci del 1987, L’ultimo imperatore). Un Patek Philippe Referenza 96 Quantieme Lune, un ventaglio di carta inscritto, un taccuino manoscritto, dipinti ad acquerello ed un’edizione stampata in pelle dei Dialoghi di Confucio: oggetti che raccontano un pezzo di storia, ma anche un’amicizia nata nella difficoltà, quella tra Puyi, deposto e tenuto prigioniero in URSS dal 1945 al 1950, e un funzionario sovietico che ne fu interprete e precettore. La collezione partirà poi da Hong Kong per un tour di mostre e andrà in asta prossimamente.

LE PRIME ASTE  DI PHILLIPS HONG KONG CON NARA E KUSAMA

Tra i lotti annunciati e più attesi, invece, alla prima asta di arte moderna e contemporanea a Hong Kong il 30 marzo c’è di certo l’opera di Yoshitomo Nara, Lookin’ for a Treasure, del 1995, che sarà offerta come lotto principale della 20th Century & Contemporary Art Evening Sale inaugurale di Phillips, insieme a Yayoy Kusama. L’opera su tela di Nara, di cui al momento non è nota la stima pre-asta, è tra le più rare dell’artista mai battute all’asta e potrebbe raggiungere uno dei prezzi più alti mai ottenuti, sulla scorta di successi precedenti già conquistati da Phillips, come il secondo miglior prezzo nel 2021 per Missing in Action e nel 2020 per Hothouse Doll. Lookin’ for a Treasure appartiene a una piccola serie di sole quattro tele che Nara dipinse nel 1995 e che raffigurano una ragazza vestita di giallo oro su uno sfondo blu. Una di queste è già nella collezione del Tokushima Modern Art Museum, mentre le altre due non sono mai state proposte in asta. Il 1995 è poi un anno importante nella carriera di Yoshitomo Nara, segnato in particolare dalla pubblicazione del suo primo libro di dipinti, l’avvio della collaborazione con la Blum & Poe Gallery e la mostra personale alla SCAI the Bathhouse di Tokyo che lo ha portato alla ribalta internazionale.

Yoshitomo Nara, Lookin' for a Treasure. Courtesy Phillips Yoshitomo Nara, Lookin' for a Treasure. Courtesy Phillips

Yoshitomo Nara, Lookin’ for a Treasure. Courtesy Phillips

NARA E YAYOI KUSAMA IN ASTA DA PHILLIPS

“Con i migliori dieci risultati in asta tutti registrati da Yoshitomo Nara negli ultimi quattro anni, è chiaro che il suo mercato è più in forma che mai”, ha commentato Jonathan Crockett, Chairman Asia di Phillips, “così come alto è il riconoscimento istituzionale con importanti mostre organizzate negli ultimi due anni nelle grandi città come Los Angeles, Dallas, Perth, Shanghai e Taipei”. È stimata invece fino a 6,4 milioni di dollari Pumpkin di Yayoy Kusama, i cui proventi dalla vendita sono destinati al Clarinda Carnegie Art Museum di Clarinda, in Iowa, Stati Uniti. Zucca, pois e la rete infinita: l’opera sintetizza tutti gli elementi più iconici dell’artista e torna “fresca sul mercato” dopo essere stata nella stessa collezione di Karen e Robert Duncan negli ultimi 23 anni. Che la donano ora, proprio mentre l’artista è in mostra, tra l’altro, al M+ Museum, con Yayoi Kusama: 1945 to Now, la più grande retrospettiva del lavoro dell’artista mai tenutasi in Asia al di fuori del Giappone. Insieme a Pumpkin, di Kusama è in catalogo anche Infinity Dots (HTI), un trittico di quasi 2 metri per 4, che arriva in asta per la prima volta, con una stima tra i 3,2 e 3,8 milioni di dollari.

Cristina Masturzo

phillips.com

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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