Aperta TEFAF 2023 a Maastricht. Le prime considerazioni dalla super fiera
L'abbiamo visitata prima dell'apertura ufficiale al pubblico. Ecco le primissime immagini dall'edizione appena inaugurata. E qualche riflessione a caldo
“La 36a edizione di TEFAF Maastricht offrirà ai visitatori un’esperienza emblematica di tutto ciò che TEFAF rappresenta: competenza senza pari e bellezza incomparabile”. Hidde van Seggelen, il Presidente del Comitato Esecutivo di TEFAF (The European Fine Art Foundation) annunciava così, qualche mese fa, il ritorno della grande manifestazione. Che sin dal primo dei due giorni di early access, si conferma assolutamente unica nel suo genere per qualità degli oggetti esposti e per tutto quello che intorno agli oggetti gira. Dai servizi per i professionisti agli spostamenti alla ristorazione. E tutto sembra facile, quando si entra al MECC di Maastricht.
LA FIERA TEFAF 2023 A MAASTRICHT
Vetrina internazionale per eccellenza e destinazione imperdibile per il collezionismo tradizionale e cross-category, TEFAF vince ogni anno la sua sfida e allestisce un vero e proprio museo temporaneo al MECC di Maastricht. Altissimo il numero di gallerie in questa edizione 2023, oltre 260, per un infinito numero di opere d’arte antica, moderna, contemporanea, e poi i gioielli e i libri rari, il design e le armature, gli arredi e gli argenti. Insomma, ce ne è per tutti i gusti e in qualche caso per tutte le tasche anche, perché in questa varietà pressoché infinita anche i range di prezzo possono spaziare dalle poche migliaia di euro alle richieste milionarie.
LE GALLERIE ITALIANE A TEFAF 2023
Sono in totale 268 le gallerie di TEFAF, e tra queste 13 al debutto alla grande manifestazione, tra cui anche le due italiane Berardi Galleria d’Arte di Roma e, da Venezia, Caterina Tognon Arte Contemporanea, che si aggiungono a un totale di 22. A cui hanno risposto con entusiasmo i collezionisti sin dal primo giorno di apertura. “Ci sono i collezionisti importanti in questo primo giorno di preview”, ci hanno confermato infatti dalla galleria Mazzoleni. “TEFAF Maastricht – diffusamente considerata come la più importante fiera al mondo per le arti, l’antiquariato e il design – è certamente il posto giusto, nel cuore dell’Europa, per appassionati e collezionisti”, ha commentato la gallerista Alessandra Di Castro, unica gallerista italiana membro dell’Executive Committee del TEFAF. (E d’altronde si parla tantissimo italiano nei corridoi di TEFAF, sia tra i galleristi che tra collezionisti e appassionati, non c’è proprio da sentirsi esclusi.) Di Castro presenta in stand un focus – e un catalogo dedicato anche, Pitture in mosaico – sul mosaico minuto italiano tra XVIII e XIX secolo, e considera come i riscontri in termini di vendite e di partecipazioni diano sempre ragione a TEFAF, che continua ad essere il luogo per il quale i mercanti riservano le opere e gli oggetti migliori e dove si intuiscono anche, a saper osservare, le tendenze di ricerca e le preferenze di gusto che verranno. “Un luogo nel quale antichità e contemporaneità, pittura e scultura, gioielli e arti decorative”, continua la gallerista, “possono essere apprezzati al massimo delle loro espressioni, e dove i galleristi espongono oggetti d’arte inediti e di estrema bellezza”.
GLI HIGHLIGHT DI TEFAF 2023
Scegliere un qualunque tipo di classifica risulta impervio in questo tipo di fiera, di cui invece è forse meglio lasciare intatto il fascino di un’esperienza multiforme, complessa, iper-stimolante. Di grande efficacia e fascino il booth di Matteo Salamon da Milano, in cui attraverso un grande vetro di Lucio Fontana si possono attraversare Guardi e Canaletto. Tra le opere di rilievo da segnalare Lisson Gallery espone una scultura in onice rosa afgano di Anish Kapoor del 2020 e Matteo Lampertico Cretto bianco di Alberto Burri del 1973, mentre è nero, nerissimo un lampadario veneziano rivisitato di Ai Weiwei in stand da Continua: un assemblaggio in vetro di Murano di teschi umani, scheletri, ossa di animali, organi interni e granchi che riflette sull’impatto dell’essere umano sul mondo. Giacomo Balla, Giulio Aristide Sartorio, Paul Louis Joseph Berthon sono invece protagonisti da Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma. Di Balla in particolare arriva per la prima volta in mostra a Maastricht un’opera in quattro tele, Le Quattro Stagioni, realizzate dall’artista tra il 1939 e il ’40, piuttosto sorprendenti per un linguaggio imprevisto che sembra aprire a ricerche pop di molto successive. E poi una Grande Biblioteca di François Linke (1855 – 1946) realizzata per l’Esposizione Universale di Parigi del 1900, quasi unica nel suo genere, perché ne esiste solo un altro esemplare in una collezione privata. Nella più ampia sezione Showcase, dedicata a 10 giovani talenti del settore, c’è anche l’italiana Miriam Di Penta Fine Arts, mentre lo stand di Ambrose Naumann Fine Art (Stati Uniti) aggiorna il focus sulla natura morta, più che percorso nei corridoi di TEFAF. L’abbiamo visitata il 9 e 10 marzo, quando a riempire i corridoi sono stati i collezionisti e gli addetti ai lavori, prima dell’apertura ufficiale al pubblico, e vi mostriamo le immagini dall’edizione appena inaugurata.
Cristina Masturzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati