I risultati delle aste di design di Phillips a Londra
Quasi 7 milioni di sterline il totale. Con i più grandi nomi del progetto italiano e internazionale. Tra i top lot François-Xavier Lalanne, Gio Ponti, Hans Coper e la collezione di Antonio Fornaroli
Si concludono con un totale di 6,7 milioni di sterline e una vendita “white glove” per la collezione di Casa Fornaroli le aste di design di Phillips a Londra del 26 e 27 aprile. Tra i protagonisti in catalogo le richiestissime creature dei “bestiari” di François-Xavier Lalanne, i progetti di Gio Ponti per la Casa di Fantasia, le ceramiche di Hans Coper, il design nordico di metà secolo e l’Art Déco francese, insieme a una selezione dalla collezione di Antonio Fornaroli, amico e socio di Gio Ponti. Con molte opere che arrivavano in asta per la prima volta e tante che hanno superato ampiamente le stime preasta.
LE ASTE DI DESIGN DI PHILLIPS A LONDRA
Una selezione molto varia, quella raccolta dalla casa d’aste per le sessioni londinesi dedicate alle creazioni di design del XX e XXI secolo, con oltre 200 lotti in due giornate di vendite: la prima, Design, il 26 aprile, e la seconda, il giorno dopo, con focus sulla preziosa collezione di Casa Fornaroli. Il risultato aggregato delle due giornate ha superato i 6,7 milioni di sterline, con oltre £5,843,296 per la vendita di design, e oltre 900,000 sterline per la raccolta Fornaroli.
A guidare la prima giornata sono state le opere di François-Xavier Lalanne, Grand Bouquetin del 1999 aggiudicato a £1,112,800, Mouton de Pierre e Mouton Transhumant, 1979 e 1988, realizzate nel 1993 e vendute per £660,400. A seguire Hans Coper, Monumental bottle with disc top, circa 1959, £584,200, che arrivava dalla collezione della famiglia di Henry Moore. Nuovi record d’asta messi a segno per Mario Asnago e Claudio Vender, Seguso, John Ward. Ottima accoglienza poi per i progetti di Gio Ponti per Casa di Fantasia a Milano, come Desk e Coffee table del 1951, arrivati, rispettivamente, oltre le 200,000 e 80,000 sterline. Lo storico architetto e designer è stato protagonista anche dell’asta del giorno successivo, Casa Fornaroli.
LA VENDITA DI “CASA FORNAROLI” DA PHILLIPS LONDRA
La vendita Casa Fornaroli il 27 aprile ha permesso di raccontare, infatti, attraverso i suoi lotti, la storia dell’ingegnere Antonio Fornaroli, il più caro amico, oltre che socio, di Gio Ponti. Una relazione privilegiata, che custodiva una collezione di oggetti in alcuni casi mai visti prima, capaci di illuminare in modo inedito la produzione del celebre designer. L’asta è stata da guanti bianchi, con tutti i lotti aggiudicati, per un totale di £923,862. Sul podio sono saliti Pablo Picasso, Footballeur, 1965, £139,700 (da una stima di £8,000-12,000); Gio Ponti, Two custom bookcases with integrated cabinets, circa 1955, £76,200 (stima £5,000-7,000); Gio Ponti e Adriano Spilimbergo, Unique illuminated wardrobe with twelve integrated paintings, circa 1939, £63,500.
FORNAROLI E PONTI. STORIA DI UN’AMICIZIA E DI UNA COLLABORAZIONE
La collaborazione tra Antonio Fornaroli e Gio Ponti iniziò nel 1933, per durare quasi quarant’anni, permettendo la realizzazione di più di venti edifici iconici, da Primo e Secondo Palazzo Montecatini (1936 e 1951) al Grattacielo Pirelli (1956) e Palazzo Montedoria (1970) a Milano, passando per tantissimi altri progetti. Dopo pochi anni dall’avvio di questo sodalizio Fornaroli aveva cominciato anche ad acquisire diverse creazioni di interior design di Gio Ponti, conservati fino a oggi nella sua abitazione.
“Casa Fornaroli ha rappresentato un’opportunità unica nella vita per acquisire opere inedite di altissimo artigianato, celebrando le collaborazioni artistiche e le relazioni personali che hanno portato alla creazione dell’appartamento milanese di Fornaroli”, ha commentato Domenico Raimondo, Head of Design Europe e Senior International Specialist di Phillips. “È stata una celebrazione dell’amicizia di Fornaroli con Ponti, durata tutta la vita, e dello spirito di collaborazione tra gli artisti, gli artigiani e i designer con cui ha lavorato, tra cui Paolo Buffa, Fausto Melotti, Carlo Scarpa e molti altri”.
Cristina Masturzo
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