Un capolavoro inedito di Girolamo Romanino in asta da Bertolami
La “Deposizione di Cristo nel sepolcro” di Girolamo Romanino è tra i dipinti Old Masters più importanti apparsi sul mercato negli ultimi anni. Lo mette all’incanto la casa d’aste Bertolami
Va in asta il prossimo giovedì 27 aprile a Roma un capolavoro inedito e appena riscoperto di Girolamo Romanino (1484-1566 ca), Deposizione di Cristo nel sepolcro, e a metterlo all’incanto è la casa d’aste Bertolami Fine Art nella sua prossima vendita di pittura antica, Dipinti e Disegni dal XV al XIX Secolo. Tra le opere più attese della stessa sessione c’è anche un tondo devozionale con Madonna in trono col Bambino, San Giovannino e due cherubini di Biagio d’Antonio Tucci (1445-1510 ca), coetaneo di Botticelli e Perugino e attivo, insieme a loro e a tanti altri protagonisti dell’arte della seconda metà del Quattrocento, nella bottega di Andrea Verrocchio.
IL CAPOLAVORO INEDITO DI GIROLAMO ROMANINO IN ASTA DA BERTOLAMI
Ad attirare però l’attenzione sarà di certo il dipinto “ritrovato” di Girolamo Romanino, Deposizione di Cristo nel sepolcro, che è probabilmente il dipinto più importante comparso negli ultimi anni sul mercato italiano degli Old Masters. Andando ad aggiungersi al catalogo del pittore bresciano contemporaneo di Raffaello e Michelangelo che fu tra i protagonisti della pittura lombarda del Cinquecento e autore di quella che Giovanni Testori definì la “Cappella Sistina dei poveri”, il portentoso ciclo di affreschi sul tema della Passione di Cristo dipinto, negli anni ’30 del Cinquecento, nella chiesa di Chiesa di Santa Maria della Neve a Pisogne, in Val Camonica.
Anticlassico e anticonvenzionale, Romanino sceglie in questo dipinto una iconografia inconsueta: non la deposizione dalla Croce, ma una deposizione nel sepolcro. In una composizione serrata, claustrofobica, in cui le figure dei protagonisti appaiono drammaticamente compresse, prive di spazio. L’opera di Romanino arriva da una collezione lombarda e nel catalogo di Bertolami ha una stima pre-asta di 470.000-620.000 €.
UNA NUOVA OPERA NEL CATALOGO DEL PITTORE GIROLAMO ROMANINO
La riscoperta del capolavoro ora attribuito a Romanino aggiunge così un nuovo, importante tassello al corpus di opere del pittore e alla storia dell’arte italiana del Cinquecento. “Nel campo dell’arte antica le attribuzioni troppo generose si sprecano. Nel caso però di questo superbo olio su tela che già alla prima osservazione denuncia le qualità del capolavoro, le cose sono in prima battuta andate nella direzione di una sorprendente sottovalutazione”, ha commentato Luca Bortolotti, responsabile del dipartimento di Old Masters della casa d’aste Bertolami Fine Art. “Descritto nei suoi precedenti passaggi sul mercato come opera anonima di scuola lombarda del XVI secolo, è stato di recente sottoposto dal suo attuale proprietario al giudizio, separato, dei due massimi esperti della pittura di quell’area, Alessandro Nava e Francesco Frangi, e da entrambi senza perplessità riconosciuto come opera sicura di Girolamo Romanino. Nessuna delle annose, appassionate polemiche che solitamente dividono la comunità degli studiosi in presenza di attribuzioni così importanti ha accompagnato la scoperta, data da tutti per certa”.
Cristina Masturzo
https://auctions.bertolamifinearts.com/it/auc/213/asta-256/1/
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati