Aste di maggio: record di Louise Bourgeois da Sotheby’s a New York
Si conclude con le aste di arte contemporanea e ultra-contemporanea di Sotheby's l'intensissima sessione degli incanti di maggio a New York. Nuovi record d'asta per Louise Bourgeois e Nicole Eisenman
È toccato a Sotheby’s il momento conclusivo della settimana delle aste di New York con le due vendite del 18 maggio in York Avenue, The Now Evening Auction e Contemporary Evening Auction. Superato anche questo ultimo appuntamento, si possono tirare fiato e fila su tendenze e movimenti correttivi in atto nel mercato dell’arte, che si sono resi evidenti già alle sessioni esitate da Christie’s e Phillips.
THE NOW, L’ASTA DI ULTRA-CONTEMPORANEO DI SOTHEBY’S A NEW YORK
Il primo catalogo di Sotheby’s della sera del 18 maggio è stato The Now, 25 lotti per il segmento di ultra-contemporaneo con le artiste e gli artisti nuovi e nuovissimi e altri più affermati, da Simone Leigh a Jadé Fadojutimi passando per Kerry James Marshall. Dopo due lotti andati invenduti e con una delle più alte stime preasta, è stato ritirato rumorosamente in corsa Haze Days di Yoshitomo Nara, così come anche un’opera di Wade Guyton. Due ritiri che hanno sottratto a Sotheby’s un terzo della stima bassa attesa per l’intera asta. Il totale della serata è arrivato a 37.2 milioni di dollari, poco più di 30 milioni di martello, rispetto alle stime preasta di oltre 42 milioni (che, ricordiamolo, non comprendono le commissioni), con altri quattro lotti che pure non hanno trovato un nuovo proprietario. Sei i nuovi record da registrare, invece, tra cui quello per Justin Caguiat, primo lotto in catalogo, aggiudicato a 787,400 dollari, e per Nicole Eisenman con Night Studio del 2009 arrivato a 2,430,000 dollari.
BOURGEOIS DA RECORD ALL’ASTA DI ARTE CONTEMPORANEA DI SOTHEBY’S NEW YORK
Valori ben più alti quelli raggiunti alla seconda vendita, la Contemporary Evening Auction subito a seguire. Che ha messo a segno un nuovo record d’asta per Louise Bourgeois, oltre che per una scultura di artista donna. Il suo monumentale Spider (1996) è arrivato a $32.8 milioni, seppure in una contesa durata ben poco e non lontano dalla stima bassa. Secondo miglior risultato per Now’s the Time (1985) di Jean Michel-Basquiat, in asta con una stima non nota, ma pare intorno ai 30 milioni, e passato di mano per $28.6 milioni. Oltre i venti milioni anche Gerard Richter: il suo 4096 Farben è stato conteso da tre telefoni fino a 21.8 milioni di dollari. In totale la vendita dei 28 lotti in catalogo (5 sono stati ritirati) ha generato un fatturato, sotto le attese, di 167.5 milioni di dollari. A chiudere questa concentrazione incredibile di incanti manca ora solo, il 19 maggio, la Contemporary Day Auction di Sotheby’s, sempre a New York, e poi anche questo capitolo sarà materiale prezioso per i nostri archivi e database. Quello che si immagina per le prossime sessioni d’asta è che, annusando un po’ meglio il vento, probabilmente è arrivato il momento per le grandi case globali di procedere su stime più conservative e prezzi di riserva più aperti al compromesso, e in grado di misurarsi con un momento e un contesto mondiale che richiede attenzione e lucidità.
Cristina Masturzo
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