Come va l’arte italiana sul mercato internazionale? Rispondono i galleristi
Quali sono gli artisti italiani storicizzati e, in qualche caso, contemporanei, che hanno più successo nelle vendite internazionali in asta e in galleria? Ne abbiamo parlato con alcuni galleristi per fare il punto sulla situazione attuale del mercato
Sfogliando i cataloghi delle aste di arte moderna e contemporanea organizzate in tutto il mondo, si nota come lo spazio lasciato agli artisti italiani sia di tutto rispetto, specialmente in Europa e in America, con, in alcuni casi, interi segmenti dedicati durante le sessioni di vendita più strategiche per il mercato internazionale, come accadrà con la Thinking Italian di Christie’s a Parigi il prossimo ottobre. La risposta dei collezionisti? Spesso confortante, da diverse parti del mondo.
La vitalità dell’arte e delle avanguardie italiane sul mercato internazionale
Se sul mercato globale a farla da padroni sono gli artisti storicizzati e ormai più che celebri, da Lucio Fontana e Alberto Burri ad Alighiero Boetti ed Enrico Castellani, il cui mercato è caratterizzato da stabilità e poche sorprese, i cataloghi italiani e le proposte delle case d’asta a livello nazionale presentano un ventaglio di nomi anche più ampio. E, volendo, sembra arrivato anche il momento di spingersi più oltre, per provare a valorizzare movimenti e momenti italiani che, dalla Scuola Romana alla Transavanguardia, da Forma 1 all’Arte Povera, hanno contribuito in modo significativo alla creazione di un’arte innovativa e contemporanea. A partire dalla fucina Italia, che nel passato ha attratto anche moltissimi artisti internazionali (del resto già Joseph Beuys lo aveva intuito, scegliendo Bolognano quale territorio prediletto per la sua opera in difesa della natura), e che meriterebbe un’azione più attenta da parte delle case d’aste e la capacità di puntare non solo su nomi ormai indiscussi e a tratti inaccessibili, quanto anche su artisti meno blasonati ma non per questo meno interessanti. Il mare in cui pescare è ricco di specie diverse e affascinanti, basterebbe spostarsi dagli scogli alti e cercare un po’ più a largo.
Oltre Fontana. Gli artisti italiani sul mercato internazionale: Salvo e Adami, per esempio
In effetti, negli ultimi anni, il processo di selezione dei cataloghi sembra essersi impegnato a pescare fuori dai soliti mari, portando a galla e rimettendo in luce nomi del calibro di Salvo, Aldo Mondino, Valerio Adami, i quali hanno subito suscitato l’interesse di una nutrita platea di collezionisti, così come confermato dai risultati raggiunti nelle vendite in asta. In particolare, già da qualche anno Salvo sta riscontrando un successo costante e in crescita, specialmente dopo il clamore alle aste di New York, dove Christie’s e Sotheby’s hanno proposto in vendita alcune opere dell’artista di origini siciliane. L’opera Ottobre (2001) ha raggiunto i $75.600 di aggiudicazione nel corso dell’asta Post-War to Present di Christie’s lo scorso 10 marzo, mentre il giorno prima da Sotheby’s un suo Notturno (1996) ha quasi doppiato la stima alta di $30.000 durante la Contemporary Curated. In Europa, d’altro canto, da Dorotheum a Vienna lo scorso 24 maggio due suoi lavori da € 35.000 di stima bassa hanno raggiunto € 123.500 e € 97.500. Anche Valerio Adami da più di un anno è una presenza fissa nei cataloghi delle aste internazionali. Alla 20th Century Masters | A Private Collection di Bonhams il 29 giugno scorso Prolegomeni a un ciclo mestruale (1978) è arrivato a £43.520 di aggiudicazione, mentre l’opera The Guggenheim (1968) ha sfiorato i €90.000 da Dorotheum lo scorso novembre 2022.
Il mercato di Salvo e Adami secondo la Dep Art Gallery
Ci siamo fatti raccontare di più, sul mercato di entrambi, da Antonio Addamiano, direttore della Dep Art Gallery di Milano, che a miart 2023 esponeva proprio un dialogo tra Adami e Salvo. “Il mercato di Salvo è cresciuto in modo esponenziale: merito del lavoro dell’archivio e della capacità di importanti gallerie estere, che sono state in grado continuare e migliorare il lavoro svolto dalle gallerie italiane in precedenza”, ha commentato Addamiano. “Per Adami la situazione è diversa. È ancora un ‘gigante dormiente’, ma la sua storia parla da sola: è uno degli artisti protagonisti del Novecento, con esposizioni di pregio alle spalle e una cifra stilistica riconoscibile e iconica. Il mercato europeo ha appena iniziato a sostenerlo, ma la speranza è che anche questo grande maestro possa presto confermarsi su diversi mercati, oltre a quelli italiano e francese”. Relativamente al range di prezzi degli artisti, continua il direttore di Dep Art Gallery, “per un’opera di Salvo, oggi si va dai 20.000 ai 500.000 euro: il 2023 ha registrato, inoltre, un importante record d’asta, che testimonia in maniera lampante come l’artista sia ricercato, apprezzato e valorizzato costantemente. Mentre per un’opera di Valerio Adami si va dai €15.000 ai 200.000. Ad oggi, il mercato sta riscoprendo la produzione anni ’70 dell’artista, che ha registrato una forte accelerata”.
Aldo Mondino e gli artisti italiani sul mercato internazionale
Si è invece da poco conclusa alla Building Gallery di Milano la mostra Regole per l’Inganno, un percorso espositivo approfondito sull’opera di un altro grande artista attenzionato dal mercato in epoca recente: Aldo Mondino. “L’interesse è stato molto acceso, sia da parte dei semplici appassionati sia da parte dei collezionisti, riscontrando soprattutto una volontà da parte di questi ultimi a capire meglio il mercato dell’artista”, ci ha raccontato Corinna Ventura,Executive Manager della galleria. “Aldo Mondino ha la potenzialità di affermarsi anche nel mercato estero e prevediamo un futuro roseo, in quanto sostenuto da un archivio, che per eccellenza è un’istituzione atta a proteggere e promuovere il suo lavoro”. Le opere in mostra avevano un range di prezzi piuttosto vario, dai 5.000 ai 120.000 euro, per un artista dal mercato in consolidamento. A 160 cm da terra del 1967 alla sessione di arte moderna e contemporanea de Il Ponte, lo scorso 23 maggio, è stato venduto a €10.000, mentre da Sotheby’s, nel catalogo Contemporary Discoveries (19-25 maggio 2023), un lavoro raffigurante gli iconici Dervisci (2001) è passato di mano per €30.480.
L’arte italiana alle aste internazionali più recenti
Intanto anche altri nomi iniziano a farsi spazio o a ripetersi con più frequenza nei cataloghi di arte contemporanea oltreconfine. Del Gruppo Forma 1, se l’indiscussa protagonista delle aste degli ultimi tempi è Carla Accardi – con le ultime aggiudicazioni, per ripercorrere solo le più recenti, di Rossonero (1990) a Torino da Bolaffi a €80.000 e il monumentale Luce Crescente del 1988 a €182.000 da Dorotheum a Vienna il 24 maggio 2023 – anche Achille Perilli sta diventando un nome ricorrente con risultati ragguardevoli. Così come alla 20th/21st Century Milan Online Sale di Christie’s di maggio 2023 Numeri Impazziti (2013) di Giuseppe Gallo, dalla schiera di creativi dell’ex Pastificio Cerere nella Roma degli anni ’80, è passato di mano per una cifra superiore ai €30.000. Alla Thinking Italian del 2019, ancora meglio, il suo Untitled (2002) aveva toccato quota 100.000 sterline.
Il mercato presente e futuro degli artisti italiani
Anche Piero Gilardi, artista torinese eccezionale e poliedrico, autore, tra l’altro, dei famosissimi Tappeti-natura, e scomparso lo scorso 5 marzo, appare più spesso nelle selezioni degli incanti italiani e internazionali, così come ricorrono i nomi di Luigi Ontani e Lucio Del Pezzo, anche lui venuto a mancare poco tempo fa. Spostandosi invece sulle scommesse ultra-contemporanee, si potrebbe poi citare una presenza che è diventata di recente piuttosto costante nelle Sales londinesi, come quelle di fine giugno 2023: Guglielmo Castelli. Artista torinese classe 1987, tutte le sue opere hanno avuto un buon riscontro da Christie’s, Sotheby’s e Phillips con range di aggiudicazione tra le 38 e le 88mila sterline. E l’elenco potrebbe forse continuare ancora, ma questi dati sottolineano già come il mercato anche internazionale stia iniziando a interessarsi ad artisti italiani diversi dai pochi nomi granitici e ben piantati nelle dinamiche mercantili più consolidate. E chissà che la nuova stagione in arrivo non riservi un respiro ancora maggiore nella preparazione dei cataloghi, una vetrina più ampia e luminosa ad artisti che la meriterebbero a pieno titolo, per diffondere, a livello internazionale, pratiche artistiche ancora poco diffuse ma accomunate da uno stesso linguaggio: quello delle avanguardie italiane.
Antonio Mirabelli
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