Arriva già al capolinea LGDR, la galleria di gallerie di New York
Si interrompe a meno di due anni dalla costituzione l'esperienza di LGDR, il formato ibrido di galleria lanciato nel 2021 e inaugurato a New York nel 2022 da 4 galleristi associati contro le mega-gallerie globali
Avviata tra 2021 e 2022 dal consorzio dei quattro dealer Dominique Lévy, Brett Gorvy, Amalia Dayan e Jeanne Greenberg Rohatyn, la galleria LGDR termina già la sua esperienza. E la società si scioglie, con una delle fondatrici, Jeanne Greenberg Rohatyn, che lascia l’esperienza collettiva per tornare a gestire la sua galleria newyorchese, Salon 94.
Chiude la galleria LGDR di New York
La joint venture LGDR era stata annunciata dai quattro più che consolidati galleristi Lévy, Gorvy, Dayan e Rohatyn nel 2021, sulla scia delle trasformazioni del sistema dell’arte post-pandemico, e si era poi avviata operativamente nel 2022, affiancando all’attività più propriamente di galleria un’offerta di servizi aggiuntivi pensati in modo strategico per artisti, collezionisti, istituzioni e aziende. Con l’idea che unendo le forze e facendo confluire le singole identità in un unico soggetto collettivo e attivo su più fronti si potesse mettere in campo una concorrenza più solida allo strapotere delle mega-gallerie globali, da Gagosian a Zwirner, da Hauser & Wirth a Pace.
È però di pochi giorni fa l’annuncio che Jeanne Greenberg Rohatyn abbandona il quartetto LGDR, che dovrà modificare assetto e forma societaria, oltre che strategia. Intanto di certo c’è che il progetto resta in piedi con la sua sede principale di New York e i presidi di Parigi, Londra e Hong Kong e che la nuova galleria prenderà il nome dei tre membri ancora a bordo: Lévy Gorvy Dayan. Mentre Greenberg Rohatyn intende riprendere a occuparsi, come faceva prima dell’avventura collettiva LGDR, della galleria Salon 94 che ha fondato a Manhattan nel 2003.
La galleria LGDR si ristruttura e diventa Lévy Gorvy Dayan
Questo scenario poteva forse essere immaginato, se non altro per alcuni cambiamenti di rotta e qualche intoppo che, nonostante premesse più che favorevoli, LGDR ha iniziato a incontrare abbastanza presto sulla sua strada. A cominciare dal fatto che diversi artisti dei diversi roster assorbiti da LGDR si sono gradualmente allontanati dai dealer, ultima in ordine di tempo Adrian Piper. Legata a Lévy Gorvy da sette anni, l’artista ha deciso di interrompere la collaborazione con LGDR. Come se questo progetto avesse convinto più i collezionisti che gli artisti, e a dirlo è proprio la socia in uscita Jeanne Greenberg Rohatyn ad Artnet: “Alcuni artisti semplicemente non hanno creduto nel concept”, nell’idea di questa partnership tra galleristi.
La decisione sembra non aver comunque incrinato i rapporti tra i quattro mercanti, legati da rapporti di amicizia prima di fondare la società della super galleria, così come sono all’orizzonte delle collaborazioni su progetti specifici. D’altronde non siamo più in post-covid, le strategie non possono restare le stesse dell’emergenza di allora e il mercato dell’arte ha già preso differenti configurazioni. Le strade di questi dealer per ora si sono separate e sul sito dell’ormai ex LGDR è già comparso l’avviso dell’imminente arrivo della nuova Lévy Gorvy Dayan.
Cristina Masturzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati