In asta da Sotheby’s a New York una rara “Fine di Dio” di Lucio Fontana
Arriverà in asta a novembre da Sotheby’s New York uno dei pochi dipinti della celebre serie di Lucio Fontana “La fine di Dio” ancora in mani private
Sarà visibile per la prima volta da oltre dieci anni da Sotheby’s a Milano un raro Concetto spaziale, La fine di Dio di Lucio Fontana, tra i pochi ancora in mani private. L’opera inizia infatti il suo tour prima di arrivare a Parigi (dal 14 al 19 ottobre) e poi in catalogo alla Contemporary Art Evening Auction di Sotheby’s New York il prossimo 15 novembre. Dal 5 al 6 ottobre sarà così in mostra a Palazzo Serbelloni per un’anteprima speciale insieme agli highlight delle prossime aste di Arte moderna e Arte Contemporanea di Parigi e Milano. La stima in catalogo a New York per questo Concetto spaziale, La fine di Dio del 1963 è di $18-22 milioni.
“Concetto spaziale, La fine di Dio” di Lucio Fontana in asta da Sotheby’s New York
La grande tela bianca di forma ovoidale appartiene a una delle serie più celebri, rare e preziose nella produzione di Lucio Fontana, realizzata tra il 1963 e il 1964, e ne segna il ritorno sul mercato, a distanza di cinque anni dall’ultimo passaggio in asta. “Questo straordinario dipinto può essere considerato un capolavoro di una delle più grandi serie che Lucio Fontana abbia mai eseguito: Concetto spaziale, La fine di Dio”, ha commentato infatti Claudia Dwek, Sotheby’s Chairman, Contemporary Art, Europe. “Testimonianza del genio e dell’instancabile innovazione di Fontana, queste opere arrivano solo raramente sul mercato e sono indubbiamente considerate fondamentali per i collezionisti dell’artista e dell’arte italiana del Dopoguerra”.Nel 2018 un esemplare sui toni della terra datato 1963 è stato aggiudicato da Christie’s a Londra per oltre 21 milioni di dollari. Ma è addirittura dal 2004 che non appare sul mercato una versione bianca, come quella ora nelle mani di Sotheby’s. Dei 38 dipinti monumentali della serie Concetto Spaziale, La fine di Dio, quello ora in catalogo a New York è infatti uno dei soli cinque in bianco, due dei quali sono oggi nelle collezioni museali permanenti della Fondazione Prada di Milano e del Museo di Arte Contemporanea di Tokyo, mentre altri due sono in prestigiose collezioni private europee.
La più preziosa serie pittorica di Fontana
“Concetto spaziale, La fine di Dio di Lucio Fontana rappresenta lo straordinario apice del movimento spazialista […] e la massima rappresentazione delle sue esplorazioni estetiche dello spazio”, racconta Kelsey Leonard, Sotheby’s Head of Contemporary Evening Auction, New York. “Qui Fontana dissemina perfettamente una rete di buchi viscerali, tagli e perforazioni su una superficie bianca e pura in una sorta di tempesta meteorica e, così facendo, sfida radicalmente la nostra tradizionale comprensione dei confini tra pittura, scultura e persino lo spazio stesso”. Se infatti appartengono proprio a queste serie di capolavori tutti e cinque i prezzi più alti raggiunti da Lucio Fontana in asta, incluso il record di una versione in giallo del 1964 aggiudicata da Christie’s nel 2015 a $29,2 milioni, il bianco era per questo ciclo, secondo Fontana, di particolare importanza, come il “colore più puro, meno complicato, più comprensibile”, in grado di colpire in modo immediato con la sua “nota di ‘pura semplicità, pura filosofia, filosofia spaziale [e] ‘filosofia cosmica’”, anche nel contrasto tra la superficie luminosa e l’oscurità dei vuoti.
Cristina Masturzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati