La galleria Gagosian lascia la sua storica sede di New York. Il nuovo inquilino è Bloomberg
Terremoto immobiliare per il sistema dell’arte a New York: nell’edificio al mitico 980 di Madison Avenue Gagosian è presente dal 1987, e negli anni è diventata attrattore di molte altre gallerie. Ora la proprietà sceglie di affittare all'ex sindaco Michael Bloomberg
Al 980 di Madison Avenue, nel grande edificio segnalato dalla presenza di una altrettanto imponente scultura di Venere che sovrasta il portone d’ingresso, Gagosian ha stabilito il suo primo ufficio a New York nel 1987. Negli anni il colosso delle gallerie d’arte che fa capo a Larry Gagosian – presente in città con sei sedi e radicato in tutto il mondo, ora al debutto con un nuovo format di galleria “itinerante”, che prende forma in questi giorni a Londra – ha finito per occupare quasi la metà degli spazi a disposizione nel palazzo realizzato nel 1949 per accogliere una casa d’aste, e diventato col tempo un attrattore di realtà gravitanti nel mercato dell’arte. Un quartier generale decisamente prestigioso per Gagosian, mai però diventata proprietaria dei locali occupati nello stabile, che fa capo al gruppo RFR Holdings; e dunque soggetta ai capricci del mercato immobiliare di New York, che dopo oltre 30 anni di permanenza al 980 di Madison Avenue costringono la galleria a correre ai ripari.
Il trasloco di Gagosian dal 980 di Madison Avenue. Arriva Bloomberg
Secondo quanto riferisce ArtNews, infatti, RFR Holdings (il cui co-fondatore è il noto collezionista Aby Rosen) avrebbe raggiunto un accordo di affitto più vantaggioso con Bloomberg Philantropies, fondazione filantropica di Michael Bloomberg, che presto avrà accesso all’85% degli ambienti dell’edificio, dietro pagamento di una generosa quota di locazione, pari a 21 milioni di dollari all’anno (fino al 2053). Entro la fine del 2025, secondo quanto anticipato dalla testata, Bloomberg occuperà il 70% del palazzo per destinarlo alle proprie attività.
E la conferma del trasloco imminente (e obbligato) della galleria arriva direttamente da Larry Gagosian, che anticipa di essere già in trattativa per assicurarsi un nuovo, grande spazio non distante dalla sede storica, nell’Upper East Side, in un distretto presto protagonista di un’altra staffetta immobiliare eccellente, con il passaggio di proprietà del Breuer Building (al 945 di Madison Avenue) dal Whitney Museum alla casa d’aste Sotheby’s (tra l’altro nata proprio al 980 di Madison Avenue, nel 1964). Cui si aggiunge il recente arrivo della White Cube Gallery, realtà londinese che ha appena inaugurato il suo flagship store newyorkese a soli due isolati di distanza dal civico 980.
Come cambia il distretto delle gallerie nell’Upper East Side
Resta da capire quale sarà la sorte delle altre gallerie presenti nell’edificio, arrivate nel corso degli anni proprio per la presenza di Gagosian (non a caso, il New York Times nel 2006 ribattezzava il complesso il “Grand Central Terminal dell’arte globale”), che ha giocato il ruolo di attrattore per realtà come Edward Tyler Nahem Fine Art, Nahmad Contemporary, Robilant+Voena, Yoshii Gallery. A naturale scadenza del contratto di locazione di ciascuna di loro, Bloomberg entrerà gradualmente in possesso di nuovi spazi, fino ad allargarsi dal secondo al sesto (e ultimo) piano del palazzo. Stando alle previsioni degli immobiliaristi newyorkesi, l’abbondanza di locali sfitti dovuta alla pandemia – in un mercato ancora in cerca di nuovi equilibri – agevolerà il conseguimento di una soluzione buona per tutti (ma Joe Nahmad, di Nahmad Contemporary, sottolinea come, nonostante le molteplici possibilità e opportunità, si tratti “della fine di un’era”). Gagosian in primis. Non resta che aspettare l’annuncio sulla nuova sede.
Livia Montagnoli
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