Si acquista arte, ma con prudenza. Il nuovo report sui collezionisti di Art Basel e UBS

Prudenza e ottimismo hanno informato il comportamento dei collezionisti più munifici del mondo tra 2022 e 2023. Dai dati della ricerca “The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023” emerge che si continua a comprare arte, ma in tempi di incertezza globale e volatilità gli investimenti si concentrano su asset finanziari di maggiore liquidità

È stato appena pubblicato il report annuale 2023 sui collezionisti di Art Basel e UBS, l’analisi che studia e restituisce la fotografia delle tendenze del collezionismo globale alto-spendente e le proiezioni sul prossimo futuro di chi acquista arte. Con un target di inchiesta preciso, quello dei collezionisti high-net-worth (HNW), dai patrimoni finanziari superiori al milione di dollari, il report The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 raccoglie informazioni sulle spese, le motivazioni e il coinvolgimento dei collezionisti d’arte più munifici nella prima metà del 2023.
“Il 2022 è stato caratterizzato da un incremento straordinario nella spesa per i beni di più alto range di prezzo, compresi lusso e arte”, ha segnalato Paul Donovan, Global Wealth Management Chief Economist di UBS. “Tuttavia, uno spostamento sembra essere in corso e nel 2023 gli investimenti in crescita si sono orientati più sui servizi che sui beni. E anche nell’arte i trend sono in evoluzione, con collezionisti più accorti nelle decisioni e nel privilegiare connessioni significative e qualità, più che quantità”.

The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)
The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)

Il report 2023 sul collezionismo di Art Basel e UBS

Commercio internazionale, spesa in arte, tipologie di collezioni, canali di acquisto e proiezioni per il futuro prossimo: sono questi i temi centrali intorno a cui si articola The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023. Quanto hanno speso nella prima parte dell’anno in corso i collezionisti più ricchi del mondo? Cosa hanno comprato e perché? Quali i canali di acquisto e le loro interazioni con artisti e istituzioni? E quali le propensioni e il sentiment per il resto dell’anno? A queste e altre domande risponde il nuovo report messo a punto da Clare McAndrew e Arts Economics per Art Basel e UBS, che ogni autunno affianca il report generale sul mercato dell’arte rilasciato in primavera. Dalla raccolta di dati emerge una maggiore prudenza nei comportamenti di acquisto dei collezionisti HNW tra la fine del 2022 e nella prima parte del 2023, insieme però a un ottimismo di fondo e all’intenzione di continuare a essere attivi nel mercato anche nel 2024. Si continua così a comprare arte, ma, in un contesto economico e geo-politico di incertezza globale, gli investimenti si sono concentrati su asset finanziari di maggiore liquidità ed è diminuita la propensione per acquisti discrezionali.

The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)
The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)

I risultati principali del report Art Basel sui collezionisti

La survey è stata condotta su 11 mercati chiave e raccoglie risposte sulla prima metà del 2023 da più di 2,800 collezionisti HNW attivi in Brasile, Cina, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Giappone, Singapore, Taiwan, Regno Unito e Stati Uniti, diventando la più ampia ricerca sul tema del collezionismo contemporaneo globale. In base ai dati analizzati si registra che la spesa dei collezionisti HNW è rimasta robusta nel 2023 e si guarda con fiducia anche ai mesi a venire, per quanto, lo dicevamo, con un atteggiamento più prudente. Una crescita significativa arriva dalla Cina, finalmente uscita da un prolungato lockdown, e ora con la più alta spesa in arte, così come è tornato solido l’acquisto in persona. Ci sono segnali chiari su una diffusa avversione al rischio che ha orientato i comportamenti di acquisto globali, sia nella propensione alla spesa che nella tendenza a non alienare parti di collezione in questa congiuntura, così come nella scelta della tipologia di opere d’arte, con una netta preferenza per acquisti in pittura (58%) e meno in arte digitale (3%). Cala leggermente la concentrazione di investimenti rispetto al 2022 in opere d’arte di livelli di prezzo di oltre $1 milione, dal 12% del 2021 al 4% del 2022 al 9% dell’inizio 2023.

The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)
The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)

Le informazioni chiave dalla ricerca Art Basel e UBS 2023

Le statistiche raccontano uno scambio di beni artistici solido tra 2022 e 2023, con importazioni al più alto risultato mai registrato di $30.7 miliardi nel 2022 e le esportazioni per $33.4 miliardi. La spesa media annuale in arte e antichità dei collezionisti HNW nella prima metà del 2023 è stata di $65,000, in linea con il 2022. Meglio hanno fatto però in Cina continentale, con una spesa media di $241,000. Interessante notare che le collezioniste hanno superato gli omologhi uomini per il terzo anno in quanto a spesa in arte, con $72,500, anche se restano meno numerose e il numero di milionarie è quasi la metà rispetto ai milionari. Sostenuto anche il coinvolgimento della Gen X, più intenso rispetto ai collezionisti millennial. In calo lo spazio di investimento per l’arte nei portfolio dei paperoni mondiali, 19% nel 2023 contro il 24% del 2022. Con quella prudenza negli investimenti, che ha distolto dall’arte in favore di opzioni più liquide. Un set di informazioni nuovo è poi quello che riguarda l’uso di crediti e prestiti per finanziare gli acquisti. Il 43% degli intervistati vi ha fatto ricorso. Diminuisce la presenza di artiste nelle collezioni mondiali, con un calo anno su anno del 3% del 2023, che riporta l’equilibrio di genere ai valori del 2020.

The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)
The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2023 ©Arts Economics (2023)

Le motivazioni e le previsioni per il futuro dei collezionisti più ricchi del mondo

“I collezionisti hanno continuato a essere profondamente coinvolti in vendite ed eventi nel 2023”, ha segnalato Clare McAndrew, “Le motivazioni centrate su se stessi, legate alla propria identità e al piacere personale che deriva dal possesso d’arte, restano le leve più importanti delle acquisizioni”. E cosa possiamo aspettarci per il prossimo futuro? A sentire i collezionisti raggiunti dalla survey, la maggioranza (54%) prevede di comprare arte nei prossimi dodici mesi, come già nel 2022. Ne sono certi i collezionisti cinesi, giapponesi, brasiliani e anche italiani. Così come lo dichiarano sia i millennial sia la generazione X (rispettivamente 58% e 59%), mentre leggermente inferiore la percentuale di boomer che guarda ai prossimi acquisti (45%). E ancora molti, 84%, continueranno a orientarsi sulla pittura. Il 77% dei collezionisti HNW resta ottimista sulle performance del mercato dell’arte dei prossimi sei mesi, “riflettendo”, nota Noah Horowitz, CEO di Art Basel, “la domanda d’arte resiliente nei più grandi mercati globali”.

Cristina Masturzo

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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