Buon successo per gli artisti italiani che sono passati in asta da Dorotheum a Vienna
Molti gli artisti italiani che hanno ottenuto ottimi risultati nel catalogo di arte contemporanea dell’importante casa d’aste austriaca Dorotheum
Si è tenuta a Vienna il 29 novembre 2023 l’asta di arte contemporanea di Dorotheum e il catalogo messo a punto per l’occasione ha visto scorrere moltissimi nomi italiani: dai più notoriamente apprezzati dai collezionisti austriaci, come Carla Accardi, Emilio Vedova ed Enrico Castellani, alle nuove tendenze. Immancabile una selezione di opere di Salvo, ma si sono fatti notare anche Gilardi, Schifano e Griffa.
I top lot all’asta di arte contemporanea di Dorotheum a Vienna
Il top lot della sessione è stato Quartet del 1965 di Heinz Mack. Composto, per l’appunto, da quattro diverse tele volte a rintracciare diverse sfumature di colore, tipico tratto dell’artista del movimento ZERO, il lavoro è passato di mano per €494.000. Mentre sul secondo e terzo gradino del podio, ecco che sono arrivati invece due artisti italiani: Enrico Castellani con una monumentale Superficie Bianca (1983) ed Emilio Vedova con lo splendido Per la Spagna (1962), aggiudicati rispettivamente per €429.000 e €416.000, sopra la stima alta.
Salvo e gli altri artisti italiani da Dorotheum
Salvo era presente con tre lavori e tutti, coerentemente con il periodo di ascesa dell’artista, sono stati venduti ben sopra la stima massima. A raggiungere la vetta più alta è stato La Valle del 2006, che da una base di €80.000 ha trovato un nuovo proprietario per €390.000.
Ottima accoglienza poi anche Piero Gilardi, artista recentemente scomparso, in asta con un suo tipico Tappeto Natura intitolato Sassi (1967), che da 70mila euro è arrivato a toccare quasi il doppio di aggiudicazione, con 136.500 euro, nuovo record d’asta per l’artista. Tra i più apprezzati anche Mimmo Paladino, Valerio Adami e Carla Accardi, con risultati sostenuti tra i 40 e i 110mila euro, mentre, dal fronte scultura, Rotante primo sezionale n. 4 di Arnaldo Pomodoro (1966-90) è passato di mano per €234.000. Il mercato viennese tiene insomma dritta la barra, pur senza troppe emozioni, e fa piacere notare come gli slanci più sostenuti siano stati rivolti proprio alle opere degli artisti italiani.
Antonio Mirabelli
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