Ritrovato un quadro di Klimt scomparso da 100 anni. Il ritratto di Fraulein Lieser va all’asta
L’artista viennese realizzò il quadro per la famiglia Lieser, nel 1917; al 1925 risale l’ultima foto dell’opera, poi scomparsa. Il prossimo 24 aprile sarà battuta all’asta, per un valore stimato tra i 30 e i 50 milioni di euro
L’ultima “uscita” pubblica di Fraulein Lieser – nel ritratto (non finito) che ne realizzò Gustav Klimt nel 1917, nel suo atelier di Hietzing, a Vienna – risaliva al 1926, quando il quadro fu esposto alla Neue Galerie della capitale austriaca in occasione di una mostra organizzata da Otto Kallir-Nirenstein. Della vicenda è rimasta testimonianza in una foto in bianco e nero, che immortala il dipinto non già esposto per l’evento, ma in fase di preparazione della mostra, nel 1925.
Il quadro ritrovato di Klimt e l’asta da im Kinsky
Da allora, dell’opera – 140×80 centimetri, una giovane donna vestita con motivi floreali, su fondo aranciato – si era persa ogni traccia. A distanza di quasi un secolo, però, il quadro scomparso è stato ritrovato, e presto – il 24 aprile 2024 – sarà battuto all’asta da im Kinsky, che, con cognizione di causa, ora parla di ritrovamento “sensazionale”, e stima un valore tra i 30 e i 50 milioni di euro (a giugno 2023, La Dama con ventaglio dell’artista viennese, peraltro eseguita anch’essa nel 1917, fu aggiudicata da Sotheby’s per 86 milioni di euro, facendo registrare un record europeo).
Il dipinto, ritrovato a Vienna, apparteneva alla famiglia ebrea dei Lieser, committenti del ritratto che della tela, lasciata incompiuta (per piccole porzioni) da Klimt per la morte sopraggiunta nel 1918, erano entrati in possesso subito dopo la scomparsa dell’artista. Non sembra plausibile, stando alle dichiarazioni rilasciate ai media austriaci, che l’opera sia stata trafugata durante la Seconda Guerra Mondiale; im Kinsky indica, invece, come il quadro sia sempre rimasto in mano privata (la scheda delle provenienze stilata dalla casa d’aste viennese fa riferimento anche a un generico “mercato dell’arte, Vienna”, senza data), acquisito negli Anni Sessanta dalla famiglia che ora ha deciso di venderlo, probabilmente per un accordo raggiunto con gli eredi di Adolf ed Henriette Lieser, “nello spirito dei Princìpi di Washington” (l’accordo internazionale per restituire le opere d’arte saccheggiate dai nazisti ai discendenti delle persone a cui erano state sottratte).
La storia di una misteriosa scomparsa
Abbastanza oscuri risultano, tuttavia, i passaggi che hanno portato il quadro a raggiungere l’attuale proprietà (attraverso tre successioni ereditarie, dopo il passaggio degli Anni Sessanta) non lasciando tracce dietro di sé, nonostante da tempo gli studiosi d’arte si interrogassero sulle sue sorti.
Incerta è anche l’identità della “signorina Lieser” immortalata, forse Helene (1898-1962) o Annie (1901-72).
Prima dell’asta, il dipinto andrà “in tour” e sarà esposto nel Regno Unito, in Svizzera, in Germania e a Hong Kong, per poi presentarsi sul mercato da protagonista: “Un dipinto di tale rarità, di tale portata artistica e valore non era disponibile sul mercato dell’arte in Europa centrale da decenni”, sottolinea la nota di im Kinsky.
Livia Montagnoli
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