Collezionismo e rarità. Il Codice Santini, dal Rinascimento all’asta a Milano
Arriva in asta da Il Ponte a Milano il prezioso Codice Santini, volume rinascimentale urbinate con illustrazioni di macchine civili e militari dal cenacolo di intellettuali di Leonardo da Vinci
Sarà offerto all’asta de Il Ponte di Libri antichi e d’artista a Milano il prossimo 27 febbraio 2024 il Codice Santini, un raro manoscritto redatto nel Quattrocento alla corte urbinate dei Montefeltro e dei Della Rovere, per celebrarne l’egemonia in materia di macchine civili e militari. Con preziose illustrazioni su pergamena molto vicine agli studi leonardeschi, il volume è un raro documento storico e, insieme, oggetto di alto valore artistico. Riconosciuto infatti come patrimonio culturale dallo Stato italiano, torna sul mercato oggi, dopo essere stato custodito privatamente per oltre cinque secoli.
Il Codice Santini. L’asta da Il Ponte a Milano
Festeggia nel 2024 il cinquantesimo anniversario dalla fondazione la casa d’aste Il Ponte di Milano e per onorare la cifra tonda non poteva arrivare un oggetto tanto raro e prezioso quanto il quattrocentesco Codice Santini, già riconosciuto, nel 2012, come patrimonio culturale dello Stato italiano. “Ad oggi esistono solo tre manoscritti al mondo strettamente connessi a questo esemplare”, segnala Il Ponte, “conservati presso il British Museum, la Biblioteca Apostolica Vaticana e la Biblioteca Medicea Laurenziana”. Ora il volume arriva in asta, con una stima di €380.000-450.000, nel primo giorno della sessione dedicata dalla casa ai Libri antichi e d’artista del 27 e 28 febbraio 2024. E d’altronde proprio in un fine celebrativo può essere rintracciata l’origine del Codice, indietro per cinque secoli nella storia italiana. Redatto e illustrato da 136 disegni alla corte urbinate dei Montefeltro e dei Della Rovere, il manoscritto aveva infatti lo scopo di glorificarne l’egemonia in materia di macchine civili e militari. E da quella stessa corte poi non si allontanò, restando nella Biblioteca Ducale di Urbino, in cui entrò probabilmente dopo il 1498 e dove lo colloca l’ultimo inventario redatto da Francesco Scudacchi nel 1632.
Il Codice Santini. Le illustrazioni e le ricerche del cenacolo di Leonardo
In catalogo oggi da Il Ponte il volume è conservato in eccezionali condizioni, e, unico tra i codici di macchine, ancora nella sua legatura originale. E mentre nulla si sa dell’autore e su una possibile attribuzione, i numerosi esperti che si sono dedicati al suo studio sono concordi nell’annoverarlo, con le illustrazioni di sistemi per sollevare pesi, cremagliere, aratri, natanti e ponti mobili, tra le prime testimonianze di un approccio scientifico allo studio dell’ingegneria e della meccanica, “un ramo di ricerche ai tempi accessibile solo a un ristretto cenacolo di intellettuali, tra cui figurano i nomi di grandi maestri come il senese Mariano di Jacopo, meglio noto come il Taccola, Francesco di Giorgio Martini, che proprio a Urbino fu ideatore dei disegni preparatori alle settantadue formelle del ‘Fregio dell’Arte della Guerra’ e il leggendario Leonardo da Vinci”, come evidenziato dalla casa d’aste milanese. In vista dell’asta del 27 febbraio il Codice Santini è esposto fino al 25 febbraio nel Salone dei Cesari di Palazzo Crivelli a Milano. E non si può che sperare che la destinazione successiva consenta ancora di vedere questa straordinaria testimonianza storica e artistica tutta italiana.
Cristina Masturzo
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