La Rothschild Foundation acquisisce il Guercino riscoperto dal mercante Fabrizio Moretti
Si apre un nuovo capitolo per il “Mosè” correttamente attribuito a Guercino solo di recente, da Moretti Fine Art, ora acquisito dalla prestigiosa Fondazione Rothschild per 2 milioni di euro e volato nel Regno Unito
Lo scorso settembre 2023 avevamo anticipato che a inaugurare la nuova galleria aperta a Parigi dal celebre antiquario Fabrizio Moretti sarebbe stato un Mosè di Guercino ritrovato e riapparso sul mercato con la giusta attribuzione. Ora sull’opera si chiude un cerchio e sappiamo anche che è stato acquisito dalla Rothschild Foundation, che lo esporrà permanentemente al pubblico dal prossimo marzo a Waddesdon Manor, nel Regno Unito.
Il Mosè ritrovato da Fabrizio Moretti a Parigi
La giusta attribuzione, dicevamo, perché il dipinto era riapparso sul mercato, nel novembre del 2022, a un’asta di Chayette & Cheval a Parigi in cui era stato attribuito a un anonimo seguace di Guido Reni. Proprio in quell’occasione a Moretti, e non solo a lui, non era sfuggito cosa potesse nascondersi nella provenienza dell’opera, tanto da convincerlo a conquistarla, da stime di 5-6,000 euro, per 800,000 euro. Ristabilita la paternità di Giovanni Francesco Barbieri (1591–1666), detto il Guercino, il nuovo prezzo richiesto in galleria si aggirava intorno ai 2 milioni di euro e per quella cifra lo ha acquisito ora la Fondazione Rothschild, la charity di Waddesdon, nel Regno Unito, che supporta le arti e il patrimonio culturale, ma è impegnata anche in cause sociali e ambientali.
Il Mosè era quello che, nel mondo Old Master, si definisce uno sleeper, un capolavoro dormiente, di attribuzione misconosciuta, che improvvisamente acquista una nuova e corretta lettura e conseguenti processi di valorizzazione economica.
Vola nel Regno Unito il capolavoro di Guercino della Rothschild Foundation
Ma dove era stato fino al 2022 questo dipinto di Guercino databile al 1618-19? Il Mosé risulta registrato per la prima volta nel 1624 nella prestigiosa collezione del Cardinale Alessandro d’Este (1568–1624), patrono di Guercino a Roma, prima di confluire nelle collezioni ducali estensi di Modena, dove restò fino all’età napoleonica, quando l’opera fu portata in Francia. Le sue tracce si erano da allora perdute, eccezion fatta per numerose copie che ne circolavano. Fino al 2022 almeno, e poi alla mostra parigina da Moretti Fine Art e ora nella nuova casa della Fondazione Rothschild, a Waddesdon Manor nel Buckinghamshire. Qui l’opera sarà infatti esposta al pubblico dal prossimo 20 marzo 2024 in occasione della mostra King David and the Wise Women: Guercino at Waddesdon, insieme a Re David e a tre Sibille, sempre di Guercino, provenienti il primo dalla collezione dei Rothschild, che lo ha comprato nel 2010, e le seconde in prestito da National Gallery e Royal Collection di Londra.
Cristina Masturzo
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati