A Torino va all’asta la collezione privata del critico d’arte Marco Vallora morto nel 2022
Vallora aveva riunito nella sua abitazione torinese le opere di molti artisti con cui entrò in contatto esercitando la sua professione di critico, curatore, intellettuale e tutto tondo. La casa d’aste Sant’Agostino le esiterà il prossimo 25 marzo
È il ritratto di Marco Vallora che Velasco Vitali eseguì su alcuni ritagli di giornale con articoli scritti dal critico piemontese a introdurre l’asta che il prossimo 25 marzo, a Torino, proporrà 80 opere della sua collezione privata.
Chi era Marco Vallora
Vallora è morto prematuramente nell’ottobre 2022, per un malore che l’ha colto mentre viaggiava in treno, a 69 anni, per raggiungere una mostra. Critico cinematografico, oltreché d’arte, è stato, innanzitutto un acuto intellettuale, firma di punta de La Stampa, autore di numerosi articoli per Panorama, L’Europeo, gli inserti culturali del Sole 24 Ore e Arte, curatore di mostre (l’ultima, nel 2018, dedicata a dadaismo e surrealismo), docente, cultore della musica e della poesia. Ma anche collezionista, per naturale propensione a vivere nell’arte.
La collezione di Marco Vallora all’asta
Ora è la casa d’aste Sant’Agostino a esitare le opere che aveva riunito negli anni, alcune donategli dagli stessi artisti di cui aveva curato le mostre, provenienti dalla sua ultima abitazione torinese. Un corpus che spazia dall’arte del primo Novecento – proveniente dalla casa materna – ai lavori degli artisti a lui contemporanei, con cui intratteneva spesso rapporti non solo professionali, ma anche di stima e amicizia reciproca, come Carol Rama (di cui vanno all’asta alcuni lavori, tra cui il Senza titolo a tecnica mista, con dedica a Vallora) o Giulio Paolini, di cui Vallora fu fervente sostenitore già in tempi non sospetti. Per ringraziarlo dei suoi scritti, Paolini gli inviò una lettera, ora bandita insieme alle opere dell’artista genovese presenti in collezione (in accompagnamento al collage Senza titolo datato 2016). All’asta anche un ritratto di Giulio Carlo Argan di Leoncillo, lavori di Carlo Mattioli, Mino Rosso, Giancarlo Ferroni, Francesco Casorati, Giancarlo Vitali e suo figlio Velasco (autore del ritratto di Vallora già citato), Tullio Pericoli, Ettore Sobrero, Alessandro Papetti e molti altri. Oltre a due disegni di figure femminili, di due scultori vissuti a cavallo tra XIX e XX secolo, Leonardo Bistolfi e Vincenzo Gemito. E ancora un’incisione numerata di Felice Casorati e una litografia su disegno di Carlo Levi. Le opere saranno esposte fino a domenica 24 marzo nella sede della casa d’aste Sant’Agostino, in corso Tassoni 56, dove lunedì 25 marzo, alle 15, si aprirà l’asta.
Livia Montagnoli
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