Il “Ritratto di Fraulein Lieser” all’asta. L’opera ritrovata di Gustav Klimt raggiunge i 30 milioni di euro
Il dipinto scomparso per quasi un secolo e ricomparso nel catalogo della casa d’aste im Kinsky all’inizio del 2024 lascia ancora molti interrogativi aperti sulla sua storia pregressa. Ora, però, ha un nuovo proprietario (anonimo)
Per quasi un secolo era stato dato per scomparso, poi all’inizio del 2024 l’annuncio: il Ritratto di Fraulein Lieser dipinto da Gustav Klimt nel 1917 – rinvenuto proprio a Vienna e sempre rimasto in mano privata – sarebbe presto andato all’asta. L’opera (140×80 centimetri, raffigurante una giovane donna vestita con motivi floreali, su fondo aranciato, rimasta incompiuta in piccole porzioni) fu commissionata al pittore austriaco dalla famiglia ebrea dei Lieser, poco prima della sua morte, sopraggiunta nel 1918. Incerta è però l’identità della “signorina Lieser” immortalata, forse Helene (1898-1962) o Annie (1901-72).
Il “Ritratto di Fraulein Lieser” vale 30 milioni di euro
A svelare il ritrovamento dell’opera, lo scorso gennaio, era stata la casa d’aste im Kinsky, riferendosi a una riscoperta “sensazionale” (“un dipinto di tale rarità, di tale portata artistica e valore non era disponibile sul mercato dell’arte in Europa centrale da decenni”), e stimando il valore dell’opera tra i 30 e i 50 milioni di euro, in vista della sessione di vendita in programma per il 24 aprile 2024, confermata degli eventi.
Nella sede viennese di im Kinsky il quadro è stato aggiudicato per 30 milioni di euro, garantendo dunque il valore più basso del range stimato dalla casa d’aste, con esito meno fortunato rispetto al record europeo raggiunto nel giugno 2023 per un dipinto di Klimt – La Dama con ventaglio – aggiudicato da Sotheby’s per 86 milioni di euro.
Tutti i misteri del quadro ritrovato di Klimt
Il nuovo acquirente non è stato reso noto, come resta nell’anonimato chi l’ha posseduto finora (un privato cittadino austriaco). Resteranno quindi avvolti nel mistero gli avvenimenti che hanno portato a perdere le tracce del dipinto per quasi un secolo, in un periodo che sconta anche le requisizioni della dittatura nazista. La casa d’aste non è stata in grado di far luce sulla possibilità che l’opera sia stata confiscato dal regime, mentre è certo che sia pervenuta agli ultimi proprietari attraverso tre successioni.
Prima dell’asta, il dipinto è stato “in tour” tra Regno Unito, Svizzera, Germania e Hong Kong, per poi presentarsi sul mercato da protagonista.
Livia Montagnoli
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