Lucio Fontana superstar alle aste di Sotheby’s tra Milano e New York
È in arrivo a Milano l'asta di arte moderna e contemporanea di Sotheby's Italia, mentre a maggio sarà il turno di New York. E sia di qua che di là dall'Oceano spiccano in catalogo i capolavori di Lucio Fontana
Si terrà a Milano il 12 aprile 2024 l’asta Arte Moderna e Contemporanea di Sotheby’s Italia, e in catalogo sfilano i grandi nomi dell’arte italiana, da Alighiero Boetti e Carla Accardi a Lucio Fontana e Salvo, accompagnati anche da una selezione di proposte internazionali. In mostra nelle gallerie di Palazzo Serbelloni in Corso Venezia fino all’11 aprile i top lot e le opere più attese, compresa una Fine di Dio destinata al rostro di New York il prossimo maggio.
L’asta di Sotheby’s a Milano
Negli stessi giorni in cui in città è iniziata la Milano Art Week e si prepara ad aprire la fiera miart, Sotheby’s presenterà così la sua prima vendita dell’anno in Italia, l’asta serale di Arte Moderna e Contemporanea. Più di un terzo delle opere in catalogo non è mai stato esposto al pubblico prima d’ora, mentre quasi tutte le opere sono al loro debutto in asta. “Nel corso della storia, l’Italia è sempre stata un terreno fertile per la creatività; un luogo in cui gli artisti si sono sempre sentiti ispirati”, ha commentato Lorenzo Rebecchini, Head of Sales per Sotheby’s. “È meraviglioso che la nostra asta primaverile coincida con l’attesissima fiera miart e con il Salone del Mobile di Milano che – ognuna a modo proprio – fa luce sull’intramontabile influenza artistica dell’Italia”.
A guidare l’asta del 12 aprile è un’importante opera in alluminio di https://www.artribune.com/tag/lucio-fontana/Lucio Fontana, Concetto Spaziale del 1964-65, dalla serie dei “Metalli”, con una stima di €1,2-1,8 milioni: la più preziosa opera dell’artista offerta in Italia da quando Sotheby’s ha venduto Concetto Spaziale, Attese di colore rosso per €2,6 milioni, nell’aprile 2023, e che era stata l’opera di maggior valore in assoluto tra quelle vendute all’asta in Italia durante tutto l’anno.
Lucio Fontana e i top lot delle aste di Sotheby’s
A seguirla arriva in catalogo anche, restando su Fontana e sul colore rosso dei suoi “tagli”, Concetto Spaziale, Attese, realizzato nel 1968, l’anno della morte dell’artista, quasi a sigillo della sua ricerca verso “l’infinito ed il caos inconcepibile” (Lucio Fontana). Con una stima di €1-1,5 milioni, l’opera è intanto, di certo, uno dei lotti di punta della sessione. Insieme a Natura Morta di Giorgio Morandi del 1958 (stima: €800.000-1,2 milioni), a tre dipinti dell’immancabile Salvo, in autunno in mostra alla Pinacoteca Agnelli di Torino. E poi un Mimetico di Alighiero Boetti del 1968 (stima €100.000-160.000), con Carla Accardi, protagonista della grande retrospettiva di Palazzo delle Esposizioni a Roma, e la sua Scissione verticale n.5, 1961 (stima €120.000-180.000), o Mario Schifano, Vero Amore (Dedicato a…), 1965 (stima €400.000-600.000). Con Piero Dorazio, Giuseppe Capogrossi, Enrico Castellani, arrivano poi anche gli internazionali: Hans Hartung, Damien Hirst, Alex Katz, Sam Francis, e poi un Retrato di Manolo Valdés, per cui proprio Sotheby’s Italia ha messo a segno il record d’asta lo scorso anno a quota €533.400.
In attesa di New York, “Fine di Dio” di Fontana in mostra a Milano
Lucio Fontana sarà poi ancora tra i protagonisti dei cataloghi di Sotheby’s che, per la Contemporary Evening Auction del prossimo 15 maggio a New York, schiera in campo un’opera dalla sua serie più ricercata, Concetto spaziale, La fine di Dio. La tela ovoidale, densamente traforata e dipinta in un acceso giallo cadmio arriva dalla prestigiosa collezione Rachofsky e prima dell’appuntamento nella Grande Mela è in mostra, con gli highlight dell’asta italiana, a Palazzo Serbelloni a Milano fino all’11 aprile. La stima? $20-30 milioni, una delle opere più preziose di Fontana mai apparse sul mercato. Dei 38 dipinti che compongono questa serie, Concetto Spaziale, La fine di Dio è uno dei soli quattro che Fontana ha realizzato in giallo (gli altri tre sono in importanti collezioni private del mondo), ed è stato già una delle opere più importanti alla retrospettiva del Metropolitan Museum of Art del 2019. Non si vede un’opera omologa in asta dal 2015, quando un’altra Fine di Dio segnò l’attuale record per l’artista con un’aggiudicazione di $29,2 milioni. Con l’intento di costruire una narrazione diversa da quella delle altre collezioni americane, Cindy e Howard Rachofsky hanno iniziato a guardare oltre gli Stati Uniti e ai movimenti artistici internazionali più significativi, dall’Arte Povera italiana al movimento Gutai in Giappone. La ricerca di un capolavoro come quello ora affidato a Sotheby’s ha richiesto anni di impegno e la sua acquisizione, nel 2003, ha segnato un momento di consolidamento per la qualità della loro raccolta.
“La fine di Dio” della Rachofsky Collection in asta da Sotheby’s
“Lucio Fontana è un artista che ci ha sempre affascinato. Il suo approccio innovativo all’astrazione e i temi filosofici del suo lavoro sono stati fondamentali per l’evoluzione del nostro pensiero sul collezionismo”, raccontano i collezionisti americani Cindy e Howard Rachofsky. “La ricerca della perfetta Fine di Dio è durata molti anni e, quando finalmente l’abbiamo trovata, ha drasticamente alzato l’asticella della nostra collezione, guidandoci in tutte le ulteriori acquisizioni”. Collezionisti appassionati e filantropi, per Cindy e Howard Rachofsky la gioia del collezionismo è sempre stata accompagnata da quella della condivisione, tanto da aprire la propria raccolta e la propria casa, progettata da Richard Meier, a studenti e appassionati d’arte. Nel 2012, inoltre, con il collezionista Vernon Faulconer, hanno fondato anche The Warehouse, sempre per rendere accessibili le loro collezioni d’arte contemporanea. Promotori della Dallas Art Fair, i Rachofsky sono inoltre impegnati da tempo in sostegno al Dallas Museum of Art e nel 2005 hanno formalizzato una promessa testamentaria per la donazione della collezione al museo, riservandosi il diritto di continuare ad acquisire o a cederne opere. La vendita di Fontana rientra in questa riorganizzazione e nell’idea di continuare con altri acquisti che confluiranno tutti, nel futuro, nel dono al Dallas Museum.
Cristina Masturzo
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