Non decolla da Christie’s la “gigaweek” di aste a New York
Dopo le vendite di Sotheby's e Phillips è arrivato il turno di Christie's che aveva in catalogo la collezione di Rosa de la Cruz con un Gonzalez-Torres in odore di record e che oltre a un attacco hacker ha dovuto anche ritirare il top lot di Brice Marden
Nella notte italiana del 14 maggio, tardo pomeriggio a New York, si sono aperte le danze anche per Phillips e Christie’s, dopo l’avvio delle vendite all’insegna di un cauto ottimismo da Sotheby’s.
Se in questa sessione, che è stata già ribattezzata dagli americani come la “gigaweek” per un valore di oltre 1 miliardo di dollari in opere offerte, mancava l’affollamento delle grandi e munifiche vendite single-owner, almeno una importante collezione in asta c’era però: quella dedicata da Christie’s alle opere di Rosa de la Cruz, una delle più importanti collezioniste contemporanee scomparsa lo scorso febbraio, e che ha messo a segno il nuovo record d’asta per Felix Gonzalez-Torres. E, sommata alla 21th Century Evening Art, ha fatto totalizzare alla casa inglese un risultato di $114,7 milioni.
La collezione de la Cruz apre le aste di Christie’s a New York
Era partita in salita la sessione d’asta di Christie’s, che in seguito a un attacco informatico dal 9 maggio si era ritrovata ad avere il sito web fuori uso, proprio in una delle settimane cruciali dell’anno con le aste di New York all’orizzonte, e ha dovuto correre ai ripari con un’infrastruttura di emergenza che ha consentito il normale svolgersi delle vendite sia in sala e ai telefoni del Rockefeller Center, che online. A dare avvio alla serata è stato il catalogo delle opere dalla collezione di Rosa de la Cruz, 25 lotti in totale dopo un ritiro, che hanno generato $34,4 milioni.
Top lot annunciato era Untitled (America #3) del 1992 dell’artista cubano-americano Felix Gonzalez-Torres, una delle sue celebri installazioni con fili di lampade, che ha messo a segno il nuovo record d’asta a quota $13.6 milioni, oltre la stima massima, ed è stato acquisito dal giapponese Pola Museum of Art di Hakone. Doppio aggiornamento di record anche per Ana Mendieta, sempre dalla collezione de la Cruz, prima con il ciclo fotografico Silueta Works in Mexico (1973–77) a $277,200 e poi con la scultura del 1983 Untitled (Sandwoman Series/Serie Mujer de Arena) passata di mano per $567,000.
La 21st Century Evening Art da Christie’s a New York
Esitato il catalogo delle opere appartenute a Rosa de la Cruz la scena è stata tutta per l’arte del Ventunesimo secolo. La vendita ha totalizzato $80,3 milioni, al di sotto di stime preasta di oltre 100 milioni di dollari. A pesare, in negativo, il ritiro eccellente di uno dei top lot della stagione, il dittico Event (2004-07) di Brice Marden, che aveva stime di 30-50 milioni di dollari. Garantito da Christie’s, il dipinto, che pare arrivasse dal collezionista britannico Richard Schlagman, è passato così alla collezione di Monsieur Francois Pinault, che possiede la casa. “La scelta di ritirare il Marden è stata nostra”, hanno commentato da Christie’s, “non era la sua serata e non abbiamo alcuna intenzione di mettere a rischio il mercato di un artista come lui”.
A occupare il primo gradino del podio è stato così Jean-Michel Basquiat, che con The Italian Version of Popeye has no Pork in his Diet del 1982 ha totalizzato $32 milioni. Mentre nuovi record sono stati aggiornati per Diane Arbus ($1,2 milioni con Identical Twins del 1966), Reggie Burrows Hodges ($882.000) e Martin Wong ($1,6 milioni).
Cristina Masturzo
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