Il nuovo record di Chardin e la Collezione Renault in asta. Tutte le ultime da Christie’s Parigi

Lo scorso 6 giugno Christie’s ha messo in vendita a Parigi una parte della prestigiosa collezione della nota casa automobilistica Renault, mentre il 12 del mese nella Ville Lumière la casa inglese ha fatto aggiornare il record d'asta per il maestro Chardin

Lo scorso 6 giugno 2024 a Parigi Christie’s ha venduto una parte della corposa collezione d’arte della casa automobilistica francese Renault. Un nucleo di 33 lotti di grande pregio, da Jean Dubuffet e Victor Vasarely a Sam Francis e Jean Fautrier. La stima prudenziale complessiva era fissata tra i 4,5 e i 6,3 milioni di euro, ma è stata ampiamente superata con un totale raggiunto di €10,5 milioni in un’asta white gloves, con tutti i lavori in catalogo che hanno trovato una nuova casa. Notevole il risultato ancora, ma stavolta sul fronte dei maestri antichi, raggiunto sempre da Christie’s Parigi per il dipinto Le melon entamé di Jean Siméon Chardin (1699-1779), che da stime conservative di €8-12 milioni è andato aggiudicato a più del doppio, mettendo a segno il nuovo record d’asta per l’artista.

Il nuovo record d’asta di Chardin da Christie’s a Parigi

Già nella collezione Marcille e poi Rothschild, dopo essere stato esposto al Salon dell’Académie de Peintures et de Sculptures nel 1761 insieme al più celebre Panier de fraises acquisito dal Louvre a febbraio 2024, Il melone tagliato di Chardin del 1760 era l’highlight indiscusso della vendita Maîtres Anciens: Peintures – Sculptures, tenuta da Christie’s a Parigi lo scorso 12 giugno. E al lotto di forma ovale – una soluzione poco frequente per l’artista – non è mancata certo la competizione, tanto da farlo volare oltre le stime di 8-12 milioni di euro fino a quota €26,7 milioni, segnando così non solo il nuovo record d’asta per Jean Siméon Chardin, ma anche il miglior risultato per una vendita Old Masters in Francia, per un pittore francese del Settecento nel mondo e opera più costosa aggiudicata in Francia in tutto il 2024. A conquistarlo sembra sia stato un collezionista privato europeo.

Arte e impresa. La storia della collezione Renault in Francia

La relazione tra il Renault Group e l’arte affonda le sue radici nella visione pioneristica di Claude-Louis Renard, alto dirigente dell’azienda che intuì, già negli Anni ’60, come la filantropia, l’arte e la vita d’impresa potessero convergere verso una crescita culturale sia del tessuto industriale sia di quello sociale. Da questo presupposto sono scaturite una serie di relazioni attive con gli artisti, chiamati a prender parte allo sviluppo di un dialogo sinergico anche con la realizzazione di lavori commissionati e che oggi definiremmo site-specific.
Frutto di questo progetto furono opere monumentali che si stagliavano negli spazi aziendali a voler creare non solo un abbellimento dei luoghi di lavoro, ma anche e soprattutto uno stimolo creativo all’interno del ciclo di produzione automobilistica. La collezione Renault comprende oggi più di 500 opere tra cui figurano artisti di enorme importanza, sia francesi sia stranieri.

Jean Dubuffet, Lice Tapisse (1972). Courtesy Christie's Images Ltd.
Jean Dubuffet, Lice Tapisse (1972). Courtesy Christie’s Images Ltd.

La collezione Renault in asta a Parigi da Christie’s

La decisione di dismettere parte della collezione e affidare la vendita a Christie’s è dovuta alla nascita del fondo Renault per l’arte e per la cultura che il ricavato della sessione andrà a finanziare così da mantenere e conservare le opere della collezione, oltre che promuovere iniziative a sostegno della creatività contemporanea.
All’asta del 6 giugno tutti e 33 i lotti del catalogo Collection Renault, Un temps d’avance sono stati venduti, per un totale di €10.486.964. Protagonista indiscusso del catalogo? Jean Dubuffet, che da solo ha realizzato una buona metà del risultato finale. Presente con diversi lavori, di cui tre aggiudicati sopra il milione di euro, particolare attenzione ha ricevuto Lice Tapisse (1972), che ha raggiunto €1.371.000. Ottimo risultato per la scultura The White Goddess / La femme brune (1963-1964) di Niki de Saint Phalle, che ha stracciato la stima bassa di €100.000 per trovare un nuovo proprietario a €567.000. Tra gli artisti statunitensi pure in collezione, molto apprezzato il lavoro di Robert Rauschenberg 1-800 (Salvage) (1984) che ha polverizzato la stima di €180-250.000 ed è volato a €831.600, cosi come si è fatto notare il Sans Titre di Sam Francis venduto sopra €500.000. E poi ancora la scultura di Jean Tinguely EOS XII del 1967, a €403.200, da una stima bassa di €50.000. In una serata di successo, insomma, per celebrare non solo la qualità delle opere in catalogo, ma anche la storia di un grande gruppo aziendale come Renault e della Francia tutta.

Antonio Mirabelli

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Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli si è laureato in giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di Roma e nello stesso ateneo ha frequentato la Scuola di Specializzazione per un biennio. Avvocato e appassionato di arte, matura esperienza nel campo del Wealth management come…

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