Il grande scultore Marino Marini protagonista dell’asta da Cambi a Milano
Con un totale di oltre 1,7 milioni di euro e un interesse sostenuto per le ricerche degli artisti italiani moderni e contemporanei si è chiusa la stagione delle aste principali della casa milanese all’insegna di Marino Marini e Alighiero Boetti
Chiusura di stagione soddisfacente per la casa d’aste Cambi a Milano, con l’ultima vendita prima della pausa estiva dedicata ai maestri dell’arte moderna e contemporanea.
Guidata da Marino Marini, la sessione ha fatto registrare un totale di oltre 1,7 milioni di euro, a conferma che questo appuntamento è una delle punte di diamanti della casa e del suo calendario.
Marini e Boetti tra i top lot dell’asta di Cambi a Milano
Tra le aggiudicazioni più rilevanti, lo dicevamo in apertura, la scultura in bronzo Piccolo cavallo di Marino Marini, datata 1950 e una di tre esemplari presenti in collezioni private, che ha trovato un nuovo fortunato proprietario a quota 346.100 euro. A seguire, sempre forte l’interesse di collezionisti e pubblico per il lavoro di uno dei maestri dell’arte italiana, Alighiero Boetti, da Cambi in catalogo con un ricamo su tessuto del 1977, Niente da vedere niente da nascondere, passato di mano per 115.400 euro, ben oltre la stima iniziale di 50.000 euro.
I risultati di arte moderna e contemporanea di Cambi a Milano
È stata tra gli interventi più fotografati all’ultima edizione di Art Basel La formica vagabonda di Emilio Isgrò: un grande autotreno giallo lungo 17 metri forgiato dall’artista siciliano a suon di cancellature che trasportava, dalla Sicilia al cuore del mercato dell’arte globale, una piccola formica. In catalogo da Cambi la sua china su libro tipografico Fatti è stata ora venduta per 56.350 euro, quasi il doppio rispetto alla stima di 30.000 euro.
Non poteva poi mancare la proposta di opere del preferito di tutti, Salvo, e infatti il suo Senza titolo del 1994 ha più che doppiato la stima minima per approdare a oltre 50.000 euro. Tra i migliori risultati della serata di Cambi aggiungiamo anche, in chiusura, Giroscopio, studio di Arnaldo Pomodoro del 1996, una scultura in bronzo e ferro venduta per 47.600 euro.
Cristina Masturzo
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