Da Magritte a Freud. Christie’s inaugura le aste d’autunno 2024 a Londra
Nel pieno della settimana di Frieze sono partite anche le aste di arte moderna e contemporanea: calcio di inizio con Christie’s che migliora la performance dell’anno passato, ma clamori o brillii non se ne sono visti
Si è riempita pian piano la sale room di Christie’s in King Street a Londra, il pomeriggio del 9 ottobre 2024, che ha segnato l’avvio della sessione delle aste londinesi di arte moderna e contemporanea per questo autunno. Nello stesso giorno aprivano in preview anche Frieze London e Frieze Masters, mentre a distanza di due ore era poi il turno di Sotheby’s con un catalogo tutto votato al contemporaneo, in un affollamento di appuntamenti e di agende che un po’ scricchiolava e dava da pensare. Come se i pubblici di riferimento non fossero gli stessi, come se questa settimana dell’arte londinese fosse sempre più breve, dovesse tenersi sempre più compatta e gli slot di attenzione su cui puntare fossero sempre meno. In attesa di vedere come andrà questa edizione delle fiere possiamo invece iniziare a capire come gira il vento a Londra in questo ottobre guardando ai risultati delle grandi case d’asta internazionali, a cominciare appunto da Christie’s e dalla sua 20th / 21st Century: London Evening Sale, che si è conclusa con un totale di £81.980.050. Il venduto per lotti è stato dell’86%, ma quello per valore è arrivato al 96%.
L’asta di arte moderna e contemporanea di Christie’s a Londra
Il totale è di molto superiore alla sessione analoga del 2023, con +83% rispetto al risultato di allora che era stato di poco più di £44,6 milioni. A guidare la vendita di questo 9 ottobre, lo avevamo anticipato, c’erano alcuni lotti particolarmente attrattivi – da un irresistibile Balloon Monkey di Jeff Koons a un Lucien Freud fresco sul mercato, da Magritte a Henri de Toulouse-Lautrec – che in modi diversi hanno in effetti occupato la scena e trovato nuovi proprietari. Tra i primi tre migliori risultati si sono posizionati appunto Freud e Koons, insieme a David Hockney. Se però si avevano in mente cifre stellari, raggiunte a colpi di rilanci e rilanci, allora no, la serata non è andata proprio così. Fatti salvi alcuni lotti – Magritte in particolare, che ha avuto un’ottima ricezione, in un periodo di costante attenzione per le proposte surrealiste, a 100 anni dalla nascita del movimento – e tolti poi alcuni ritiri eccellenti (un lavoro di Paula Rego, tra gli altri), le aggiudicazioni tra sala e telefoni sono state realizzate con offerte entro le previsioni, a prezzi quasi sempre vicini alle stime basse e accomodanti evidentemente con i prezzi di riserva.
Magritte e il trionfo surrealista in asta da Christie’s
Di bid in bid si è però di certo combattuto in apertura di asta, quando al lotto 1 ad avviare le danze è stato René Magritte con Shéhérazade, rapidamente salito oltre la stima massima di £600.000 per attestarsi a £700.000 di aggiudicazione, per un totale di £882.000. Bene a seguire anche Pablo Picasso, con Buste d’homme à la pipe, passato di mano, commissioni e premi inclusi, per £1,2 milioni di sterline, da stime di 600-800.000. Si è tornati poi a combattere per un bel Self-portrait di Jenny Saville, al lotto 5, che si è posizionato vicino alla stima massima con £378.000. Più attaccata alla minima invece Cecily Brown, con The Skin of Our Teeth che si è fermato, commissioni incluse, a £3 milioni, da stime di 2,5-3,5. (Ricordiamoci sempre che i prezzi finali includono le commissioni e le stime invece no).
Lucien Freud e Jeff Koons top lot a Londra all’asta di Christie’s
Era tra i top lot annunciati Ria, Naked Portrait di Lucien Freud, conquistato da un cliente al telefono per un totale di £11,8 milioni. È partito molto sotto la stima minima un altro lotto atteso, Untitled XVIII di Willem De Kooning, dalla collezione personale di Eric Clapton. Da 2,4 milioni di apertura d’asta non ha superato i £2,8 milioni, che diventano 3,4 con le commissioni, con stime però di £4-6 milioni. Anche Balloon Monkey (Blue) di Jeff Koons, che arrivava a quanto si mormorava dalla collezione di Damien Hirst, è restato su un prezzo di martello di £6,3 milioni, per un totale di 7,5 milioni di sterline, da stime tra i 6 e i 10 milioni di sterline. Nemmeno Henri De Toulouse-Lautrec con La femme tatouée ha ottenuto la performance forse sperata, non centrando la stima minima di £2,5 milioni e passando di mano per £2,2 milioni.
Tutti i risultati alla prima asta di Christie’s a Londra
Più accesa la competizione per Leonor Fini e per il dipinto Rogomelec del 1978, con cornice realizzata anche dall’artista e che sarà in mostra prossimamente a Palazzo Reale a Milano, arrivato a quota £720.000. Avvincente è stata poi la battaglia tra il collezionista canadese Francois Odermatt in sala e un cliente al telefono per Danseuse à mi-corps rajustant son épaulette di Edgar Degas, al lotto 21. Nessuno dei due contendenti pareva avere alcuna intenzione di arrendersi – “Quanto vuoi per smettere?”, ha chiesto scherzosamente a un tratto Odermatt –, fino al prevalere infine della parte al telefono, che l’ha spuntata al prezzo di martello di £800.000, il doppio della stima minima, per un totale di 1 milione di sterline. Non dissimile la contesa per un pensoso paesaggio di Vilhelm Hammershøi, che pure è salito fino al doppio della stima minima a quota £1.250.000. Applauso poi della sala per un ultimo Magritte in catalogo e migliore risultato per l’artista durante questa sessione, Le grand style, passato di mano per oltre 2,5 milioni, seguito poi, tra gli altri, da risultati interessanti per David Hockney con More Woldgate Timber, October 13th 2009 a £4,6 milioni, sul terzo gradino del podio delle migliori aggiudicazioni, e Alighiero Boetti, con una Mappa del 1979 passata di mano per 2,3 milioni di sterline.
Cristina Masturzo
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