Il mercato rallenta ma i più ricchi collezionisti Gen X continuano a comprare arte

Secondo l'ultimo report prodotto da Art Basel e UBS, i collezionisti con maggiori disponibilità economica al mondo non si sono lasciati intimidire dalle difficoltà del momento recessivo tra 2023 e 2024 e, soprattutto in alcune fasce di età e di prezzo, il mercato dell'arte trova appigli solidi

La nuova edizione del The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2024, il report annuale curato da Clare McAndrew appena pubblicato, rivela dati interessanti sui comportamenti dei collezionisti più ricchi del mondo.
Attraverso la survey condotta su un ampio campione di HNWI, l’acronimo che sta per high-net-worth individuals, che comprano arte e antichità, si scopre che nel 2023 e nella prima parte del 2024, pur in un momento di rallentamento e calo degli affari, i collezionisti più facoltosi non sono venuti meno e hanno continuato a investire ingenti quantità di denaro nel settore dei collezionabili d’arte. A farlo, soprattutto la Generazione X rispetto ai Millennial, protagonisti dell’analisi dell’anno scorso.

1 Il mercato rallenta ma i più ricchi collezionisti Gen X continuano a comprare arte
The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2024 ©Arts Economics (2024)

Il nuovo report sui collezionisti di Art Basel e UBS

Nonostante un mercato e una contingenza sfidante, tra incertezze economico-finanziarie e tensioni geo-politiche, i collezionisti più ricchi di 14 diverse aree del mondo (3 più dell’anno scorso), raggiunti dalla società Arts Economics di Clare McAndrew per produrre il report di questo genere più ampio finora e che da qualche edizione accompagna, in autunno, la pubblicazione del The Art Market Report rilasciato di solito in primavera, hanno confermato un intenso coinvolgimento nella filiera commerciale dell’arte.
Attraverso un campione di oltre 3.600 intervistati, tra Brasile, Cina continentale, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, Italia, Regno Unito, Singapore, Stati Uniti, Taiwan, con l’aggiunta di Indonesia, Messico e Svizzera, lo studio mette insieme approfondimenti e informazioni utili su alcuni temi principali: spesa in arte, partecipazione agli eventi del mercato, motivazioni del collezionare, interazione dei collezionisti con gli attori del sistema dell’arte e strategie sul trasferimento generazionale dei patrimoni. Insieme a un focus group in collaborazione con la fiera Art Basel, con una survey aggiuntiva su un campione di oltre 1.400 collezionisti VIP.
In linea generale, si conferma rispetto all’ultima edizione la crescita del peso della Cina, in piena ripresa ormai dopo i rallentamenti pandemici e di contesto, ma anche una flessione delle trattative nelle fasce più alte del mercato.

2 Il mercato rallenta ma i più ricchi collezionisti Gen X continuano a comprare arte
The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2024 ©Arts Economics (2024)

I risultati principali del report Art Basel sui collezionisti

The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2024 rivela che la spesa media in arte e antichità è calata del 32% nel 2023, attestandosi a $363.905, ma i livelli mediani, al centro tra valori inferiori e superiori raggiunti, sono rimasti invece stabili, intorno a $50.000 nel 2023 (erano $50.165 nel 2022), e a $25.555 nella prima metà del 2024. La maggior parte del decremento è da attribuirsi pertanto alla spesa ridotta sul segmento più alto del mercato.
Gli HNWI hanno investito per il 52% della loro spesa in artisti nuovi ed emergenti, 21% sui mid career e 26% sui nomi più consolidati, in maggioranza di artisti viventi, a supporto della produzione artistica contemporanea quindi. Al 44% è inoltre lo share di opere di artiste donne rispetto ai colleghi maschi, in crescita e al più alto gradino negli ultimi sette anni.
Alto l’interesse ad aprirsi anche a nuove gallerie, con l’88% del campione che nell’ultimo anno ha comprato da almeno un gallerista da cui non aveva mai fatto acquisti in passato, e più varietà anche nella scelta, che si riflette in una media di 17 gallerie di riferimento per le nuove acquisizioni nel 2024, rispetto alle 13 del 2019, in un’area di prossimità geografica, nel 70% dei casi, rispetto al 50% del 2022.

3 Il mercato rallenta ma i più ricchi collezionisti Gen X continuano a comprare arte
The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2024 ©Arts Economics (2024)

La Generazione X è tornata protagonista del mercato dell’arte tra 2023 e 2024

“Questi cambiamenti probabilmente contribuiranno allo spostamento dell’attenzione in corso dal segmento ristretto delle vendite di beni di alta gamma, che hanno dominato negli anni precedenti, espandendo potenzialmente la base del mercato e incoraggiando la crescita nei segmenti d’arte più accessibili, il che potrebbe offrire una maggiore stabilità in futuro”, ha commentato l’autrice del report Clare McAndrews.
Se nel 2022 gli acquirenti più giovani facevano registrare i maggiori incrementi nella spesa media, guidati da un numero ristretto di altospendenti, lo scenario si rovescia nel 2023 e la flessione principale è stata quella del 50% dei millennial, a quota $395.000. A spendere di più sono stati invece i collezionisti della Generazione X, con una crescita annua del 3% e una spesa media di $578.000 nel 2023, un terzo in più rispetto ai millennial e il doppio di Boomer e Generazione Z.
Tutti concordano inoltre che forse il peggio è passato, o almeno questo sembrerebbe il sentiment più diffuso, con il 91% degli intervistati che ha manifestato ottimismo sugli andamenti dei mesi finali del 2024, rispetto al 77% del 2023.

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The Art Basel and UBS Survey of Global Collecting 2024 ©Arts Economics (2024)

La Cina è quella che spende di più in arte, ma l’Italia è terza

Da un punto di vista geografico, i 300 collezionisti che rispondevano dalla Cina hanno riportato il più alto totale di investimenti in arte e antichità, con una sostenuta ripresa post-pandemica e un valore mediano di $97.000, che è più del doppio delle altre aree analizzate. Seguono Francia ($38.000), Italia ($32.000), UK ($31.000) e Hong Kong ($28.000).
Per le tecniche predilette dai collezionisti, si conferma la rilevanza prioritaria della pittura, così come la galleria come il canale privilegiato di acquisto per la quasi totalità dei collezionisti. Con un approccio multi-channel però, e vendite realizzate non solo di persona, ma anche e molto tramite i siti internet e le online viewing room (72%), via e-mail o al telefono (61%), attraverso Instragram (43%).

Passaggio generazionale e trasferimento di ricchezze e collezioni

Si parla da tempo poi anche di un altro tema che potrebbe avere o sta già avendo conseguenze sulle configurazioni del mercato dell’arte, ovvero il trasferimento di ricchezze da una generazione all’altra, comprese le collezioni d’arte che fanno parte dei patrimoni degli HNWI.
Secondo lo UBS Global Wealth Report 2024 nelle prossime due decadi oltre 84 trilioni di dollari passeranno in eredità alle generazioni più giovani. Se i patrimoni continuano ad accrescersi nel 2024, diminuiscono però le risorse allocate in investimenti nelle collezioni, scesi al 15% nel 2024 rispetto al 24% del 2022. Un passaggio generazionale che tra l’altro è già in corso, con il 91% di collezionisti che ha già ereditato opere e il 72% che ne ha tenuta almeno una parte. Solo per 1/3 del campione di ereditieri millennial e Generazione Z si libererebbero di beni che non rispondono esattamente al loro gusto.

Cristina Masturzo

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Cristina Masturzo

Cristina Masturzo

Cristina Masturzo è storica e critica d’arte, esperta di mercato dell’arte contemporanea, art writer e docente. Dal 2017 insegna Economia e Mercato dell'Arte e Comunicazione e Valorizzazione delle Collezioni al Master in Contemporary Art Markets di NABA, Nuova Accademia di…

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