Da Napoli a Milano, come sono andate le ultime vendite delle case d’aste italiane
In chiusura d’anno sono tante le sessioni di vendita di arte moderna e contemporanea esitate dalle case italiane. In attesa delle ultime in calendario nei prossimi giorni, il report sugli ultimi risultati da Blindarte, Farsetti, Finarte e Wannenes
Tra la fine del mese di novembre e l’inizio di dicembre 2024 il calendario delle aste italiane dedicate all’arte moderna e contemporanea è stato fitto di appuntamenti. A partire da Napoli, con il catalogo di Blindarte, per arrivare a Milano da Finarte e Wannenes, passando per il centro Italia, con Farsetti a Prato, moltissimi i lotti al centro degli incanti nazionali: una buona occasione per portarsi a casa un’opera d’arte prima della pausa natalizia e della programmazione delle aste per il prossimo anno.
Il mercato delle aste italiane tra fine anno e nuovi inizi
Da un punto di vista macroscopico, il mercato nostrano ha retto tra alti e bassi, seppure senza particolari guizzi ed entusiasmi di sorta. La contrazione delle vendite, come si è potuto constatare nel corso di questo 2024, è stata evidente e ha caratterizzato l’andamento degli scambi a livello internazionale, riverberandosi anche in Italia. Parlare di previsioni per l’anno suona poco sensato e produttivo, sebbene alcuni punti nodali e tendenze potrebbero essere determinati dalla politica economica statunitense e dalla possibile introduzione dei dazi doganali, con ricadute anche sul mercato dell’arte. In Europa, invece, la regina rimarrà, presumibilmente, Parigi, complice anche la tassazione favorevole del 5,5% applicata alla compravendita delle opere d’arte, mentre in Oriente gli investimenti rivolti all’area del Golfo Persico, da un lato, e la politica di rilancio culturale adottata dalla Corea del Sud, dall’altro, potrebbero trainare il mercato verso scenari di nuova linfa.
L’asta di arte moderna e contemporanea di Blindarte tra Napoli e Milano
Tornando in Italia, da Blindarte lo scorso 27 novembre, a Napoli e Milano, protagonista della sessione di Arte Moderna e Contemporanea è stata una monumentale Scena Agreste (1990 circa) di Sandro Chia, che ha raggiunto quota €75.000. Mentre non abbiamo al momento informazioni comunicate su uno dei top lot del catalogo, Loopy Doopy di Sol LeWitt, di sicuro buona è stata l’accoglienza per Filippo De Pisis e il suo scorcio di Londra (1933), passato di mano per €15.000, cosi come discreti sono stati i risultati di Piero Gilardi, Mario Schifano e César.
Chagall top lot da Farsetti a Prato
A Prato il 29 e 30 novembre si son tenute le sessioni di Farsetti, invece, con top lot indiscusso della vendita di arte moderna L’écuyère à Saint-Paul (1975) di Marc Chagall, i cui colori suadenti e le figure sospese hanno conquistato l’offerente che si è portato a casa il dipinto per €899.950. Da sottolineare, insieme, le vendite delle opere di Gino Severini, presente con Tulipani (1916), e della Sera (1906)di Umberto Boccioni, che hanno trovato una nuova casa rispettivamente per €442.050 e €351.350, confermando la tendenza in crescita e l’interesse mostrato dal mercato per il movimento futurista. Sul fronte più contemporaneo l’iconico Comizio (1948) di Giulio Turcato ha raggiunto i €93.370, così come risultati solidi sono stati raggiunti dalle opere scultoree di Mario Ceroli ed Igor Mitoraj, che si sono assestate in un range di vendita tra gli 85 e i 95mila euro.
L’arte moderna e contemporanea in asta da Finarte e da Wannenes
Risalendo la penisola e il calendario, si arriva così a Milano, con la sessione di Finarte del 3 dicembre scorso, dove sul podio delle migliori aggiudicazioni sono saliti Senza Titolo (1956) di Piero Manzoni, a €61.830, ed Enciclopedia Treccani volume IV. Albero Genealogico (1970) di Emilio Isgrò, passato di mano per €58.050; subito a seguire una delle due opere su tinte rosse di Jorge Eduardo Eielson, Quipus rouge – 3, del 1971, a quota €53.010. Sempre rimanendo in orbita arte sudamericana, si segnala il risultato raggiunto da Roberto Sebastian Matta con Senza Titolo (1965-1970) che ha trovato una nuova casa per €45.450. È arrivato poi il 5 dicembre il turno di Wannenes, sempre sul versante arte moderna e contemporanea, con un dipinto dell’artista ceco Mikuláš Medek come attore protagonista della sessione di vendita. Da una stima di €45.000-55.000, Two Tower Designers (1968) è salito rapidamente a €212.500. Riscontri positivi poi per un paesaggio di Maurice Utrillo e per la Mammy (1981) di Andy Warhol, passata di mano per €43.740. Relativamente alla scultura, invece, il lavoro in bronzo Senza Titolo (1961) del giapponese Tomonori Toyofuku si è assestato a €22.500.
Antonio Mirabelli
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