Pace Gallery apre il suo primo spazio espositivo a Berlino. In un ex storico benzinaio assieme alla galleria Judin
La mega-galleria globale, arrivata in città nel 2023 con un primo avamposto operativo, inaugurerà all’inizio di maggio 2025 la sua prima galleria in città. Un progetto frutto del sodalizio di lungo corso con Galerie Judin, che beneficerà di uno storico spazio a Schöneberg
Sarà un’ex stazione di servizio per il rifornimento di carburante nel quartiere di Schöneberg ad accogliere il nuovo spazio berlinese di Pace Gallery, già presente in città dal 2023, seppur “solo” con un ufficio. Con sedi a New York, Londra, Hong Kong, Seoul, Ginevra, Palm Beach e Los Angeles (e da settembre 2024 anche a Tokyo), la mega-galleria globale conferma, così, la volontà di consolidare la sua presenza in Europa presidiando, nello specifico, il mercato tedesco (spia dell’interesse, un anno fa, l’organizzazione della prima mostra in Germania dell’artista Maysha Mohamedi, rappresentata dalla galleria). Lo spazio espositivo – che potrà contare anche su nuovi uffici, oltre che su una caffetteria e una libreria gestita dall’editore Die ZEIT – sarà inaugurato durante il Berlin Gallery Weekend 2025, il prossimo primo maggio, e vede Pace collaborare con la Galerie Judin (insieme, le due gallerie già rappresentano l’artista Adrian Ghenie).
La storia dell’ex stazione di servizio di Schöneberg a Berlino
Il contesto è quello di una stazione di servizio costruita nel 1954 durante la ricostruzione del Dopoguerra della Berlino Ovest, chiusa definitivamente nel 1986. A partire dal 2005, la struttura è stata restaurata e riqualificata su impulso di Juerg Judin, che ha affidato il progetto a Thomas Brakel e allo studio bfs design; il risultato ha privilegiato la conservazione degli elementi distintivi dello stile modernista originale, recuperando anche il primo spazio riservato alla vendita, aggiungendo però una biblioteca e una nuova ala da destinare alle esposizioni d’arte. Intorno, un nuovo giardino è stato disegnato dall’architetto paesaggista Guido Hager. Una cura per il dettaglio, con l’ambizione di restituire un pezzo di storia alla città e creare al contempo un inedito spazio di dialogo e scambio culturale, che è valsa al progetto l’Architekturpreis Berlin nel 2009. Dal 2022 al 2024, inoltre, nell’ex stazione di servizio ha trovato casa il Das Kleine Grosz Museum, piccolo spazio museale dedicato all’opera di George Grosz.
Il nuovo spazio espositivo di Pace Gallery e Galerie Judin a Berlino
E ora la struttura è pronta a trasformarsi ancora, presentandosi alla città con la mostra inaugurale organizzata da Pace Gallery insieme alla Galerie Judin. A seguire, lo spazio – sempre a ingresso libero, aperto sei giorni alla settimana – ospiterà i rispettivi progetti espositivi delle gallerie, a rotazione nel corso dell’anno. Si profila dunque una gestione condivisa della galleria, con ampi margini di autonomia per entrambe le realtà coinvolte.
Il presidio di Pace Gallery su Berlino e il mercato tedesco
Pace Gallery organizzerà nello spazio due mostre all’anno, e qui, già nel mese di aprile, trasferirà l’ufficio di Laura Attanasio – nominata dalla galleria con il ruolo di Senior Director proprio in occasione dell’arrivo a Berlino nel 2023 – e del suo team. “Pace Gallery è seriamente impegnata a Berlino e nei confronti della sua comunità creativa, e ci sentiamo onorati di portare il lavoro dei nostri artisti in questo edificio molto speciale della città” spiega Attanasio “Non vediamo l’ora di rafforzare il nostro legame con Berlino, la sua gente e i suoi artisti con la nostra programmazione in questo sito storico”.
Anche la Galerie Judin, fondata nel 2003 a Zurigo e dal 2008 presente a Berlino, beneficerà del sodalizio e del nuovo spazio (finora le mostre della galleria si sono tenute presso il Tagesspiegel di Potsdamer Straße, non distante dall’ex stazione di servizio). “Abbiamo una collaborazione e un’amicizia di lunga data con Pace” conferma Juerg Judin “Condividiamo, tra le altre cose, un atteggiamento ‘non territoriale’ e collegiale nei confronti del mercato dell’arte, che ora trova espressione nella condivisione di questo luogo unico e storico e nell’interazione dei nostri programmi”.
Livia Montagnoli
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