Il 2025 di Arte Fiera a Bologna. Intervista al direttore (per l’ultimo anno) Simone Menegoi
Simone Menegoi, direttore artistico di Arte Fiera Bologna, in anni difficili, solcati dalla pandemia, traccia un bilancio del lavoro svolto fino ad ora. Con alcuni highlights della nuova edizione
La riscoperta delle radici storico artistiche di un evento e di un territorio impegnato, con focus specifici legati all’editoria e alla performance, nuove gallerie partecipanti all’orizzonte e alcune prestigiose che vi ritornano, commissioni e progetti con artisti italiani storicizzati o mid-career: la Arte Fiera di Simone Menegoi – che opera in tandem con il direttore operativo, il collezionista Enea Righi –, ha una forte impronta curatoriale. Allo stesso tempo, guarda alla tradizione della “mostra mercato” più antica d’Italia, che infatti nel 2024 ha festeggiato 50 anni, riconfermando anche quest’anno tale sfaccettata vocazione. Sarà l’ultima edizione, questa del 2025, per il direttore artistico (come peraltro avevamo già anticipato qui allo scoccare delle nozze d’oro della manifestazione). Abbiamo parlato di questo e altro nella seguente intervista.
Intervista a Simone Menegoi
Anno nuovo, fiera nuova. Com’è nel 2025 Arte Fiera?
Fin dal 2019, il mio esordio come direttore, l’obiettivo è stato quello di restituire alla manifestazione bolognese il suo ruolo di fiera di riferimento per le gallerie e l’arte italiana. Sei edizioni dopo, mi sembra che l’obiettivo sia stato raggiunto. La lista di gallerie dell’edizione 2025 riunisce, con poche eccezioni, il meglio dell’Italia nel moderno e nel contemporaneo, segnando il ritorno di gallerie come Raffaella Cortese, Magazzino, Giò Marconi, Tucci Russo, e l’arrivo di una galleria straniera importante come Herald St., che potrebbe essere foriera di sviluppi internazionali.
E le presenze?
Il collezionismo italiano – ne fanno fede le presenze negli alberghi – è tornato a considerare imprescindibile l’appuntamento bolognese, mentre, grazie a una campagna di inviti mirati, si moltiplicano le presenze straniere. Dal 2024 Arte Fiera ha di nuovo un main sponsor (BPER Banca) e ha legato a sé altri brand prestigiosi del territorio come Ducati e Furla. Infine, in virtù del continuo dialogo con il MAMbo, Art City, l’art week imperniata sulla fiera, vede oggi ogni istituzione e spazio espositivo della città, pubblico o privato, adoperarsi per accogliere i visitatori con mostre ed eventi fra i più importanti della loro programmazione annuale.
Anni difficili a livello globale, attraversati anche da una pandemia…
È vero, e Arte Fiera, come tutte le fiere del mondo, ha accusato il colpo. Siamo riusciti a svolgere l’edizione del 2020 – è stata l’ultima fiera d’arte in Italia prima della quarantena – ma abbiamo dovuto cancellare quella del 2021, senza peraltro cercare di sostituirla con una versione digitale (scelta di cui sono tutt’ora pienamente convinto). La prima edizione post-pandemica, quella del 2022, non diversamente da quelle delle altre fiere nazionali, ha risentito pesantemente della difficile ripresa del ciclo produttivo, aggravata dal cambio di data a cui siamo stati costretti dall’ultima ondata pandemica. Ma l’edizione successiva, quella del 2023, ha segnato un rimbalzo entusiasmante. È stata una vera e propria rinascita.
Quale è dal tuo punto di vista lo stato di salute del mercato dell’arte in Italia?
In ambito europeo, quello italiano è un mercato importante. Non è ovviamente immune alle difficoltà e alle incertezze del mercato internazionale in questo momento di instabilità geopolitica, ma, specie a livello medio-basso, ne risente di meno. E molti galleristi italiani che operano abitualmente a livello internazionale stanno tornando a coltivarlo.
Anche quest’anno Arte Fiera ospita un focus importante sulla performance, uscendo dalla sua sede…
Dal 2023 lavoriamo con Fondazione Furla per presentare al pubblico italiano una performance inedita. La protagonista del 2025 sarà Adelaide Cioni, un’artista solitamente non associata alla performance, ma che da qualche tempo propone delle creazioni coreografiche di cui disegna costumi e scenografie. La sede, affascinante, sarà il Padiglione de L’Esprit Nouveau, la replica fedele di un’architettura temporanea di Le Corbusier del 1925, collocata proprio davanti all’ingresso della fiera.
Quali sono gli highlights di questa edizione?
Oltre alle gallerie della Main Section, una nuova sezione, Prospettiva, dedicata agli artisti emergenti e curata da Michele D’Aurizio, che si aggiunge a quelle già esistenti; accanto alla performance, un progetto speciale per Arte Fiera di un maestro dell’arte italiana, Maurizio Nannucci. È una commissione che culmina una serie in cui si sono cimentati Flavio Favelli, Eva Marisaldi, Stefano Arienti, Liliana Moro, Alberto Garutti e Luisa Lambri: un bellissimo spaccato dell’arte italiana degli ultimi decenni.
Santa Nastro
Arte Fiera 48: Scena Italia
dal 7 al 9 febbraio 2025, preview 6 febbraio 2025
Piazza Costituzione, 6, Bologna
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati