Il report Deloitte su arte e beni da collezione: confermata la flessione nel 2024
Dalla pittura ai memorabilia sportivi, dalle aste alla fiere, la nuova analisi di Deloitte restituisce il secondo anno consecutivo di flessione per il mercato dell’arte globale dopo i risultati record del 2022

Tra forti tensioni geopolitiche e l’incertezza macroeconomica su scala globale, nel 2024 il mercato dell’arte ha continuato la frenata iniziata nel 2023, dopo il rimbalzo post-covid che nel 2022 aveva fatto registrare fatturati da record. È quanto emerge dal nuovo report annuale realizzato da Deloitte Il mercato dell’arte e dei beni da collezione 2025 e presentato a Milano lo scorso 31 marzo 2025 all’Auditorium Deloitte.
La frenata del mercato dell’arte nel 2024 nel report Deloitte
Mentre ad aggiornare le configurazioni e le strutture del mercato artistico e dei beni da collezione più in generale si affacciano cambiamento generazionale e innovazione tecnologica, con la prima opera a base di AI battuta in asta per oltre 1 milione di dollari, il fatturato globale delle aste mostra una flessione del 26,2% rispetto al 2023. In calo del 29% anche il numero di lotti aggiudicati per un valore superiore ai 2 milioni di dollari, a conferma di altri dati già noti sulla “crisi” della fascia alta della filiera commerciale dell’arte, sia in termini di risultati e prezzi, sia della disponibilità di opere di più alto valore offerte nel corso dell’anno.
Solo un’opera ha infatti superato la soglia dei 100 milioni di dollari nel 2024, rispetto alle due del 2023 e alle sei del 2022, ovvero il top lot dell’anno, L’empire des lumières (1954) di René Magritte, venduto da Christie’s per 121,1 milioni di dollari.

Il peso dei nuovi collezionisti Generazione Z e Millennial nella ricerca Deloitte
Sale invece, +20%, il fatturato della categoria ampia dei passion asset, e per i beni da collezione diversi dalla pittura, dal design ai cimeli sportivi in asta. Con una certa diversificazione delle richieste da parte dei nuovi collezionisti che iniziano a influenzare in modo netto gli andamenti dell’offerta dei beni da collezione.
“Nel 2024 da un lato si è assistito a un rallentamento delle performance, con il secondo anno consecutivo di risultati negativi rispetto al record storico del 2022, influenzati dalle turbolenze geopolitiche […]”, ha evidenziato, infatti, Ernesto Lanzillo, Partner e Leader di Deloitte Private, “dall’altro, il mercato ha iniziato un processo di profonda trasformazione, guidata soprattutto dall’ingresso nel settore di una nuova generazione di collezionisti, più giovani e con gusti in evoluzione”.
Dai dati del report Deloitte emerge il ruolo sempre più rilevante delle generazioni Z e Millennial, a cui appartiene oltre il 30% dei nuovi acquirenti delle grandi case d’asta globali, e che mostrano una chiara preferenza per le opere d’arte contemporanea e per i beni di lusso, anche se il segmento dei Baby Boomer resta quello di riferimento per le opere già storicizzate e per la galassia blue-chip.
I dati Deloitte sui centri del mercato dell’arte e i beni più ricercati
Da un punto di vista geografico, sempre interessante per cogliere hub emergenti e vecchi e nuovi equilibri, New York e Londra restano le piazze più vivaci, insieme all’Asia, che aggiunge Corea del Sud, Taiwan e Giappone come nuovi poli culturali, mentre va consolidandosi l’influenza del Medio Oriente. Sul versante europeo, si conferma la traiettoria dominante di Parigi, anche grazie a politiche fiscali vantaggiose.
Tra le categorie tipologiche dei beni da collezione più ricercati dai collezionisti mondiali, la pittura si conferma nella parte del leone, a coprire il 70% del mercato globale, ma con una flessione di fatturato del 25,6% per un totale di poco più di 5,2 miliardi di dollari e aggiudicazioni più numerose nelle fasce inferiori di prezzo.
Cresce intanto la domanda per altri passion asset come i memorabilia sportivi, così come si difende bene la categoria dei beni antichi da collezione, con un fatturato totale di circa 675,3 milioni di dollari, in crescita del +7,5% rispetto al 2023. Tra gli oggetti più apprezzati ci sono poi quelli di design, soprattutto prototipi e serie limitate europei e italiani, con l’Arredi&Design Index che nel 2024 ha recuperato la perdita del -41,8% del 2023, segnando un complessivo +103,1%. E un fatturato complessivo in crescita del 20,5%, passando da 187,6 a circa 226,1 milioni di dollari.
Cristina Masturzo
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