Elezioni presidenziali in Francia. Le idee per la cultura dei quattro candidati
A poche ore dal voto in Francia per eleggere il successore di François Hollande, abbiamo spulciato i programmi dei quattro candidati che si giocano la vittoria. Estrapolando alcuni punti relativi alle politiche culturali…
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Francia in fibrillazione. Mancano poche ore all’appuntamento con le elezioni presidenziali, all’ombra del trauma per l’ennesimo attentato a Parigi: il terrore aleggia ancora sugli Champs Elysées, dopo gli spari di giovedì 20 aprile. Un poliziotto ucciso, due feriti, il killer freddato. E l’ISIS che rivendica. Per molti commentatori un evento che lascerà un segno: sul piano delle emozioni e delle valutazioni collettive, e dunque anche nel silenzio delle urne. A beneficiarne, naturalmente, potrebbero essere figure come quelle della Le Pen, nemica giurata dell’immigrazione musulmana e paladina di un nuovo nazionalismo di destra.
I QUATTRO CANDIDATI
Intanto il dibattito politico è acceso e occupa le pagine dell’intera stampa internazionale, mentre la girandola di comizi, interviste, ospitate mediatiche tocca i soliti vertici nevrotici. Quattro i favoriti, che di fatto si spartiscono l’elettorato. Per i sondaggi gli stacchi sono minimi. Altissima la suspense.
A pochi punti da Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front National, data per seconda con un 22% conquistato a forza di campagne sui temi della protezione sociale, della sicurezza, del terrorismo, delle frontiere, dell’identità nazionale, c’è Emmanuel Macron, con il 25%: classe ’77, giovane e brillante, ex banchiere d’affari presso Rothschild, poi ex socialista spostatosi su posizioni di centro, è stato Ministro dell’Economia, dell’Industria e del Digitale dal 2014 al 2016, ed è a capo del movimento politico En Marche!, fondato nel 2016. Un moderato che fa una sintesi (pare vincente) tra liberismo e progressismo: un po’ il Renzi di Francia.
Per il centrodestra c’è François Fillon, dato intorno al 19%, politico di lungo corso, tradizionalista, cattolico, antiabortista, contro i matrimoni gay, ma non intenzionato a modificare le leggi attuali di stampo socialista. Anche sui migranti le posizioni sono quelle tipiche repubblicane: più controlli, quote di accesso definite e una certa islamofobia ben palesata nel suo libro “Vaincre le totalitarisme islamique”. Rispetto alla Le Pen resta meno radicale.
Infine, per l’estrema gauche, c’è Jean-Luc Mélenchon, il più anziano (è del ’51) ma anche il prediletto dei giovanissimi, testa a testa con Fillon nei sondaggi. Molto attivo sui social, ferratissimo in fatto di tecnologia e comunicazione, porta avanti i temi tradizionali della sinistra pura: apertura sull’immigrazione, accoglienza per i rifugiati, lotta alle disuguaglianze sociali, scuola gratuita, laicità, riduzione orari di lavoro, ambientalismo e zero nucleare.
Fuori gioco Benoit Hamon, vincitore delle primarie per il Partito Socialista, che si attesta intorno all’8%.
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La scheda elettorale francese
GLI INVESTIMENTI PER LA CULTURA
Di cultura si parla poco in questa campagna presidenziale. E non è una novità. I temi forti sono altri, sempre e dovunque: economia, migranti, politiche sul lavoro, pubblica sicurezza.
A parlare di incremento dei fondi per la cultura è solo Mélenchon, che vorrebbe “Aumentare il budget dedicato all’arte, la cultura e la creatività, fino all’1% del PIL ogni anno”, per, tra le altre cose, “sostenere la produzione creativa, performance dal vivo, l’accesso di tutti alle pratiche culturali, il rafforzamento dell’educazione artistica nelle scuole e conservatori, l’educazione popolare e la cultura nel mondo degli affari”.
Fillon e Le Pen non fanno dichiarazioni in merito, mentre Macron promette di mantenere gli investimenti al livello attuale: “Non ritireremo un euro al bilancio del Ministero della Cultura. Manterremmo lo sforzo finanziario di Stato per la Cultura, con una corrispondente richiesta di efficienza: tutte le politiche pubbliche in favore della cultura saranno prese in considerazione”. Ma proviamo a capire, spulciando tra interviste e programmi elettorali, cosa dicono sul tema i quattro candidati al ballottaggio.
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Emmanuel Macron
EMMANUEL MACRON
Parità di genere: Le donne rappresentano più della metà degli studenti nel campo delle arti e dello spettacolo, ma sono solo il 12% dei direttori di teatro nazionali. La parità dovrebbe essere la regola, affinché più donne dirigano istituzioni culturali, incluse le più grandi.
- Presenza all’estero: L’influenza della Francia nel mondo inizia dalla sua immagine culturale e dal sostegno alla francofonia. La razionalizzazione e il rafforzamento delle istituzioni oggi disperse permetterà di valorizzare all’estero le competenze dei nostri istituti, delle nostre industrie culturali e degli attori privati.
Giovani: istituire un pass cultura 500 € per tutti i giovani di 18 anni, che permetta loro, attraverso un’applicazione, l’accesso ad attività culturali a scelta: musei, teatri, cinema, concerti, libri, musica. Sarà co-finanziato dai distributori e dalle principali piattaforme digitali, che beneficiano del dispositivo.
Spettacoli: favorire la diffusione degli spettacoli dal vivo, moltiplicando le coproduzioni.
Associazioni culturali: Creeremo un “acceleratore” delle associazioni. Esse svolgono un lavoro formidabile, ma hanno difficoltà a raggiungere il loro pubblico. Questa nuova struttura avrà il compito di implementare su tutto il territorio e in meno di cinque anni le associazioni più utili alla nostra società.
Scuola: il 100% dei bambini avrà accesso alle attività educative artistiche e culturali. Saranno incoraggiati progetti di avvio alle pratiche artistiche collettive (orchestre, cori, gruppi teatrali) o l’incontro con opere e artisti.
Biblioteche: Lo stato si farà carico delle spese supplementari legati all’apertura serale e domenicale delle biblioteche municipali. Inciteremo le università ad estendere gli orari di apertura delle loro biblioteche, a pianificare degli orari serali durante la settimana e ad estendere progressivamente l’apertura alla domenica.
Audiovisivo: Semplificare la regolamentazione in materia di pubblicità, finanziamento e diffusione, per rimuovere gli ostacoli alla crescita nella produzione e distribuzione di audiovisivi e preparare il passaggio al digitale, preservando la diversità culturale.
Tasse su opere d’arte: Sarà mantenuta l’esenzione per le opere d’arte dalla ISF (imposta sui patrimoni).
Netflix: cerare le condizioni per la nascita di un Netxflix europeo.
Erasmus: lanciare un Erasmus dei professionisti della cultura, per favorire la circolazione degli artisti, dei curatori, dei conservatori.
Industrie creative: investire nelle industrie creative e culturali creando un fondo dedicato di 200 milioni di euro.
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Jean-Luc Mèlenchon
JEAN-LUC MÉLENCHON
Cariche: Far eleggere i presidenti di France Télévisions e Radio France dal Parlamento (attualmente sono eletti dal Consiglio Superiore dell’Audiovisivo).
Audiovisivo: creare un “Consiglio nazionale dei media” al posto dell’attuale Consiglio Superiore dell’Audiovisivo, per farne un contro-potere cittadino che garantisca pluralismo delle opinioni e qualità di tutti i media.
Precari: Sostenere il regime speciale per gli “intermittenti” dello spettacolo, sulla base dell’accordo siglato il 28 aprile 2016 (Ndr. successivo a una accesa protesta della categoria), ed estenderlo a tutti i precari dell’arte.
Fondi alla stampa: riservare i fondi pubblici alla stampa ai media d’informazione e mutualizzare gli strumenti di produzione (stampa, server, distribuzione, etc.)
Media: adottare una legge contro la concentrazione dei media, proteggendo il settore dagli interessi finanziari, favorendo la trasformazione dei media in cooperative e attribuendo delle frequenze ai media locali e associativi.
Indipendenza: Proteggere le fonti e l’indipendenza delle redazioni dal controllo dei poteri economici e politici.
Mediterraneo: Creare una catena di canali tv del Mediterraneo, che trasmetta in diverse lingue e sia distribuita su entrambe le sponde del Mediterraneo e su internet, sul modello del canale franco-tedesco Arte.
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Marine Le Pen
MARINE LE PEN
Patrimonio: arrestare la vendita di palazzi ed edifici nazionali.
Associazioni: garantire il rispetto della libertà di associazione, nei limiti richiesti per l’ordine pubblico, e sostenere le piccole strutture culturali associative, sportive, umanitarie, sociali, educative, che animano la vita dei nostri territori.
Conservazione: Istituire una legge di pianificazione del patrimonio per consentire una migliore sostegno al mantenimento e alla conservazione, con aumento del budget del 25%.
Formazione: Lanciare un grande piano nazionale per la creazione di filiere (licei, università) dei mestieri dell’arte e impiantare una rete di vivai di artisti su tutto il territorio. Restaurare una vera educazione musicale nelle scuole.
Mecanatismo:sviluppare il mecenatismo popolare, attraverso la creazione di una piattaforma digitale dedicata.
Patriottismo: Rafforzare l’unità della Nazione con una promozione del “roman national”.
Audiovisivo: Riformare il Consiglio Superiore dell’Audiovisivo (CSA), con la creazione di tre collegi: uno composto da rappresentanti dello Stato, il secondo da professionisti, il terzo da rappresentanti della società civile (associazioni dei consumatori, dei telespettatori, etc.)
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François Fillon
FRANÇOIS FILLON
Spettacoli: Applicare il principio di un numero minimo di rappresentazioni a tutti gli spettacoli sovvenzionati.
Patrimonio: Espandere le missioni della “Fondation du patrimoine” per federarne tutti gli attori. Rafforzare i suoi mezzi per il rimborso della metà delle entrate dalla pubblicità sui teloni dei monumenti storici.
Media: ottimizzare l’offerta pubblica dell’audiovisivo, promuovendo fin da subito una riflessione sull’evoluzione degli usi e sull’adeguamento dell’offerta di servizi ai nuovi mezzi di distribuzione, connessa alla rivoluzione digitale: app, replay, download via computer, tablet, cellulari, console…
Credito d’imposta: Ottimizzare le competenze di cui dispone la Francia in termini di effetti speciali e animazioni, regolando il credito d’imposta per attrarre le produzioni di film stranieri in Francia, come parte di un esperimento in 3 anni.
Industria dell’immagine: Rendere la Francia campione dell’industria dell’immagine, offrendo, al più alto livello europeo, iniziative in favore dell’audiovisivo del futuro, del digitale e delle nuove tecnologie.
Arte pubblica: incitare i Fondi regionali per l’arte contemporanea (i Frac) a esporre maggiormente le loro 20.000 opere nei luoghi pubblici e a operare con una maggiore trasparenza nel quadro delle nuove acquisizioni.
Conservazione: Destinare 2 miliardi di euro in 5 anni, pari a 400 milioni all’anno, per porre fine al deterioramento dei monumenti e delle opere d’arte, in luogo dei € 328 milioni spesi nel 2015 e dei € 326 milioni spesi in il 2016.
Diritto d’autore: Rafforzare l’HADOPI (Alta Autorità per la Diffusione delle Opere e la Protezione dei diritti su Internet), nella lotta alla contraffazione commerciale delle opere musicali, letterarie e audiovisive, con una riflessione più ampia sul diritto individuale nell’era del digitale.
Orari: Estendere le ore d’apertura delle istituzioni culturali, con le risorse necessarie, sviluppando il volontariato, che è elemento essenziale per le attività culturali nelle zone rurali, e attingendo dalle risorse messe a disposizione dai giovani che hanno optato per il servizio civile culturale.
Europa: lancio con la Germania di un Museo della cultura europea a Strasburgo, un luogo che riunisca, in una presentazione regolarmente rinnovata, opere d’arte dei maggiori musei europei, a dimostrazione della ricchezza artistica e della diversità Europa, nonché della forza dei suoi artisti.
– Helga Marsala
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