Nominata Françoise Nyssen. Il Ministro della Cultura di Macron piace all’intellighenzia francese

Pezzo grosso dell’editoria francese, donna colta e determinata, la nuova ministra della Cultura ha un gran bel curriculum e non viene dalla militanza politica. Primo incarico istituzionale e una grande sfida davanti. Bel colpo per il giovane Presidente Macron.

La Francia dell’era Macron ha adesso la sua squadra di governo. Il neo eletto Presidente, il più giovane nella storia della Repubblica francese, ha reso noti i nomi dei ministri a dieci giorni dal voto. E il suo profilo di laico, progressista, europeista, liberale e moderato, sostenuto al ballottaggio anche dall’ex sfidante Fillon (che lo ha preferito all’estremista Le Pen), si concretizza tutto nella formula che fa tanto indignare la sinistra radicale di Mélenchon: larghe intese. Alla guida c’è infatti il Premier Edouard Philippe, figura di spicco della destra repubblicana, mentre i dicasteri di peso sono equamente distribuiti à gauche e à droite: i socialisti Gérard Collomb e Jean-Yves Le Drian per gli Interni e gli Esteri, l’ex ministro di Sarkozy Bruno Le Maire e il dirigente 34enne repubblicano Gérald Darmanin per l’Economia e i Conti Pubblici. Alcune caselle sono state naturalmente riservate a fidati compagni di viaggio di En marche!, come l’eurodeputata Sylvie Goulard, che va alla Difesa, o come Richard Ferrand, ex socialista e segretario del partito di Macron, che ottiene la Coesione dei territori.

Emmanuel Macron

Emmanuel Macron

BELLA MOSSA ALLA CULTURA. NOMINATA UNA GRANDE DAME DELL’EDITORIA

Le figure più interessanti sono però quelle che arrivano dalla società civile: il popolare giornalista e attivista ecologista Nicolas Hulot, 62 anni, all’Ambiente, e l’editrice franco-belga di 66 anni Françoise Nyssen, per la Cultura. Una scelta, quest’ultima, che pare aver convinto i professionisti del settore: Nyssen, ricercatrice in biologia molecolare, passata dalla scienza all’editoria, è una donna assai stimata per la serietà, la concretezza e la qualità del suo lavoro. “Energica, determinata, semplice e diretta”: così la descrive Le Figaro. E tra il sorriso schietto, i modi affabili, lo stile casual e soprattutto gli obiettivi conquistati durante la sua lunga carriera, il ritratto ci azzecca.
Il neo ministro – al suo primo incarico istituzionale – è a capo di un impero editoriale, la casa editrice Actes Sud, fondata dal padre Hubert Nyssen negli anni Settanta come raffinata realtà di nicchia. Oggi un gruppo imponente e autorevole, con i suoi 85 milioni di fatturato registrati nel 2015. Tanti i titoli di rilievo pubblicati nel corso degli anni, tra bestseller e opere di grandi autori stranieri, premi nobel inclusi, senza dimenticare il lunghissimo elenco di saggi, cataloghi, monografie e riviste in tema di arti visive, cinema, fotografia, teatro.

Cinema Actes Sud, Arles

Cinema Actes Sud, Arles

ACTES SUD. NON SOLO UNA CASA EDITRICE

Françoise Nyssen è una che, a sentire i pareri random, l’arte la conosce e la frequenta davvero. Basti pensare che la sua casa editrice, con diversi uffici a Parigi ma con l’originaria base operativa rimasta ad Arles, ha trovato il suo completamento in un piccolo network di spazi e attività: l’associazione culturale du Mèjan, fondata nel 1984 da Jean-Paul Capitani e dalla stessa Françoise, che organizza eventi di primo piano, tra cui il Festival del Jazz di Arles, Les Matinées et Soirées musicales d’Arles, il festival di musica sacra e una serie di mostre presso la Cappella di Saint-Martin du Méjan; la biblioteca, grande 300 metri quadri, con un fondo di 40mila titoli consultabili, un’importante raccolta di dischi e un fitto programma di incontri, letture e piccole esposizioni; e infine, ancora nella nota cittadina che accolse van Gogh, un cinema d’essai, fondato nel 1982 e dopo varie traversie rilevato (e ribattezzato) proprio da Actes Sud nel 2014.
Emmanuel Macron – una laurea in filosofia, un diploma in pianoforte e un periodo di formazione con il filosofo protestante Paul Ricoeur, di cui fu assistente per la redazione di “La Mémoire, l’Histoire, l’Oubli” – si gioca dunque bene la carta della cultura. Sospendendo in questo caso il fine lavoro da equilibrista politico e buttandosi sui contenuti, con una bella figura indipendente e soprattutto competente. A lei toccherà misurarsi con un settore complesso, capace di muovere non poco il sentiment dell’opinione pubblica, a partire da quel programma elettorale che già da subito metteva sul tavolo un po’ di questioni interessanti.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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