“Io sono cultura”. Fondazione Symbola presenta il suo 7mo rapporto. Con ritrovato ottimismo
Roma al primo posto nella classifica delle città che producono valore aggiunto, strappa la palma di reginetta a Milano. 10 miliardi di euro in più prodotti dal settore rispetto al 2016. Ecco i dati del rapporto.
Torna, con ritrovato ottimismo, il rapporto 2017 Io sono Cultura, elaborato, come di consueto, da Fondazione Symbola e da Unioncamere. Stando ai dati divulgati a Roma, alla presenza del Ministro Franceschini, il sistema produttivo culturale e creativo si conferma tra i più vivaci di Italia. Produce infatti 89,9 miliardi di valore aggiunto (10 di più rispetto al 2016) e attiva altri settori dell’economia, arrivando a muovere complessivamente il 16,7 % del valore aggiunto nazionale (stimato in 250 miliardi di euro).
Un +10 che fa pensare ad un ulteriore passo in avanti rispetto ad un anno, il 2016, in cui la “nuttata” non era ancora passata. E adesso? Il futuro è imperscrutabile, ma i dati occupazionali fanno ben pensare, con 1,5 milioni di persone che lavorano nel settore culturale e creativo (22 mila in più rispetto al 2015).
“Cultura e creatività sono la chiave di volta in tutti i settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia”, ha commentato Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. “Un’infrastruttura necessaria anche per affrontare le sfide che abbiamo davanti: uno sviluppo a misura d’uomo, le migrazioni, la lotta al terrorismo, i mutamenti climatici. L’intelligenza umana è infatti la fonte di energia più rinnovabile e meno inquinante che c’è. Se l’Italia produce valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza aiuta il futuro”.
TURISMO, RICOSTRUZIONE, ART BONUS
La settima edizione del rapporto, nato nel 2010, viene presentata grazie ad una rete di partner di tutto rispetto. Tra questi, la sempre più attiva Fondazione Fitzcarraldo di Torino, che recentemente aveva fatto parlare di sé per la collaborazione con THE ARTS+, l’appuntamento fieristico annuale dedicato alle industrie culturali creative di Francoforte. Nella analisi che il network ha sviluppato, viene studiata anche la ricchezza indiretta che la cultura produce, andando ad aiutare in maniera incisiva il comparto turistico: il 37,9 % dell’indotto è infatti dovuto alla spesa culturale. Naturalmente si è parlato anche di Art Bonus, il credito d’imposta introdotto nel 2014, grazie al quale sono nati 5.300 nuovi mecenati, per donazioni di circa 123 milioni di euro.
I SETTORI TRAINANTI
I settori trainanti sono le Performing arts e arti visive che generano 7,2 miliardi di euro di ricchezza e 129mila posti di lavoro. Inoltre, la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico-artistico con quasi 3 miliardi di euro di valore aggiunto e oltre 53mila occupati. Il periodo segna un nuovo scarto rispetto al quinquennio precedente per i bilanci positivi dei settori, già precedentemente in via di sviluppo. In testa il design, seguito dai videogame e le produzioni creative-driven. Tra il 2011 e il 2016 coloro che operano nel sistema produttivo culturale sono aumentati dal 33 al 41%. Decrescono invece le imprese che da 450.000 mappate nel 2016 diventano 413.000 quest’anno.
ROMA CAPUT MUNDI
Ne è emersa anche una sorprendente mappa geografica che mette al primo posto Roma per incidenza del valore aggiunto del sistema produttivo culturale e creativo sul totale dell’economia (10%) che soffia la palma di reginetta a Milano, al secondo posto con il 9,9%. Torino resta terza, seguita da Siena che supera Firenze, e Arezzo. Il Centro e il Nord Italia rimangono protagonisti. Al Centro, cultura e creatività producono il 7,4% del valore aggiunto. Seguono, da vicino, il Nord-Ovest (6,8%) e il Nord-Est, la cui incidenza si attesta al 5,5%. Il Sud resta al 4,1 %. A livello regionale, il Lazio si colloca primo (8,9%) seguito dalla Lombardia (7,2%). Dopo la Valle d’Aosta, troviamo il Piemonte (6,7%) e le Marche (6,0%).
–Santa Nastro
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