La Fondazione Merloni insieme al Censis per ripensare le Aree Interne dell’Italia post terremoto

Una tre giorni dedicata alla ricostruzione dei danni provocati dal sisma del 2016 che ha devastato l’Italia centrale coordinata dalla Fondazione Merloni che ha richiamato nelle Marche politici e personalità di spicco del mondo della cultura.

Dal 20 al 22 luglio 2017, alla presenza di Francesco Merloni e Enrico Letta, rispettivamente Presidente della Fondazione e Presidente del Comitato Scientifico, e di Irina Bokova, Direttore Generale UNESCO, si è tenuto fra i comuni di Portonovo, Fabriano e San Ginesio, nelle Marche, l’appuntamento annuale della Fondazione Merloni per confrontarsi sulla ricostruzione dopo il sisma e la valorizzazione del territorio. Si è discusso dello sviluppo dei territori devastati dal sisma dell’agosto 2016, presentando una serie di progetti strutturali e culturali, anche nell’ambito dell’UNESCO.

PRIMI PASSI DI RICOSTRUZIONE

A quasi un anno dal sisma che colpì l’Italia Centrale, nel corso della tre giorni si discute di sicurezza del territorio, e dei risultati dell’analisi del Censis sul progetto “Rinasco – Sviluppo a medio termine delle aree interne dell’Appennino”, che dovrebbe portare alla realizzazione di concreti progetti di ricostruzione. Al momento, di concreto c’è la realizzazione di un punto di primo soccorso a San Ginesio, uno dei comuni più colpiti dal sisma, e la realizzazione, nella medesima area, di una mappatura delle criticità del territorio, da parte di e-distribuzione, società del gruppo ENEL, in collaborazione con Ericsson.
In un’ottica più ampia, le Aree Interne italiane sono oggetto di un ampio studio da parte del Governo, nell’ottica di cercare strategie per evitarne lo spopolamento e la marginalizzazione. Sul numero 38 del magazine, l’ampio e documentato reportage di Valentina Silvestrini che illustra il lavoro sin qui svolto da Nord a Sud, le esperienze già attive, e i progetti che saranno realizzati nei prossimi anni. Per rimettere al centro dell’agenda una parte d’Italia importante da un punto di vista culturale e paesaggistico.

UN OSSERVATORIO PERMANENTE

San Ginesio è stata la città prescelta ove sperimentare la nuova agenda urbana per la rigenerazione creativa dopo gli eventi sismici del 2016. Gli interventi proposti si riferiscono agli obiettivi di HABITAT III e dell’agenda 2030 UCR per lo sviluppo sostenibile delle città. Allo studio, una serie di progetti per la formazione di nuove professionalità digitali e manifatturiere (Censis le ha raggruppate in cluster battezzati “tribù”), per un Osservatorio permanente per captare e far emergere istanze, esigenze e progetti della comunità locale, consentendo una soluzione adeguata e tempestiva dei problemi e per servizi innovativi e ad alta specializzazione tecnologica (ICT) legati alle reti e alle infrastrutture per una nuova dotazione sociale.

IL CICLO DI CONFERENZE

Si sono tenuti anche incontri e convegni su tematiche globali: il 20 luglio, il convegno Destino dell’Europa cui hanno preso parte Romano Prodi, Enrico Letta, Ferruccio de Bortoli e Daniel Gros. E ancora, venerdì 21, l’intervento, coordinato da Romano Prodi, dal titolo Riflessioni sulla presidenza di Donald Trump e i suoi effetti sulle dinamiche del mercato globale.
Inoltre, la mattina del 21 luglio, il ministro dei beni culturali Franceschini, ha accompagnato in visita a Fabriano il direttore generale dell’UNESCO Irina Bokova, la quale, sabato 22, sarà a San Ginesio accompagnata dal premier Gentiloni, nell’ambito della presentazione dei due progetti di cui sopra.

IL PROGETTO CITTÀ CREATIVE E IL GEMELLAGGIO CON L’ERMITAGE

Nel 2013, Fabriano è stata nominata Città Creativa UNESCO e nel 2019 ospiterà il tredicesimo meeting annuale delle Città Creative dal tema “Creatività e Sostenibilità”. Già in passato altre città italiane erano state insignite del titolo:  dell’UNESCO Torino per il design, Roma per il cinema, Bologna per la musica, Parma per l’enogastronomia. Fabriano è stata aggiunta per l’artigianato e le tradizioni popolari. La Fondazione Merloni è soggetto delegato per l’organizzazione di tutte le attività relative a Fabriano Città Creativa UNESCO.
Nel 2018, il Museo dell’Ermitage presterà alla città di Fabriano la celebre scultura di Antonio Canova Amore e Psiche, che sarà esposta a fianco di una sua copia in legno ritrovata a San Ginesio e scampata al terremoto. Nell’occasione di questo ideale gemellaggio, la Fondazione Merloni ha commissionato all’artista Rossella Vasta, un’opera che racconta questo confronto, dal titolo Omphalos-Terrae Motus. Si tratta di un’installazione ispirata all’antica pietra oracolare nel tempio di Apollo a Delfi, e composta dai piatti-scultura di Table of Silence e dalla scultura lignea Amore e Psiche (copia dal Canova). Quest’ultima, rimasta intatta dopo il terremoto, simboleggia in un attraversamento poetico l’Omphalos, ovvero la celebre pietra “ombelico del mondo” e con essa la persistenza e la permanenza dei valori immutabili della terra. Nelle parole di Francesca Merloni membro del consiglio della Fondazione “l’opera diventa simbolo di speranza e di nuovo inizio con una forza dirompente e un significato potente: abbiamo infatti trovato intatta sotto le macerie proprio una rappresentazione di Amore. Così, attraverso la narrazione dell’Omphalos, la lettura che possiamo darne è che se l’Amore è salvo, tutto il mondo è protetto e, viceversa, è veramente l’Amore che salva il mondo”.

Niccolò Lucarelli

www.fondazione-merloni.it

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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