Firenze: il biglietto per l’Opera del Duomo aumenta di 3 euro per incentivare turismo di qualità
Dal prossimo marzo cambierà il piano tariffario per accedere al complesso monumentale di Piazza Duomo a Firenze. Il biglietto passerà da 15 a 18 euro, ma sarà valido per 3 giorni. “Vogliamo incoraggiare il turismo a media e lunga permanenza rispetto a quello mordi e fuggi”, ha dichiarato il presidente dell’Opera del Duomo. Scelta che, però, lascia insoddisfatti gli operatori turistici...
Sembra proprio che quello di rivedere i costi e le norme di accesso del pubblico stia diventando una prassi sempre più frequente tra i musei e i siti monumentali più noti e visitati di tutto il mondo. Solo pochi giorni fa, vi parlavamo della nuova e “rivoluzionaria” policy che verrà adottata dal Met di New York: dopo 50 anni, infatti, il museo statunitense ha deciso di abbandonare la storica formula del “pay-as-you-wish” a favore del pagamento di un biglietto pari a 25 dollari per tutti i visitatori non residenti a New York. Decisione, questa, mossa da ragioni squisitamente economiche, a cui però vanno accostate anche spiegazioni di natura più ampia, legate a precisi programmi di management culturale. Ed è proprio questa seconda motivazione – ovvero incentivare il turismo di “qualità” a discapito di quello di “quantità” – ad aver spinto l’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze ad aumentare di tre euro il costo del biglietto di ingresso per la Cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto, la Cripta di Santa Reparata, il Battistero e il Museo dell’Opera del Duomo.
IL NUOVO PIANO TARIFFARIO E LA NUOVA POLITICA CULTURALE
Dal prossimo 1 marzo, al biglietto unico che garantisce l’accesso all’intero complesso monumentale di Piazza Duomo verrà applicata una revisione del prezzo, con il passaggio della tariffa intera da 15 a 18 euro. Contestualmente, però, la validità temporale del biglietto verrà estesa dalle attuali 48 a 72 ore dal momento del primo accesso a uno dei monumenti, e a 30 giorni – rispetto ai 6 in atto – dalla data selezionata durante la procedura d’acquisto. “Vogliamo incoraggiare il turismo a media e lunga permanenza rispetto a quello mordi e fuggi”, ha dichiarato il presidente dell’Opera del Duomo Luca Bagnoli, che inoltre così commenta la decisione – anche questa ufficializzata negli ultimi giorni – di rendere gratuito ai fiorentini e a tutti i residenti nella provincia di Firenze l’ingresso al Battistero: “restituire ai fiorentini i loro luoghi di culto, con il Battistero gratuito come la Cattedrale – che lo è anche per i turisti –, era uno degli obiettivi del nuovo CdA dell’Opera”, continua Bagnoli. “Ma c’è anche la necessità di spingere, in un momento di grande affluenza del turismo a Firenze, per quello di qualità: meno turisti mordi e fuggi, più visitatori che scelgano Firenze sapendo di avere più opportunità. Da qui l’idea che il biglietto per i nostri monumenti possa essere utilizzato nell’arco di tre giorni che consentiranno, a chi lo vorrà, di avere un tempo più lungo per visitare ciò che desidera”. Il biglietto unico per i monumenti dell’Opera è in vigore dal 2013. Da allora, spiega l’Opera, le visite ai singoli monumenti sono aumentate, soprattutto a quelli ritenuti “minori’”. La Cupola è passata dai 519mila visitatori del 2010 ai 710mila del 2016, il Campanile ha raddoppiato, da 333mila a 730mila, la Cripta di S. Reparata da 84mila visitatori è passata a quasi 500mila, il Battistero da 300mila a oltre 800mila.
MANAGEMENT A LUNGO TERMINE VS OPERATORI TURISTICI
Una politica, quella adottata dal CdA dell’Opera, che proprio l’estate scorsa ha trovato un antesignano in Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, fautore di quella che è stata chiamata la “nuova filosofia tariffaria” che sarà applicata al museo a partire dal prossimo marzo: in breve, tariffe differenziate a seconda del periodo della visita e maggiorate in alta stagione, agevolazioni per i cultori dell’arte, i mattinieri e gli affezionati al museo. Una precisa forma di management, dunque, più attenta ai risultati a lungo termine rispetto a quelli a breve termine che però, come già accaduto per il Met di New York, ha sollevato polemiche proprio da parte degli addetti ai lavori. Stando a quanto sostenuto dall’Associazione Agenzie di Viaggio e Turismo Fiavet Toscana, questo tipo di provvedimento – nato per contrastare il turismo “mordi e fuggi” – recherà risultati totalmente opposti rispetto agli obiettivi iniziali, se non si stabilisce un dialogo con chi lavora nel settore turistico: “si parla di voler scoraggiare il turismo ‘mordi e fuggi’, battaglia che trova tutti d’accordo. Ma c’è qualcuno che pensa di raggiungere lo scopo saltando qualsiasi rapporto con la filiera (internazionale) del turismo organizzato, che invece non improvvisa cambiamenti che entrano in vigore un mese dopo, ma pianifica e programma in anticipo”, ha dichiarato Fievet Toscana. “Questo aumento andava annunciato a luglio scorso, oppure avrebbe dovuto entrare in vigore a gennaio 2019; i promoter/organizzatori turistici, infatti, come possono recepire positivamente un cambio di rotta tanto repentino?”.
– Desirée Maida
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