Alberto Bonisoli è il nuovo Ministro dei Beni Culturali. Succede a Dario Franceschini
Dopo 88 giorni di stallo istituzionale, trovato un accordo per la formazione di un governo politico targato M5S-Lega. Come raccontato tre mesi fa da Artribune, nessuna sorpresa sul nome del futuro Ministro dei Beni Culturali che si conferma quello indicato dal Movimento 5 Stelle in campagna elettorale: è Alberto Bonisoli, Direttore ad interim della NABA di Milano.
Alla fine la svolta decisiva nelle consultazioni per la formazione del governo è arrivata alla vigilia del 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, dopo ben 88 giorni di crisi istituzionale. Una dichiarazione congiunta di Luigi Di Maio e Matteo Salvini annuncia che “ci sono le condizioni per un governo politico“. Manca solo il conferimento dell’incarico al nuovo premier Giuseppe Conte da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che avviene poi in modalità lampo in attesa dell’imminente giuramento. E con la decisione dei nomi dei ministeri, si delinea il nuovo governo M5S-Lega. Come anticipato tre mesi fa da Artribune, nessuna sorpresa rispetto alle previsioni per quanto riguarda il Ministro dei Beni Culturalie del Turismo: sarà Alberto Bonisoli, Direttore ad interim della NABA, la celebre Accademia di Belle Arti privata di Milano,a prendere il posto di Dario Franceschini.
IL NUOVO MINISTRO
Un tecnico, dunque, a cui spetterà l’arduo compito di non far rimpiangere Franceschini, tra i ministri più apprezzati dei governi Renzi-Gentiloni. Come raccontato da Helga Marsala alcuni mesi fa, in un lungo articolo in cui tracciava un ritratto di Bonisoli, indicato in campagna elettorale da Di Maio come Ministro dei Beni Culturali e del Turismo in un eventuale governo targato Movimento 5 Stelle, il profilo del nuovo incaricato è sicuramente interessante. Classe 1961, mantovano, esperto nel settore dell’alta formazione e del design, sviluppatore di progetti internazionali, Bonisoli arriva dal mondo del contemporaneo, della ricerca, del management e della progettazione. Tra tanti curriculum scialbi o gonfiati (non ultimo quello del Primo Ministro!), Bonisoli pare essere una figura competente e i numeri parlano per lui. Proveniente da Laureate International Universities, network americano per l’istruzione, che acquisì NABA e Domus Academy nel 2010 mantenendo la proprietà fino al 2017, è stato nominato direttore di Naba nel 2012. Oltre a dirigere la NABA ha già collaborato col Ministero dell’Istruzione (e non ci sono dubbi che durante il sul mandato parecchie saranno le interazioni col ministro Marco Bussetti, nominato appunto all’Istruzione e Università) nelle vesti di Senior Consultant, e dal 2013 guida la Piattaforma Sistema Formativo Moda, associazione nata per promuovere e rafforzare il sistema italiano di formazione moda, in un’ottica fortemente internazionale. È stato, inoltre, docente di Innovation Management all’università Bocconi di Milano e ha collaborato come consulente di istituzioni pubbliche, nazionali e dell’Unione Europea.
UNA POSSIBILE CONTINUITÀ
La figura di Bonisoli come ministro potrebbe collocarsi in una linea di parziale continuità con Dario Franceschini? Difficile fare previsioni, ma non è escluso se si pensa a misure come l’Art Bonus, alla riforma dei musei, alla spinta verso l’internazionalizzazione. Ma è ancora presto per capire quale sarà la linea operativa del nuovo ministro. Le uniche linee programmatiche sono quelle, quasi umilianti per come sono state scritte a tirar via, piene di banalità e di concetti superati, del Contratto di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. In quelle pagine, che saranno l’infrastruttura tecnico-politica sulla quale si muoverà l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, c’erano solo sciocchezze e superficialità. Non resta che sperare che Bonisoli sappia interpretare in maniera estensiva quel mandato.
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