Bloccato dal Ministro Bonisoli il progetto di ampliamento di Palazzo dei Diamanti
Arriva nelle ultime ore utili, dopo 2 anni di silenzio, il parere negativo del Ministero sull’opera di allargamento di Palazzo dei Diamanti che tanto ha infiammato le polemiche nelle ultime settimane. Un indizio ulteriore, semmai ce ne fosse bisogno, dell’abisso di ridicolo e pericolo in cui sta scivolando inconsapevolmente l’Italia.
Aveva chiesto a gran voce un incontro con il Ministro Alberto Bonisoli il sindaco di Ferrara travolto dalla insensata bufera mediatica del caso Palazzo dei Diamanti di cui tanto abbiamo parlato negli ultimi giorni. E alla fine l’incontro è arrivato. I contenuti però non sono stati rassicuranti, anzi! Il Ministro ha spiegato a Tiziano Tagliani che stava per inviargli, per mezzo del suo Direttore Generale Gino Famiglietti, un parere negativo alla realizzazione del contestato padiglione nei prati circostanti Palazzo dei Diamanti. Una storia locale, sì, ma una storia davvero emblematica che dice moltissimo su cosa sta diventando l’Italia, una storia da mettere insieme al nuovo Viadotto sul Polcevera progettato in maniera ‘rassicurante’ da Renzo Piano o alla centrale unica di progettazione per gli edifici pubblici che l’esecutivo sta progettando in modo che in tutta Italia vi siano. Questa volta, per aizzare populismi e parlare esclusivamente alla pancia e all’ignoranza delle persone, non si è mancato di strumentalizzare il patrimonio artistico, l’architettura contemporanea, la creatività, il tema straordinario del rapporto tra il moderno e l’antico. A quanto pare tutto finito in vacca. Appena uscito dalla riunione, il Sindaco di Ferrara ci ha raccontato tutto in questa intervista a caldo.
Sindaco alla fine è riuscito ad incontrare finalmente il Ministro. Bonisoli non si è limitato a incontrare Sgarbi e basta…
Si, ce l’abbiamo fatta. Anzi, a quanto pare Sgarbi neppure lo aveva incontrato il Ministro nonostante quello che si fosse affermato…
Come è andato l’incontro?
Incontro istituzionale. Il ministro ha ascoltato la mia relazione sul progetto, ha capito che c’era una necessità assoluta di nuovi spazi e di rinnovare alcuni percorsi del museo ma poi mi ha anticipato che per mezzo di Gino Famiglietti, Direttore Generale, il progetto avrà un parere di fatto ostativo…
Mi sta dicendo che il Ministero ha avocato a se la procedura che era in capo alla Soprintendenza?
No. Il procedimento è rimasto dove era. Semplicemente il Direttore Generale Famiglietti ha inviato oggi, subito dopo il nostro incontro col Ministro, un atto di indirizzo alla Soprintendenza di Bologna che sostanzialmente ci impedisce di andare avanti con quel progetto, probabilmente ci chiederà modifiche, anche radicali, sebbene solo sulla parte nuova e non su tutto il resto dei lavori da realizzare all’interno.
Scusi sindaco ma il silenzio assenso da parte della Soprintendenza non scadeva domani venerdì 18 gennaio 2019?
Esatto.
Ho capito bene? Dopo 2 anni di procedimento silente il ministero si muove a 24 ore dalla scadenza del silenzio assenso?
Esattamente. Sarà surreale ma è così. Sono stato io il primo a far presente al Ministero che è una cosa surreale.
Mi pare una roba amministrativamente forsennata, altro che surreale. Lei mi sembra troppo calmo. Ad ogni modo andiamo avanti… il ministro cosa ha detto?
Il ministro ha fatto intendere che loro sono più “conservativi” rispetto al Governo precedente. Quel che ho capito è che questa memoria inviata a Bologna è specifica per questo procedimento ma che in realtà daranno delle linee di indirizzo a tutte le Soprintendenze in questo senso: diminuiranno il margine decisionale di indipendenza e richiameranno tutti ad un maggiore rigore su casi tipo questo.
Insomma sempre meno progetti contemporanei, sempre meno rischi, sempre meno sfide. E tutto controllato da Roma con sempre meno discrezionalità da parte dei Soprintendenti locali. E con una disponibilità enorme a cambiare idea in presenza di azioni di stampo populista… Ma è andato al Ministero dei Beni Culturali o al Min Cul Pop?
Se lei mi sta chiedendo se questo è fascismo io non le posso assolutamente rispondere. Io faccio il sindaco di Ferrara.
È abbastanza evidente, visti i tempi, che il Ministero è stato influenzato dalla campagna di stampa e dalla campagna politica in atto.
Il Ministro mi ha detto e ridetto che non è così. Che il Ministero non si fa influenzare da agenti esterni.
Ma scusi, se il Ministero non si fa influenzare e se c’erano così gravi questioni per muoversi così d’urgenza perché si sono mossi solo adesso? Non è comprensibile…
Mi sembra abbastanza anomalo, non lineare. Anche secondo me la ragione non può essere altro che da collocare dentro la campagna mediatica e politica nata in queste ultime settimane purtroppo. Ed è un brutto precedente.
Lei ha avuto impressione che il Ministro si sia studiato il progetto?
Mi auguro che l’abbia studiato Famiglietti (che però non era all’incontro), ma il Ministro non credo l’abbia mai letto e non credo neppure che necessariamente debba farlo francamente. Ad ogni modo ci vuole davvero poco a capire di cosa stiamo parlando: un padiglione reversibile, che tra 10 o 20 anni si può smontare in qualsiasi momento, che non ha nulla a che fare col palazzo perché è addirittura oltre ad un confine naturale del palazzo stesso; il padiglione si trova in un giardino, non in un parco storico, ma in un prato e soprattutto sostituisce una passerella orribile con tende di plastica oggi usata per far spostare i visitatori da un’ala all’altra. Abbiamo anche manifestato tutta la nostra disponibilità a discutere sul progetto, ma non c’è stato margine su questo.
Non avete valutato alternative a questo progetto negli anni, per evitare di “edificare dove non è mai stato edificato” come in un ennesimo surreale comunicato dice Italia Nostra?
Onestamente sì, pensavamo di spostare determinati servizi in un piano del museo spostando al Castello la Pinacoteca, ma l’allora ministro Franceschini ci rispose picche e io dovetti ingoiare il boccone amaro. E sa cosa mi ha proposto il Ministro Bonisoli quest’oggi?
Mi dica…
Mi ha chiesto perché non abbiamo pensato di mettere proprio in quelle sale i servizi che vogliamo collocare nel nuovo padiglione dei Labics. Si rende conto? Il Ministero mi ha proposto di fare una cosa che lo stesso Ministero qualche anno fa mi aveva intimato di non fare…
Interessante, un Bonisoli “concentrato”, quasi stile-Toninelli. Cosa ha risposto al sempre più geniale inquilino del Collegio Romano?
Ho risposto che per quella procedura avevo ricevuto già un NO dalla sua stessa istituzione e che onestamente quel diniego, pur non condividendolo affatto, mi sembrava molto più sensato del diniego che loro mi davano oggi. Per fare quel trasloco di opere e pale, infatti, erano necessarie delle significative demolizioni al Castello.
Scusi sindaco Tagliani, ma perché non avete chiesto alla Soprintendenza un parere su questa operazione prima di andare avanti col concorso e l’assegnazione e i finanziamenti?
Ma la Soprintendenza ha partecipato a tutto il processo. Ha scritto con noi il bando, ha partecipato con noi all’assegnazione, un rappresentante della soprintendenza era addirittura in giuria e poi abbiamo fatto dei momenti pubblici, abbiamo presentato i vincitori, abbiamo organizzato in Università un convegno con la Soprintendenza presente. Abbiamo collaborato su tutta la linea. La nostra richiesta di parere risale ad Agosto 2018 pensi. Se dovevano dire di no di loro sponte di certo non avrebbero atteso le ultimissime ore utili.
Insomma lei domani riceverà in Comune dalla Soprintendenza di Bologna una PEC che le dice che non può realizzare un progetto che la stessa Soprintendenza di Bologna ha di fatto collaborato con il Comune a realizzare?
Questa è la cosa più grave di tutta la storia…
La Soprintendenza ridotta a passacarte degli umori di quello che succede a Roma, a sconta di come tira il vento delle campagne mediatiche e delle raccolte di firme?
In spregio, tra l’altro, a tutto il diritto amministrativo. Sa cosa significa questo? Che in Italia non è possibile fare più niente. Abbiamo lavorato su queste procedure complicatissime, internazionali, delicate. Per un comune di medie dimensioni è complesso e dispendioso. Tutto lavoro buttato. Quale altro comune si imbarcherà in processi impegnativi come questo pensando che dopo due anni si sveglia…
…si sveglia uno “Sgarbi qualunque” e fa saltare tutto?
Ecco! A parte gli scherzi, questo non è il diritto amministrativo che io conosco e che io ho studiato. A questo punto negli enti locali mettiamoci delle persone che si occupano solo di campagne mediatiche, non degli amministratori. I sindaci possono andare tutti a quel paese se questa è la nuova partita da giocare. Non si può far saltare un procedimento amministrativo in questa maniera.
Sgarbi giura che lo fa col cuore e non perché deve candidarsi a sindaco di Ferrara in primavera…
Mah lui dice tutto e il contrario di tutto. È pieno di rassegna stampa riguardante il fatto che si candiderà. Comunque noi questo procedimento lo abbiamo iniziato una vita fa, se lui ha iniziato questa campagna nelle ultimissime settimane i motivi sono due: o sta facendo campagna elettorale o si sta vendicando perché non gli ho concesso una ulteriore proroga per la sua mostra al Castello. Ma questa mostra doveva chiudersi a giugno, gliel’ho fatta tenere fino a novembre, mica potevo ulteriormente tenere impegnato il Castello con la Collezione Sgarbi, non era neanche giusto.
Insomma o propaganda o ripicca. Andiamo bene… A sentir lui, invece, si muove per puro amore dell’arte e del patrimonio e per evitare uno scempio.
Comunque di Sgarbi mi interessa poco, mi interessa che la procedura sia corretta, altrimenti in questo Paese basta una campagna stampa per far cambiare idea ad un Ministero dopo che si è lavorato in maniera sfiancante per anni. È un messaggio terribile che arriva a tutti gli enti locali che vogliono fare innovazione e progetti e non gestire esclusivamente la manutenzione del giorno per giorno. Mi domando chi si sbatterà più a cercare finanziamenti, chi formerà i funzionari per questo, chi si impegnerà a intercettare investimenti privati per il bene comune. Non ha più senso tutto questo: all’ultimo momento spazzano via tutto senza motivo. Voglio sapere ora quale è il primo cittadino che investe risorse e tempo – togliendolo ad altro – per intraprendere strade simili quando al primo cambio di governo può venire spazzato via tutto il lavoro fatto in mesi o anni.
Per un primo cittadino diventa quasi da incoscienti o da irresponsabili pianificare e progettare, meglio lavorare alla giornata così meno si fa e meno si sbaglia. Modello Roma e modello Torino del resto. Ad ogni modo lei paga la sua vicinanza con Dario Franceschini, è evidente…
Io ho avuto a che fare da Sindaco e da Vice Sindaco (in 20 anni!) con tantissimi ministri di tutti i colori politici e non ho mai visto una roba del genere. Franceschini è stato il primo a bloccarmi dei progetti come le raccontavo prima sullo spostamento della Pinacoteca, altro che franceschiniano… Ma non era fatto per motivi di populismo, per motivi di campagna elettorale, di propaganda. Era fatto per mere motivazioni tecniche e normative, di certo mai sull’onda di campagne mediatiche.
È il governo del cambiamento, hanno cambiato idea…
Già, ma così per chi lavora nel territorio diventa un massacro.
Alla fine neppure vi lasciano il tempo di fare ricorso, perché si rischia di perdere i finanziamenti… Bella trappola.
In primis vediamo cosa dirà il parere della Soprintendenza su imbeccata del Ministero, lo potremo leggere solo domani (venerdì), dopodiché valutiamo tutte le ipotesi. Io le mie battaglie le porto avanti. Quanto ai finanziamenti speriamo di poter comunque partire, le osservazioni dovrebbero salvare tutta la parte del progetto all’interno del palazzo, quella di restauro puro per cui magari possiamo già andare in gara. Quanto al resto vedremo se ci saranno i margini per una variante, ma è molto pericoloso a livello legale. Ovviamente chi ha perso il concorso potrebbe giustamente sentirsi danneggiato.
Siete nei pasticci Sindaco.
Siamo nei pasticci, ma anche se la faccenda ha una caratura locale, è un sintomo che nei pasticci ci sta un po’ anche tutta l’Italia…
-Massimiliano Tonelli
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