Mart di Rovereto: 43 dipendenti chiedono le dimissioni di Sgarbi dopo il video sul Coronavirus
Alzata di scudi contro il popolare critico d’arte, neo Presidente del museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto: tutti i suoi lavoratori scrivono una lettera per chiederne le dimissioni. Ma lui reagisce e vuole querelarli
Dopo l’uscita del famigerato video pubblicato su Facebook in cui Vittorio Sgarbi dice la sua sul Coronavirus, considerandolo alla stregua di una bufala, non potevano mancare le richieste di dimissioni dal suo ruolo di neo-presidente del Mart di Rovereto. Da tutto il mondo politico del Trentino Alto Adige si è levato un coro di proteste indirizzato ai vertici leghisti della Provincia di Trento che hanno nominato il critico d’arte ferrarese – nonché parlamentare (eletto nel 2018 nella lista Rinascimento) e Presidente della Fondazione Canova di Possagno -alla guida della prestigiosa istituzione progettata dall’architetto Mario Botta attorno ad una cupola trasparente nel cuore della Valle dell’Adige, da anni uno dei più autorevoli musei d’arte moderna e contemporanea italiani, con un’alta reputazione anche internazionale.
L’APPELLO DEI DIPENDENTI
A questa alzata di scudi ora si sono uniti anche i 43 dipendenti del Mart che, in una lettera che vi riportiamo per intero, hanno giudicato impresentabile la presidenza di Sgarbi: “Nelle ultime ore da più parti sono state chieste le dimissioni del Presidente Sgarbi. Noi dipendenti del Mart riteniamo doveroso far sentire anche la nostra voce. Il museo pubblico dovrebbe porsi come centro identitario per la collettività, spazio di etica e inclusione, e le sue azioni dovrebbero essere portate avanti con senso di responsabilità. Riteniamo che al presidente di un’istituzione culturale sia richiesto rispetto per le regole, decoro, sobrietà, secondo quei compiti di rappresentanza che il suo ruolo impone. In questi anni abbiamo lavorato instancabilmente, con dignità e senso del dovere alla costruzione di un museo solido, autorevole, coraggioso. Vorremmo continuare a farlo. E vorremmo farlo con un direttore e una programmazione certa, di medio e lungo periodo, attualmente disattesa. Per questo chiediamo al Presidente Fugatti, all’Assessore Bisesti e alla Giunta della Provincia autonoma di Trento di metterci nelle condizioni di lavorare ancora nel migliore dei modi, nel rispetto del regolamento statutario del museo, dei suoi organi, dei suoi dipendenti e collaboratori e degli indirizzi politici e amministrativi del Trentino”. E non manca una petizione su Change.org che invoca un intervento contro la volgarità del Presidente del Mart.
LA REPLICA DI SGARBI
Una comunicazione doverosa per la salvaguardia del museo trentino che, a maggior ragione in questa epoca di incertezza dettata dall’emergenza sanitaria, ha bisogno di ripartire almeno a livello di programmazione e che vede in scadenza, a maggio, dopo anni di eccellente lavoro il mandato del suo direttore Gianfranco Maraniello che, molto probabilmente, sarà sostituito da una figura amministrativa interna, Diego Ferretti. Ovviamente Sgarbi non ci sta e attacca chi chiede le sue dimissioni, rivendicando la propria libertà di opinione e informando il quotidiano IlDolomiti di aver già firmato, in riferimento all’emergenza COVID-19 una “querela/denuncia contro il Presidente della Repubblica, il Presidente del Consiglio dei Ministri, testate giornalistiche, radiofoniche e televisive ed altri per false comunicazioni, abuso della credulità popolare, procurato allarme ed altro”…
-Claudia Giraud
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