Per i musei la fase 2 comincia (forse) il 18 maggio. Privilegiati spazi grandi come il Capodimonte
Secondo Franceschini potranno riaprire quei musei e siti archeologici in grado di rispettare le misure sanitarie, ma non sarà un “libera tutti”. Ne abbiamo parlato con il direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger
È dal lontano 1977 che il 18 maggio l’ICOM (International Council of Museums) celebra in tutto il mondo la Giornata Internazionale dei Musei con aperture gratuite ed eventi ad hoc. Considerato che quest’anno la festa non ci sarà (al suo posto Icom Italia ha organizzato una giornata di studio online sul tema dell’edizione 2020, Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione) potrebbe essere quella la data di riapertura in Italia di alcuni luoghi della cultura. Lo ha ventilato il ministro dei beni culturali Dario Franceschini nel corso di un’intervista a Repubblica: “a maggio, non dal 4 ma più avanti, potranno riaprire quei musei e siti archeologici in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato“. Prescrizioni non ancora diramate dal ministero ma che si presume molto simili alle linee guida messe a disposizione di musei e operatori del settore qualche giorno fa da ConfCultura– associazione delle imprese che lavorano nella cultura. I primi ad aprire potrebbero essere quelle istituzioni museali a cielo aperto, come ad esempio Pompei e il Colosseo o le strutture dotate di grandi spazi in grado di garantire il distanziamento sociale, come Capodimonte a Napoli, il cui Museo dispone di 130 sale su tre piani, circondati da un’area verde incontaminata che si estende per circa 134 ettari con oltre 400 specie vegetali.
L’OPINIONE DEL DIRETTORE DI CAPODIMONTE
“La prima cosa che apriremo sarà sicuramente il Real Bosco, visto che sarà la realtà più richiesta”, risponde ad Artribuneil Direttore generale, Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger. “Dovremo pensare a una riorganizzazione perché sorvegliare 134 ettari non è una cosa facile. In tempi normali i visitatori si aggirano intorno ai 3 milioni all’anno e certamente avremo un assalto di persone affamate di aria fresca e verde. Ma vedremo come organizzarci su questo. Ho fiducia nella città: Napoli ha già dimostrato durante questa crisi un grande senso dell’ordine e di grande disciplina”. Per quanto riguarda il museo, le misure che Capodimonte prenderà immediatamente in considerazione saranno quelle del contingentamento degli ingressi.
IPOTESI DI DISTANZIAMENTO SOCIALE
“Faremo una biglietteria con prenotazione online per essere in grado di controllare le presenze all’interno delle sale. Non credo che avremo una grande folla di persone che andranno subito in luoghi pubblici come il museo: prevarrà la paura per un po’ di tempo ancora”. In ogni caso, la riapertura dei musei non sarà un libera tutti, come ci tiene a precisare Bellenger: “la Fase 2 del confinamento non sarà una cosa facile. Dobbiamo studiare bene come procederà la prima settimana, non essere troppo impazienti e poi essere costretti a chiudere di nuovo tutto e a fare una seconda fase di confinamento. Tutto andrà fatto con grande prudenza e cura per non mettere nessuno a rischio, tenendo sempre presente il pericolo e la necessità di rispettare le regole”.
– Claudia Giraud
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