Come rilanciare turismo e cultura? Il discorso del Ministro Franceschini al Senato
Durante l’informativa al Senato sulle iniziative di competenza del suo Ministero per contrastare la crisi da Coronavirus, Franceschini espone le criticità che il settore del turismo sta affrontando a causa della pandemia, e anticipa nuove misure: “saranno vacanze diverse, si faranno vacanze italiane”
“Purtroppo per alcuni settori sarà un attraversamento nel deserto”. Con queste parole il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini sintetizza, nel corso del suo discorso al Senato, l’impatto che la crisi sanitaria ed economica causata dal Coronavirus sta avendo sui settori della cultura e del turismo, tra tutti gli ambiti senza dubbio quelli che stanno risentendo – e risentiranno anche in futuro – delle conseguenze della pandemia. “Il turismo italiano è finito in ginocchio”, dice Franceschini, “più volte dall’inizio di questa crisi ho cercato di sottolineare che se l’emergenza Covid-19 ha toccato tutte le attività sociali ed economiche, in particolare ha colpito – e temo per un tempo più luogo rispetto ad altri settori che potranno più velocemente tornare alla normalità – il turismo in maniera più strutturale, perché è evidente che il turismo internazionale non si rimetterà in movimento, e che i movimenti delle persone saranno rallentati da ragioni di prudenza anche quando non ci saranno più prescrizioni”. Sottolineando l’urgenza di misure immediate e mirate, Franceschini anticipa alcuni provvedimenti su cui sta lavorando il suo dicastero in collaborazione con il comitato tecnico-scientifico, soprattutto in termini di turismo “sicuro”: “le vacanze si faranno, ma saranno diverse”, anticipa il Ministro.
CORONAVIRUS E TURISMO. I PROVVEDIMENTI PER CHI LAVORA NEL SETTORE
Parte dell’intervento al Senato di Franceschini è dedicato ai lavoratori del settore turistico, in particolare per tutelare gli stagionali ed estendere “il credito d’imposta o un ristoro per i canoni di locazione di tutte le aziende del settore turistico, non solo le strutture ricettive” in proporzione all’affitto pagato e per riconoscere a “tutte le aziende del turismo una misura di ristoro a fronte del calo di fatturato oltre una certa soglia, ma che coprirà tutte le aziende, anche le più piccole”. Inoltre il Ministro chiarisce come funzionerà il “bonus vacanze” che è “in realtà un tax credit rivolto a tutte le famiglie sotto una soglia di reddito medio basso, in base all’Isee, che varierà in base alla composizione del nucleo familiare. La somma andrà spesa entro il 2020 in tutte le strutture ricettive. Abbiamo scelto le strutture ricettive perché devono comunicare entro 24 ore i dati anagrafici dell’ospitato alla questura e pagano la tassa di soggiorno. Questo assicura l’assoluta trasparenza”.
CORONAVIRUS E TURISMO CON DISTANZIAMENTO SOCIALE. LE PAROLE DI FRANCESCHINI
Nonostante le misure pensate per albergatori, ristoratori e famiglie per incentivare e facilitare per quanto possibile la ripartenza del settore turistico, rimangono la consapevolezza del rischio e dell’incertezza che il Coronavirus in questi mesi ha instillato nelle vite delle persone e nell’economia di tutto il mondo. “Stiamo lavorando perché le vacanze in Italia si possano fare, ma saranno comunque vacanze diverse”, continua Franceschini. “Ho chiesto al Comitato tecnico-scientifico, che sta lavorando in queste ore, prescrizioni di sicurezza per tutti i settori che riguardano il mio ministero, da teatri, cinema, musei ed eventi, per consentire la loro riapertura in sicurezza e li ho chiesti anche per il turismo, quindi alberghi, stabilimenti balneari e spiagge in generale (abbiamo migliaia di chilometri di spiagge libere), termali, eccetera. Credo che la risposta arriverà in tempo molto molto breve e servirà anche per chi non aprirà domani, ma ha bisogno di sapere per tempo le misure da adottare”.
CORONAVIRUS E MONDO DELLA CULTURA. LA RIAPERTURA DEI MUSEI E LE MISURE PER I PROFESSIONISTI DEL SETTORE
Oltre alle strutture e ai luoghi propri del turismo, a soffrire maggiormente l’impatto della pandemia sono quei “luoghi in cui stanno insieme le persone come teatri e cinema”, continua Franceschini. “In questi luoghi ci sono maggiori problemi, ed è necessario che ci siano misure particolari, come già fatto con gli ammortizzatori sociali e le misure per il mondo dello spettacolo. Mentre è facile immaginare che alcuni settori potranno ripartire – per esempio stiamo ragionando sulla ripartenza dei musei dal 18 maggio e anche in questo caso arriveranno indicazioni dal Comitato tecnico-scientifico – per i luoghi affollati il problema è più complicato, non solo nella platea ma anche sul palco, e ci saranno differenziazioni tra eventi al chiuso e all’aperto”. Per quanto riguarda gli artisti, il ministro inoltre anticipa un nuovo decreto “che eroga fondi agli autori e ai musicisti più fragili”. Previste misure anche per gli altri settori della cultura, “libri, mostre, ecc, fino a quando non potranno tornare a lavorare e ci saranno certezze per tutte le imprese”.
LA RIAPERTURA DEI TEATRI. L’APPELLO DI C.Re.S.Co. AL MINISTRO FRANCESCHINI
In merito alla situazione d’emergenza che sta colpendo i professionisti del settore teatrale,C.Re.S.Co. – Coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea rivolge un appello al Ministro Franceschini: “per tutti i lavoratori dello spettacolo, ogni giorno senza lavoro è un giorno senza reddito, nonostante le misure di tutela previste dal Decreto Cura Italia: non esistono ancora certezze, ad esempio, sull’indennità di aprile sia per i lavoratori dello spettacolo sia per gli autonomi, che non potranno sopravvivere a lungo con 600 euro al mese. Consapevole che sarà necessario attendere le prossime settimane per una ragionevole tempistica sulla ripartenza delle attività aperte al pubblico in spazi chiusi, C.Re.S.Co richiama l’attenzione del ministro, on. Dario Franceschini, sulla ripresa delle attività che si svolgono in assenza di pubblico, in primis il lavoro negli uffici; sulle prove delle compagnie per la realizzazione di nuove produzioni; sulle attività per cui le misure di contenimento del virus risulterebbero di facile gestione, come le attività formative laboratoriali; sulle attività di spettacolo all’aperto, di fondamentale e prioritaria importanza sia per permettere ai lavoratori dello spettacolo di tornare al lavoro sia per invitare gli spettatori/cittadini a superare la paura che l’isolamento protratto ha determinato, ricreando così le comunità”. C.Re.S.Co. chiede inoltre a Franceschini di “dedicare particolare attenzione agli spazi con capienza inferiore a 200 posti, che non saranno nelle condizioni di riaprire a meno che non siano garantite misure che possano compensare i mancati incassi da botteghino”.
– Desirée Maida
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