Decreto Rilancio. Tutte le misure per la cultura
Si parla tanto di cultura nel DL Rilancio presentato il 13 maggio da Giuseppe Conte. Si parla di artisti, industrie culturali e creative, turismo e spettacolo. Ecco come
Sono tante le misure contenute nel Decreto Rilancio presentato il 13 maggio dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ai cittadini italiani. Si parla di lavoro, di tutela, di salute e sicurezza, di tutti i temi chiave che stanno oggi preoccupando l’intero Paese e di come fronteggiare le conseguenze dell’emergenza sanitaria ed economica dovuta al Covid-19. Una vera e propria ricostruzione per generare fiducia e far ripartire un’economia ferita dal recente lockdown. Un ruolo importante e diversi capitoli sono dedicati anche alla cultura, in stretto collegamento con il turismo. Ci dobbiamo preparare, aveva detto negli scorsi giorni il Ministro Dario Franceschini, ad un’estate italiana. E come dargli torto, quando le ultime dichiarazioni che arrivano dall’estero fanno pensare ad un’Italia e una Spagna ancora isolate. C’è quindi da ricostruire anche in una logica di turismo internazionale, trasferire benessere, contenuti, e nuovamente fiducia. Come? Ecco le misure dedicate alla cultura del DL Rilancio.
IL FONDO TURISMO
Si comincia a parlare di cultura con l’articolo 185, con l’istituzione di un Fondo Turismo, con, si legge, “una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2020. Il fondo è finalizzato alla sottoscrizione di quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio e fondi di investimento, gestiti da società di gestione del risparmio, in funzione di acquisto, ristrutturazione e valorizzazione di immobili destinati ad attività turistico-ricettive”. Tale fondo potrà essere incrementato di 100 milioni di euro per il 2021, presi dal Fondo sviluppo e coesione. Il decreto inoltre conferma le misure che Franceschini aveva anticipato lo scorso 6 maggio durante la sua informativa al Senato: il tax credit vacanze (fino a 500 euro a famiglia per soggiorni presso strutture ricettive italiane); l’esenzione IRAP per imprese e lavoratori autonomi con ricavi compresi tra 0 e 250 milioni di euro; esenzione TOSAP per bar e ristoranti; contributi a fondo perduto per imprese e operatori turistici con fatturato fino a 5 milioni di euro; agevolazioni fiscali, sospensione dei versamenti ed estensione dell’uso dei vouche; concessioni balneari.
LE SOVVENZIONI PER I COMUNI
Una buona notizia arriva anche per i Comuni, che hanno subito lo shock di veder venir meno ad esempio le tasse di soggiorno (con conseguenze a cascata anche per la cultura, vedi il caso Firenze). Si legge infatti all’articolo 187: “nell’anno 2020 è istituito, nello stato di previsione del Ministero dell’interno, un Fondo, con una dotazione di 100 milioni di euro, per il ristoro parziale dei comuni a fronte delle minori entrate derivanti dalla mancata riscossione dell’imposta di soggiorno in conseguenza dell’adozione delle misure di contenimento del COVID-19”.
DECRETO RILANCIO: IL FONDO CULTURA
Sempre all’Art. 187 si parla, come già annunciato da Conte il 13 maggio, dell’istituzione di un Fondo Cultura (aperto anche a contributi privati): 50 i milioni in dotazione per il 2020, con possibilità di incremento di altri 50 per il 2021, con l’obiettivo di promuovere interventi per “la tutela, fruizione, valorizzazione e digitalizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale”.
IL FONDO EMERGENZIALE
È prevista inoltre l’istituzione di un fondo emergenziale a favore delle imprese e delle istituzioni culturali che andrà a sostegno della filiera dell’editoria, delle librerie, dei musei e dei luoghi della cultura, per dare ristoro a chi ha subito grosse perdite (spettacoli, fiere, congressi e mostre). 100 i milioni per il funzionamento di musei e luoghi della cultura nel 2020, che hanno sofferto della mancata bigliettazione; mentre per lo spettacolo si guarda addirittura al 2022. Punto importantissimo questo, che vede l’istituzione di un Fondo Emergenza per cinema, spettacolo e audiovisivo con una messa in campo di 245 milioni di risorse, incrementali di 50 milioni) e che sottolinea l’importanza della ricerca culturale del presente, enormemente danneggiata dalla situazione in corso.
IL FONDO DI GARANZIA
C’è anche spazio per le industrie culturali e creative, una proposta presentata in passato dal giornalista Pierluigi Battista e sostenuta da Federculture, l’associazione nazionale degli enti pubblici e privati, istituzioni e aziende operanti nel campo delle politiche e delle attività culturali, realizzata in dialogo con Il Mibact che prevede lo stanziamento incrementabile di un fondo di garanzia che consenta alle banche di dare prestiti a lungo termine a favore delle imprese culturali e creative, o finanziamenti per l’innovazione culturale. “La realizzazione dell’operazione”, spiega Federculture, “è da perfezionare con apposite norme attuative, è affidata a Cassa Depositi e Prestiti e all’Istituto per il Credito Sportivo con la partecipazione di istituti bancari nazionali”. Le imprese con ricavi tra 0 e 250 milioni di euro e i lavoratori autonomi non sono tenuti al versamento del saldo IRAP 2019 e dell’acconto IRAP 2020.
CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA
Non è mancato un accenno alla Capitale italiana della cultura: il titolo conferito a Parma per il 2020 è riconfermato per il 2021, mentre la selezione in corso che avrebbe dovuto riguardare il prossimo anno ovviamente si intende riferita per il 2022.
LA NETFLIX DELLA CULTURA
Confermata anche la volontà di realizzare una piattaforma, una Netflix della cultura, per sostenere le industrie culturali e creative ed i lavoratori della cultura e del mondo dello spettacolo. Per questo scopo il MIBACT avrà a disposizione 10 milioni di euro.
IL SOSTEGNO AGLI ARTISTI E ALL’EDITORIA
È inoltre previsto il sostegno agli “ad artisti, interpreti, esecutori dell’area musicale e quelli riferibili ad artisti, interpreti, esecutori dell’area audiovisiva”, c’è da capire se gli artisti visivi sono compresi in questo secondo punto, mentre nelle misure per l’editoria è previsto un credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari. Inoltre: “per i teatri, i cinema, le associazioni e le fondazioni culturali con un fatturato fino a 5 milioni di euro è previsto un credito d’imposta del 60% delle spese per gli affitti degli immobili in cui si svolgono le attività. Potranno usufruire di questo credito i soggetti che hanno avuto perdite non inferiori al 50%”. L’industria cinematografica potrà beneficiare del “potenziamento del tax credit, e dei contributi”.
I 600 EURO PER I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO
Sarà prorogata per i mesi di aprile e maggio l’indennità di 600 euro già corrisposta a marzo per i lavoratori dello spettacolo con 7 o 30 giornate lavorative nel 2019 e con reddito fino a 35mila e 50mila euro.
ART BONUS E 5 X 1000
Sarà prevista l’agevolazione fiscale del 65% per le donazioni in favore della cultura, “estesa a circhi, complessi strumentali, società concertistiche e corali, spettacoli viaggianti”. Il 5X1000 Cultura del 2019 è anticipato al 2020 e erogato entro il 31 ottobre.
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