È Margherita Guccione il nuovo Direttore Generale della Creatività Contemporanea al Mibact
L’architetto lascia la direzione del Maxxi Architettura e si appresta a guidare la ramificazione del Mibact responsabile di Italia Council, Padiglione Italia e Premio New York tra gli altri
Che cos’è la Direzione Generale Creatività Contemporanea? È la sezione del Mibact che “svolge”, così si legge nel sito, “le funzioni e i compiti relativi alla promozione e al sostegno dell’arte e dell’architettura contemporanee, ivi inclusa la fotografia e la video-arte, delle arti applicate, ivi compresi il design e la moda, e della qualità architettonica ed urbanistica. La Direzione sostiene altresì le imprese culturali e creative e promuove interventi di rigenerazione urbana”. Costituisce una delle 12 ramificazioni che rendono possibile il lavoro del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Insieme alla Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, guidata da Federica Galloni e alla Direzione generale Musei, coordinata da Antonio Lampis è uno dei punti di riferimento per chi si occupa di beni culturali e arte contemporanea.
LA STORIA DELLA DIREZIONE GENERALE CREATIVITA’ CONTEMPORANEA
Molti gli obiettivi che si prepone, di sicuro interesse per chi in questi giorni lamenta una scarsa attenzione del Governo nei confronti degli artisti visivi, in quanto promuove l’arte e la cultura architettoniche contemporanee e delle arti applicate e attraverso queste la ricerca, i talenti e le eccellenze italiane nei settori creativi del presente (compresi moda, design e fotografia). Si occupa di sviluppo e rigenerazione urbana, di processi partecipativi, di curare “la predisposizione e l’attuazione del Piano per l’arte contemporanea”, di coordinare il desk in Italia di Europa creativa. Alla DGCC fanno riferimento progetti fondamentali negli ultimi anni come l’Italian Council, il Premio New York e il Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, solo per citarne alcuni. La sua storia affonda le radici nel 2001: precursore ne era la DARC_ Direzione generale per l’Arte e l’Architettura Contemporanee, un primo passo nel riconoscimento delle arti contemporanee a fianco del tema sempre presente in Italia della valorizzazione e tutela del patrimonio culturale. Nel 2007 muta il nome in PARC, affiancando ad architettura ed arti contemporanee il tema del paesaggio, rientrando poi nel 2009 nel PaBAAC, che comprendeva inoltre le belle arti. Il 2014 è l’anno della nascita della DGAAP Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, evolvendo nel 2019 nella Direzione Generale Creatività Contemporanea, l’ultima nata ancora senza direttore, ma comunque strategica nella visione del Ministro Dario Franceschini che dichiarò all’inizio del suo mandato nel Conte bis di volerne rafforzare struttura e operato.
MARGHERITA GUCCIONE DIRETTORE DELLA DGCC
In tempi di lockdown Dario Franceschini colma un vuoto e nomina l’architetto Margherita Guccione direttore della DGCC. La Guccione è da dieci anni a capo del MAXXI architettura, che dirige (mentre il dipartimento Arte è diretto da Bartolomeo Pietromarchi; dal 2013 il direttore artistico del museo è Hou Hanru). Il museo è un suo antico amore avendo seguito su incarico del Ministero la realizzazione del museo, progettato da Zaha Hadid fin dagli inizi nell’anno 2000. Negli stessi anni è responsabile scientifico del Museo Nazionale di architettura, mentre tra il 2000 e il 2001 è alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggio di Caserta e Benevento. L’incarico alla DGCC non è una novità per la Guccione che tra il 2002 e il 2010 ha diretto il dipartimento architettonico della DARC. Molti gli incarichi prestigiosi ricoperti nel corso della sua carriera, ad esempio la presidenza del Comitato per la tutela dell’opera di Carlo Scarpa. Ovviamente la nomina lascia un vuoto dirigenziale nel Maxxi di Roma che si appresta a riaprire al pubblico nella settimana di avvio della Fase 2 e che dovrà essere colmato prima o poi.
IL BANDO REFOCUS
Nel corso del lockdown, in collaborazione con la Triennale di Milano e il MUFOCO, la Direzione Generale Creatività Contemporanea ha lanciato il bando Refocus dedicato alla fotografia e, come si legge nella call, alla rimessa al fuoco della realtà, sottolineando gli effetti che il confinamento ha avuto sul vivere quotidiano. Il bando (che Helga Marsala aveva commentato qui) aveva ricevuto alcune critiche per la l’assenza di budget. Oggi sul sito si legge un’integrazione alla call lanciata il 28 aprile che include tra le novità “un riconoscimento economico di 2.000 euro per ciascuno dei venti autori selezionati al lordo di IVA e di ritenute fiscali e previdenziali, quale corrispettivo per la cessione non esclusiva dei diritti di utilizzazione delle immagini per la pubblicazione online e/o cartacea; la proroga della data di scadenza del bando al 10 giugno 2020; la possibilità, per chi avesse già inoltrato il materiale, di integrare o ripresentare una nuova proposta entro i termini previsti”.
MARGHERITA GUCCIONE. L’INTERVISTA
Allora Margherita, una bella novità in questo strano periodo
Sì mi fa molto piacere e devo ringraziare sia chi mi ha preceduto e tutto il lavoro fatto da questa Direzione fino ad oggi: davvero un’attività consolidata. Ma soprattutto sono grata al Ministro Franceschini che ha deciso di affidarmi questo compito.
Un compito in una posizione strategica, in questo periodo…
Sono anche io convinta che la rigenerazione urbana e la creatività contemporanea saranno tra le chiavi della ‘nuova normalità’ che andremo a vivere nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
Si dovranno inventare nuove modalità e nuove progettualità, ma già avete tante cose in ballo. Come è strutturata la Direzione?
Si tratta una struttura che opera su più campi. Dalle nuove produzioni alla disseminazione alla tutela del patrimonio contemporaneo. C’è l’Italian Council che ha prodotto ottimi risultati. C’è una parte sull’architettura di qualità. Per rispondere a tutte queste necessità la direzione è strutturata in cinque servizi. Ovviamente servirà un po’ di tempo per metterli tutti a regime e trovare i dirigenti per completare l’organico e il Ministero mi ha assicurato la massima collaborazione.
Quali sono i cinque servizi?
Imprese culturali e creative moda e design; arte contemporanea; architettura contemporanea; periferie e rigenerazione urbana; fotografia.
Tutti temi importanti. Su quali si accelererà maggiormente?
Questa risposta te la posso dare tra qualche settimana, non ora in questa primissima chiacchierata dopo poche ore che mi sono insediata. Posso dire, ad esempio che vedo già molta attenzione sulla fotografia.
Per uscire dalla grande crisi economica in arrivo il Governo dovrà spendere e investire. Pensi che arrivi qualcosa anche alla tua Direzione Generale?
Mi auguro di sì perché per portare avanti tutti i nostri progetti le risorse non sono mai abbastanza. Sono convinta che il nostro ruolo sia cruciale se si vuole lavorare su un rilancio sostenibile ad esempio del turismo. O se si vuole ragionare, come si inizia a fare in queste settimane, sui borghi, sulle aree interne, sull’Italia spopolata da ripopolare. In generale penso che la cultura contemporanea sarà una leva strategica in questa fase in cui tutto viene messo in discussione.
La Biennale d’Arte del 2021 si avvicina e non abbiamo ancora il curatore del Padiglione Italia. Toccherà a te…
Il Padiglione è seguito dalla nostra Direzione Generale, ma è un passaggio che realizzeremo nei prossimi mesi d’intesa con il Ministro.
Dopo 10 anni di direzione del Maxxi Architettura cambi ufficio in un momento particolare…
Momento difficilissimo, ma anche sfidante. Il Maxxi in queste settimane ha fatto miracoli venendo in contatto con milioni e milioni di visitatori virtuali. Una bella ipoteca sulla riapertura: siamo rimasti in contatto col nostro pubblico e forse ne abbiamo creato di nuovo.
E per l’architettura al Maxxi?
Si riparte con la mostra di Gio Ponti già allestita. E poi ce n’è una pronta su Aldo Rossi, che doveva inaugurarsi in aprile e che è slittata. Lascio insomma un po’ di programmazione fatta, ma comunque dalla Direzione Generale sarà continua l’interlocuzione con il Maxxi (così come con la Triennale e la Biennale) al di là della funzione di vigilanza, per valorizzare queste eccellenze italiane e internazionali. Noi come DG non abbiamo soprintendenze e organi periferici, per cui sono queste eccellenze i nostri interlocutori. Con loro e i tanti altri soggetti che operano nel campo della creatività dobbiamo stabilire una fertile relazione culturale.
– Santa Nastro e Massimiliano Tonelli
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