Conte in diretta per l’ultimo dpcm: gli spazi della cultura neppure presi in considerazione
Musei, cinema, teatri e sale da concerto si sono faticosamente rialzati dopo il primo lockdown, garantendo la sicurezza dei propri visitatori. Ingiustamente chiusi, oggi sembrano proprio dimenticati
Spostamenti tra le regioni, Capodanno, piste da sci, negozi e centri commerciali sono i temi che hanno affollato le pagine della stampa italiana in questi giorni, in attesa dell’ultimo Dpcm. E dopo la diretta del primo ministro Giuseppe Conte per presentare il nuovo decreto una cosa è certa: il settore culturale in Italia non è più un argomento di interesse, neanche per spenderci due parole di circostanza. Uscito dall’agenda.
ULTIMO DPCM: E LA CULTURA NEL DIMENTICATOIO
Musei, cinema, teatri e sale da concerto sono stati chiusi con il decreto del 3 novembre e da lì caduti nel dimenticatoio. Certo, un piccolo barlume si è acceso a fine mese, quando Lombardia, Piemonte e Calabria sono passate da zona rossa ad arancione, vedendo la conseguente riapertura almeno delle gallerie d’arte private, dove talvolta ospitano si mostre che non hanno nulla da invidiare a quelle museali e in Italia per le bizzarrie della burocrazia sono accumunate a negozi (per fortuna, viene da dire).
ULTIMO DPCM: CI RIMANE IL NETFLIX DELLA CULTURA
Oltre alle numerose sovvenzioni che i decreti ristori stanno garantendo alle entità culturali, una iniziativa proveniente dal Ministero durante questo arco temporale è stata l’accordo con la piattaforma Chili per fondare una “Netflix della cultura”. Insomma, si punta sul digitale. Franceschini potrebbe sbattere i pugni, ma a quanto pare è lui il primo a non essere persuaso dell’opportunità di una riapertura. Ad agitare le acque, in questi ultimi giorni, ci si era messo anche Vittorio Sgarbi, che aveva presentato in Parlamento la “pellicola battericida” con cui ricoprire i musei in vista di una riapertura anticipata, tuttavia senza riscuotere grande seguito. Oltretutto il Tar ha appena respinto il suo ricorso contro la chiusura dei musei.
ULTIMO DPCM: MUSEI CHIUSI A OLTRANZA
Intanto gli spazi della cultura sembrano rassegnati. Privi anche della verve del primo lockdown, quando impazzavano iniziative digitali di ogni tipo. Un settore che rischia di spegnersi. Ma in conferenza stampa, finita la presentazione del capo del Governo sulle nuove misure, i giornalisti invece di domande quale strategia l’esecutivo avesse per la cultura hanno preferito incalzare con domande sulla compagna di Giuseppe Conte…
-Giulia Ronchi
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